Prologo

1.1K 80 3
                                    


Diverse urla spezzarono il silenzio tra quei corridoi mentre una risata psicopatica, pazza, le accompagnava, quanto amava sentire quelle urla, il sangue scorgere dalle ferite da lei stessa create e il gusto ferreo del sangue scendere lungo il suo palato, era semplice e pura estasi, non sapeva come ma alla fine era scoppiata, non ce l'aveva fatta più, quella voglia, che l'accompagnava dall'inizio di tutto, diventava sempre più forte fino ad uscire, uscì quella parte peggiore di lei, guardò il corpo che era ai suoi piedi mentre sorrideva, il sangue stava uscendo dalle numerose ferite sparse per il torace, sentì dei passi correre verso di lei, girò il capo lentamente mentre continuava a sorridere, vide occhi di terrore e disgusto associati ai volti dei suoi ormai ex-insegnanti, la tennero ferma mentre chiamavano la polizia, non fece resistenza, ormai aveva compiuto la sua vendetta, non aveva nient'altro da fare, chiuse gli occhi.

Quando riaprì gli occhi si ritrovava in una stanza a lei sconociusta, ed era interamente bianca, era poggiata sopra ad un materasso, anzi, due materassi, anche essi bianchi, ed era coperta da una coperta, fortuna che essa non era di quel colore, come il pavimento, che è sul marroncino, individuò una porta, con tranquillità andò ad aprirla, ma la trovò chiusa, iniziò ad agitarsi, perché la tenevano chiusa? Iniziò a sbattere la porta, fatta di ferro, mentre pian piano sentiva dei passi avvicinarsi ad essa, si fece indietro giusto quando essa venne spalancata da quella che sembrava una donna-pesce vestita con una tuta della sicurezza, la guardava male mentre lei, impaurita, indietreggiava.

Dal lì iniziarono le complicazioni, incontrava, ogni giorno, umani o mostri con diversi problemi mentali, persino dei bambini vi erano al suo interno, c'erano diversi incontri con gli psicologi dove non parlava mai, non conosceva il motivo per cui era lì, che senso aveva parlare di qualcosa di cui non si ricordava?
Non aveva amici in quel posto, le uniche 'persone' che l'ascoltavano erano i muri, che tenavano con se molte incisioni e parole dette a caso, poteva essere amnesia, pensava ogni volta, ma perché questa forma psicologica era apparsa a lei? Cosa le era successo di tanto grave se la sua mente non vuole ricordare?

I'm not crazy (Asylum!Sans x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora