Day 8 (La storia Perfetta parte 3)

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05/01/2018

È la prima volta che sto scrivendo ascoltando musica nelle cuffie e questo cambia le cose perché dentro senti smuovere tutto, senti quei brividi che ti salgono come se avessi bisogno quasi di piangere mentre nella testa i pensieri di una vita ti passano uno dopo l'altro..
Tutte le scene che hai passato con persone che non fanno piu parte della tua vita ma che restano parte essenziale dei tuoi ricordi per il resto dei giorni provocando quei sorrisi amari che indicano la negatività che c'è nell'aver lasciato andare tutto..
Ma la vita va avanti..

La nostra storia non è finita..
Siamo arrivati appunto ad uno dei periodi più brutti della mia vita..
Siamo arrivati ad un punto molto delicato della nostra relazione..
Fine maggio 2017..
Mi trovo in una stanza dove la mia famiglia è riunita e al centro su un tavolo ricoperto da una coperta elegantissima ci sei tu, nonna..
Non mi ricordavo più della tua bellezza cosi fine per via delle malattie che ultimamente ti avevano cambiata del tutto..
Invece in quel momento era tutto diverso..
Vestita così elegante con la faccia completamente pulita e con un filo di rossetto che ti illuminava il viso, quei capelli biondi che amavi tanto curarti cosi sistemati all'indietro mentre le guance rosse brillavano e risaltavano il tuo viso ormai privo di sensi..
Ti sfioravo la mano gelida mentre Non riuscivo a capacitarmi di ciò che avevo perso..
Le colpe che dentro mi bollivano per Non averti mai detto "ti voglio bene".. quella parola così bella ma così difficile da dire per me anche alle persone più care..
Avrei voluto dirti tante cose ma l'ultima volta che ti ho vista sono solo riuscito ad abbracciarti mentre tu mi guardavi con quegli occhi, La donna che mi ha amato davvero per tutta la mia vita.. che mi ha cresciuto e mi ha sempre e sempre aiutato per raggiungere i miei sogni..

Ricordo nell'ultimo periodo in cui tramite gli auricolari ti feci sentire il mio inedito registrato in studio e il tuo sguardo soddisfatto che mi ripeteva "quando esce il disco?"..
E io ti rispondevo "ma nonna non è un disco, è solo una canzone"..
Ma spero solo di riuscire davvero a farne uno e dedicartelo, chissà forse da lassù lo ascolterai e sarai ancora una volta fiera di me..

Come vi ho raccontato nel capitolo precedente in quel momento eravamo lasciati ma aveva un bellissimo rapporto con mia nonna e ovviamente come giusto sia venne a trovarla un'ultima volta e mi abbraccio così forte..
Che ancora a pensarci mi scendono le lacrime perché ne avevo davvero bisogno..
Ricordo che entrò dentro quella stanza, e vide lei, bellissima, distesa su quel tavolo e a primo momento resto così.. ferma.
Poi ricordo che la portai fuori perché in un contesto del genere o piangi o piangi e allora li ancora un abbraccio e ancora mille sguardi..
In quel momento non stavamo assieme ma era come se lo fossimo stati da una vita perché mettemmo da parte tutto..
Non ci interessava di quello che era successo tra di noi...
Eravamo li, fuori dal palazzo mentre dentro in quella stanza le lacrime soffocavano i presenti..
C'era quell'aria di ripensamenti e l'amore ancora una volta aveva vinto su tutto..

Le ultime parole di nonna che ricordo furono "Non fartela scappare, lei è quella giusta, poi vi sposate e vivete bene"...
Parlava sempre bene di te e ogni volta che ti guardava i suoi occhi si illuminavano e con grande spontaneità affermava "CHE Bedda sta carusa" mentre ti stringeva la mano e ti guardava come se fossi un'altra nipote..
Adesso non ho saputo mantenere la promessa fatta a nonna..
Mi immagino se lei fosse qui mi continuerebbe a dire "avete fatto pace?, vi dovete sposare"..
Queste parole così convinte perché ai tempi era tutto diverso e i fidanzamenti di ragazzini sarebbero durati fino al matrimonio se non più avanti ed infatti lei aveva questa visione delle cose e già si faceva i conti per organizzare un matrimonio galattico..

Nonna,Ti guardai tutto il tempo su quella tavola e avevo quasi l'impressione che da un momento all'altro ti saresti svegliata e mi avresti preso la mano..
Tutta la notte ti guardai..
Finché, l'indomani mattina ti portarono via..
Posizionandoti dentro quella bara, saldandoti dentro e io immobile pensavo "fermi, non fatelo, Non respirerá li dentro"..
Solo dopo aver chiuso tutto capii e realizzai davvero tutto quello che era successo..
Ti portammo in chiesa e io sempre congelato in uno sguardo serio e completamente apatico accettai i saluti di tutti i presenti ma non versai una lacrima..

Tu, piccola , mi stavi vicina la dentro la Chiesa cosi Come fuori, sfilavi accanto a me mano nella mano mentre quella macchina andava avanti lungo la discesa e l'odore dell'estate si faceva sempre più vivo...un'estate che passai con te per un altro anno amandoti come non ho mai fatto,

ma Questo..
Questo ve lo racconterò nel prossimo capitolo che uscirà stasera alle 21.00..

End
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