Piacere

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Si sentiva davvero osservato mentre appoggiava con delicatezza le pietanze davanti al principe. Quest'ultimo infatti lo osservava come se lui stesso fosse il piatto più prelibato della serata e il suo atteggiamento faceva arrossire Louis continuamente: si leccava le labbra mentre i suoi occhi osservavano le sue gambe scoperte (visto che la tunica era più corta del solito), si passava ripetutamente le mani fra i capelli con l'intenzione di mettere in risalto il suo collo spigoloso e il suo viso angelico o si massaggiava le mani come per mostrare al ragazzo la loro grandezza.
«Harry, come si sta comportando per adesso il nuovo acquisto? Non mi sorprenderebbe se non fossi ancora riuscito a domarlo»
Il Re parlò nella stanza dove regnava solo il rumore del cibo masticato rumorosamente.
Gemma sbuffò rumorosamente per quella domanda.
Si domano i cavalli non di certo le persone.
Pensò Louis nella sua mente dalla lingua biforcuta mentre sistemava le ultime cose davanti ad Harry.
«Mi aspetto di meglio da lui»
Disse guardando il padre con serietà, il quale ricambiò lo sguardo del figlio con intensa.
Di meglio? Ma se sono qua da meno di una settimana come fa già a dare un giudizio?
«Non obbedisce a tutti gli ordini che gli dò, si lamenta spesso ed è così impacciato!»
Disse con un tono molto scocciato, come se quelle piccole cose fossero un enorme reato.
«Possiamo dartene un altro quando vuoi figliolo, sai che non c'è nessun problema» Harry annuì e disse: «Sì, ne sono pienamente consapevole -guardò ancora una volta il piccolo corpo di Louis, che cercava di non dare segni di interesse alla conversazione- ma voglio portare alla fine il mio compito e renderlo docile -alzò il bicchiere vuoto ordinando a Louis di versarci altro vino dentro- come un agnellino» sorrise alla fine facendo ridacchiare il padre.
«Così si ragiona ragazzo mio»
Il citato nel discorso, con il viso rosso dalla rabbia afferrò la caraffa con fermezza fra le mani.
Adomesticarmi? Davvero?
Gemma, dall'altro lato del tavolo cercava con piccoli rumori di far cambiare discorso a suo padre e a suo fratello, visto che le sembrava scortese fare quelle osservazioni quando Louis era presente nella stanza, ma i suoi tentativi erano inutili.
Lei gli mandò uno sguardo carico di scuse e lui rispose con un sorriso riconoscete.
Perché non hai il cuore e la dolcezza di tua sorella, Harry?
Non credi che invece di addomesticarmi dovresti chiedermi le cose con gentilezza?
Tolse il tappo della bottiglia e ghignò interiormente quando un'idea gli balzò in mente.
Sono un animale? Vuoi tarparmi le ali? Legarmi una corda al collo e mettermi in gabbia? Bene.
Cambiò all'ultimo secondo la posizione della bottiglia facendo cadere "accidentalmente" tutto il vino addosso al principe.
Si portò una mano sulla bocca spalancata e spalancò gli occhi, fingendo di essere mortificato.
Il viso di Harry scattò immediatamente appena sentì il suo vestito bagnarsi, trafiggendo Louis con lampi verdi.
Però sappi che sarò l'animale più selvaggio con cui tu abbia avuto a che fare.
Louis fece un sorrisetto e appoggiò la bottiglia sul tavolo mentre intorno a loro il silenzio la faceva da padrone.
Il padre di Harry osservava con occhi duri la scena, pensando a quanto fosse inutile uno schiavo che non sapeva neanche fare le cose più semplici.
La madre non sembrava interessata da niente sennonché dal suo cibo, mentre Gemma aveva il labbro stretto fra i denti cercando di non ridere davanti alla scena.
Harry, invece, stava per esplodere.
Voleva punirlo ancora una volta, urlargli contro, insegnarli la disciplina e fargli capire che lui non tollerava errori del genere,  ma il ragazzo basso bloccò tutte queste possibilità.
Fece collidere le sue gambe con un braccio del principe prima di afferrare l'orlo del suo vestito. Lo alzò fino quasi lasciare scoperto la sua intimità, poi appoggiò l'indumento sul petto massiccio dell'altro.
Ad Harry si mozzò il respiro.
Le sue coscie, completamente scoperte, aderivano perfettamente al suo corpo e
il piccolo strofinava con estrema delicatezza la stoffa sulla sua pelle umida.
Asciugò prima i pettorali, mettendosi la lingua fra i denti, poi si piegò leggermente e passò agli addominali scolpiti.
Lasciò cadere il vestito quando ormai era madido di vino.
Tutti, sia i reali e gli altri servitori, stavano osservando curiosi la scena.
Louis vide un'unica goccia scendere dalla spalla di Harry fino al suo capezzolo e con un dito la raccolse. Il figlio del Re sentì la pelle d'oca per poi guardare come il ragazzo portava il dito alle labbra e succhiava via la goccia.
Ti farò impazzire, figlio di Osiride [1]. Sia l'ultima cosa che faccio.
Ed Harry stringeva compulsivamente i pugni con la bocca leggermente aperta in cerca di aria. Gli occhi spalancati perché non si aspettava che il "docile agnellino" potesse diventare una belva tentatrice.
Quante personalità si nascondono dentro di te, fiore?
La sua lingua era ancora assetata, ma stavolta di lui.
E nella testa del principe tornò  quel paragone per Louis.
Odiava ammetterlo ma non poteva fare a meno di pensarlo, lo perseguitava.

Un Fiore sbocciato nella sabbia » larry stylinson Where stories live. Discover now