Ospiti

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Ammetteva, l'uomo che si credeva intoccabile, che quel maledetto, piccolo e grazioso schiavo lo metteva
alle strette, quasi in soggezione.

Si sentiva come se lo avesse messo con le spalle al muro, senza possibilità di scappare da quella presa salda e non sapeva se amare o odiare quella
situazione.

Lo aveva baciato.

D'accordo, forse quel delicatissimo sfioramento di labbra non poteva essere chiamato così, ma perché non si era spostato? Perché non lo aveva sgridato e punito per la sua sfrontatezza? Perché lo aveva lasciato fare?

Aveva visto il suo piccolo corpo prendere quella decisione e fremere.
Aveva visto il ragazzo lacerato dentro, mentre pensava se farlo o no.
Aveva paura ma era guidato dall'impulso.
Quelle labbra così sottili e rosee. Harry le aveva immaginate a fare milioni di cose, ma di certo non quello.
Non se lo sarebbe mai aspettato perché nessuno lo aveva mai fatto.
Chi poteva farlo?
Nessuno può baciarmi.
Ma poi una remota parte dei suo subconscio gli ricordò che, se non fossero stati interrotti, quello sarebbe diventato un vero e proprio Bacio, con la b maiuscola.

Immaginava di immergere la lingua nella sua bocca e di scoprire di cosa sapesse, morderle fino a fargli male e assaporare il suo sangue.
Gli avrebbe tolto il suo primo bacio, così come gli aveva tolto la verginità ma, forse sarebbe stato diverso.

Scosse la testa come per farsi ricredere.
Che mi prende?
Non mi sono scostato perché mi ha colto di sorpresa.
Si passo una mano sul viso imbronciato.
La testa doleva.
Perché mi è piaciuto, allora?

Harry aveva tantissime domande per se stesso, il quale, logicamente, non aveva nessuna risposta da darsi.

Perché non l'ho ancora sostituito?
Aveva posseduto così tante persone che non si potevano contare neanche con entrambe le mani, ormai si era scordato il numero. Forse non gli era mai importato realmente.
No, non gli importava assolutamente.
Perché dovrebbe importarli di un oggetto?

Alcune di esse erano solo prostitute di alto rango (un futuro re non può di certo andare con delle sporche e stupide puttane di strada),
le quali sapevano come e dove toccarlo. Trovava eccitante questo fatto. Lo faceva impazzire vedere come facessero vedere la loro conoscenza, come tentassero di sedurlo con le loro danze, mentre portavano pensati gioielli e vestiti di colori sgargianti.
Amava che quelle donne prendessero in mano la situazione.
Sapevano cosa piacesse ad un uomo, e per un periodo si era sfogato solo con loro.

Ma dopo si era stufato di vedere sempre gli stessi corpi, sempre con le stesse tattiche e le stesse posizioni.
E così, non le aveva più chiamate.
Doveva cambiare.

Le altre erano nuovi acquisti, schiave o schiavi appena entrati a palazzo che, come compito, dovevano soddisfarlo, assecondarlo.
Magari non venivano subito dati a lui, ma ogni cosa a suo tempo, quei corpi sarebbero stati di tutti, ma che importanza ha?
Avrebbe posseduto anche loro.

Però Lui, l'uomo dal pensiero mutabile, si stancava anche di loro solo dopo poche settimane.
Ed in quel momento c'era Lui.
Lui che dopo mesi rimaneva l'unico ad essere nel suo letto.

Ha qualcosa di diverso?
Lui che non abbandonava mai il suo pensiero.

Perché non voglio cambiarlo?
Lui che aveva "concesso" il suo corpo solo a lui, ed Harry aveva chiesto per questo.

Perché ho voluto essere il solo?
Cosa gli era passato per la testa quando aveva dato quel biglietto a Salima?
Non si ricordava neanche che scusa aveva usato con suo padre per dirgli che non voleva che nessun altro lo toccasse come solo lui faceva.
Come solo lui poteva fare.
Perché Louis desiderava essere solo suo, no?
Bhe, non che avesse avuto molta scelta.
Se lo immaginò nelle braccia di un altro e per poco non tirò un pugno alla parete.

Un Fiore sbocciato nella sabbia » larry stylinson Where stories live. Discover now