Harry

4.5K 282 82
                                    

La principessa, vedendo che nessuno veniva a soddisfare la sua richiesta di aiutare lo schiavo, provò ad avvicinarsi a lui, ma prima che potesse fare anche solo qualche passo, Louis si era già alzato. Quest'ultimo aveva immediatamente abbassato la testa, per non far vedere la sua furia nei confronti dell'uomo.
Strinse le minute mani un due pugni.

Tutti. Uguali.
Sono tutti uguali, non ce n'è
uno che si salvi.

«Non riesco a credere che l'abbiate fatto»
Gemma era diventata tutta rossa, una volta che aveva posato lo sguardo su Louis, vedendo in che stato era.
«Io non riesco a credere di non averlo ancora frustato»
Disse seccamente il bellissimo uomo, con le braccia incrociate.
No. Non è bellissimo. È un rozzo ignorante come gli altri.

Gemma non capiva il ragionamento del fratello.
Non gli aveva mai capiti questi uomini, con il loro onore e la mania di essere migliori degli altri, più forti.
Dovevano costantemente vantarsi di possedere più cose, più persone per essere felici.
Ma erano davvero felici?

Essere meschini e crudeli, anche con un caro amico o un famigliare.
Dover sempre far intendere agli altri di essere inutili.
Lei, davvero non capiva.
Come si faceva ad avere il cuore nero come una boccetta di inchiostro?
Come faceva il cuore a continuare a battere anche se pieno di ferite?
Come faceva il cuore ad essere così leggero nei loro petti, quando le loro mani erano ancora sporche di sangue?

«Harry, siete uno sciocco impudente, vi ha solamente guardato negli occ-»
Harry, anche se attirato come una calamita da Louis, si voltò verso di lei, mentre le vene sul suo collo, piene di sangue blu, si gonfiavano.
«Solamente? Sono il suo signore. Io lo posseggo. Non potrebbe neanche respirare senza il mio consenso, e lui -Louis ci provò a non sbuffare ma non ci riuscì- mi tratta come si tratta un suo simile»
Il tono di Harry era passato da infuriato a gelido, subito dopo che Louis ebbe sbuffato.
Ma io sono un tuo simile!
Razza di idiota.
L'ultima volta che avevo controllato, ero un uomo anche io.

Harry si avvicinò ancora di più a Louis, e quest'ultimo poteva sentire il suo respiro sulla testa.
Oh, giusto.
Io non sono neanche più importante di un animale con una zampa rotta.
Si sentiva così piccolo con un uomo così possente davanti.

Ma non ho paura.
Non avrete mai la soddisfazione di vedermi implorare mente sono inginocchiato ai vostri piedi.
Non importa cosa succederà, ma non farò la fine dei miei simili. Non sarò così patetico da supplicare per avere il perdono di un mostro del genere.

Alzò lo sguardo e fulminò il futuro re.
Poi abbassò velocemente lo sguardo sul suo petto e vide che si abbassava e si alzava molto velocemente.
Fece un sorrisetto.
Non ha tanta pazienza il bellimbusto.
Avrebbe voluto ridacchiare.

«Mi state annoiando con queste futili discussioni.
Che lo schiavo venga pulito e messo nella stanza con gli alti»
Il Faraone disse le parole con voce pacata, mentre ancora osservava la sua regina.
Louis alzò lo sguardo e, quando guardò Gemma, ricevette un'occhiata rassicurante.
Da quanto tempo non mi faccio un bagno?

Invece, ignorò completamente il principe, che lo stava ancora incenerendo con lo sguardo.
Era così arrabbiato che non gli uscivano le parole.
Erano come bloccate nel suo petto.
Il Re schioccò le dita, e le due guardie che lo avevano accompagnato -che nel frattempo erano rimaste immobili nella stessa posizione.
(Ma com'è possibile? Si chiese Louis)- raggiunsero il piccolo servo e lo afferrarono nuovamente per le braccia.
Forse credono che io non sappia camminare per conto mio.
«Andate»
I due uomini lo lasciarono per un attimo, si inchinarono (forse troppo), e poi lo portarono verso la porta.
Prima di venir portato via aveva sorriso alla sua padrona e, mentre si allontanava, sentiva la sua schiena esser bruciata da due smeraldi.

Un Fiore sbocciato nella sabbia » larry stylinson Where stories live. Discover now