Capitolo 6

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CAPITOLO 6.

Un'intera settimana passò dalla rivelazione di Erik.

Jacob non si era più fermato a parlare con lui ne tanto meno con Carlos.

L'idea di andare in trasferta con la squadra era stata di Matthew e l'allenatore convinti che allenarsi lontano dallo stress della città gli avrebbe fatto benissimo a tutti.

Crystal quel giorno era l'unica ad essere in ritardo, ma notò subito la distanza tra Jacob ed Erik che ancora non si era eclissata, sistemò i bagagli assieme a quelli dei ragazzi e salirono sul pulman che gli aspettava.

Jacob fu uno dei primi a salire e sedersi ascoltando un po' di musica dal suo mp3, ma il suo sguardo era triste mentre osservava Erik domandandosi: Perchè non brucia al sole come gli altri vampiri? Non si nutre di sangue umano, ma di cosa? Chi sei veramente, Erik?

Aveva troppe domande, fece scorre la mano sul vetro come a voler accarezzare i capelli dorati del ragazzo che amava chiedendosi: Cosa direbbe se lo facessi per davvero? Forse mi darebbe dell'idiota...

Non aveva nessuna certezza in tutte quelle domande se non una piccolissima luce di sicurezza sul fatto che lo amasse e che non sarebbe mai riuscito a smettere di farlo e che di certo trovando le risposte a quelle domande avrebbe potuto anche accettarlo completamente.

Erik dormiva in piedi mentre aspettava di salire sull'autobus e voleva solo sedersi e continuare a dormire perchè la mattina per lui era traumatica, tanto che spesso e volentieri dormiva ovunque gli capitasse. Si era accorto, però, di quella carezza che Jacob voleva donargli attraverso il vetro e si era immaginato che quelle mani calde toccassero davvero i suoi capelli, poi l'aveva visto sorridere e quello aveva smosso in lui un barlume di speranza ed in quel momento desiderò sul serio essere un umano come tutti gli altri.

Entrò poco dopo sull'autobus e Jacob sfilandosi gli auricolari disse: «Vieni qui» per un attimo sgranò gli occhi sorpreso, ma poi s'avvicinò a lui sedendosi al suo fianco domandandogli: «Perchè mi vuoi qui?»

«Devo chiederti alcune cose sul tuo segreto» sussurrò lui senza giri di parole.

«Puoi chiedermi tutto quello che vuoi. Non avrò più segreti con te» disse il ragazzo biondo accennando un sorriso.

Jacob tentennò un attimo prima di rispondere: «Non ne so molto su di voi, ma la luce del sole non...»

«Di norma è così, ma a me è stato fatto un incantesimo che mi permette di vivere come un essere umano» ammise il ragazzo biondo senza giri di parole per poi domandargli: «Hai voglia di ascoltare tutta la mia storia?»

Jacob a quella domanda annuì ed Erik gli sorrise: «Sono nato circa settant'anni fa in Giappone. Mio padre era giapponese e mia madre americana. Avevo diciassette anni quando mi hanno trasformato in quello che sono di natura, è successo mentre rientravo a casa. I miei genitori hanno pensato che fosse stato un attacco cardiaco ad uccidermi e quando sono tornato avevo fame, volevo solo nutrirmi. Per qualche hanno ho bevuto sangue umano, ma poi quando mi hanno quasi ucciso sono scappato qui in America da quel momento ho smesso di bere sangue umano ed ho iniziato a nutrirmi di quello animale» s'interruppe un attimo osservandolo attentamente, ma vedendo che non lo interrompeva aggiunse: «Qualche hanno dopo mi sono appassionato al calcio ed ho deciso di migliorarmi sempre di più, ma non potevo vivere alla luce del sole, poi un giorno ho incontrato un demone che mi ha fatto una magia, se posso chiamarla in questo modo»

«Che tipo di magia?» chiese curioso.

«Questa magia mi permette di vivere tra gli umani, non brucio al sole e posso provare dei sentimenti, ma questo ha una fine, infatti mi restano ancora vent'anni per trovare qualcuno che mi ami più della sua stessa vita» rispose Erik tranquillamente.

Amare un vampiroOnde histórias criam vida. Descubra agora