Cap.10

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(Avviso: Ho poco da dirvi in realtà. Sto scrivendo una nuova storia, non è una 'x Reader', purtroppo, ed uno dei protagonisti è Hoodie, per chi non lo conosce è un Proxy dello Slenderman, spero che andiate a farci un salto o uno sguardo.
Detto questo... Buona lettura!!!)

Appena si svegliò noto un peso sul suo petto e, quando aprì gli occhi, stava quasi per mettersi ad ullare se non avesse notato i vari cerotti attaccati sul viso, tirò un sospiro di sollievo, era solo Asylum, o Sans, non sapeva come voleva farsi chiamare, però, perché si stava facendo certi problemi se non poteva parlare? Il sonno faceva brutti scherzi. Iniziò ad accarezzargli il capo fino a quando non sentì un mugulio provenire da lui, lì si fermo, temendo che non gli piacessero certe attenzioni.

-"Perché ti sei fermata?"

Perché questa stupida aveva paura che non ti piacesse.

Mise a tacere la vocina e ricontinuò, sembrava quasi che stesse facendo le fusa, sorrise divertita, però tutto ciò durò fino a quando lo stomaco dello scheletro non brontolò, venne invasa da una risata silenziosa, egli si alzò e guardò il viso della ragazza, era così carina quando sorrideva, eppure all'ospedale non vedeva mai quella curvatura del viso, cosa le sarà mai successo? Preso dalla curiosità fece ciò che gli disse suo fratello tempo fà, la ragazza si fermò e guardò lo scheletro con occhi sgranati e con le guance arrossate, ripresa dallo shock iniziale piegò il capo su un lato e assunse uno sguardo interrogativo, che fece sorridere di più lo scheletro che, nel mentre, continuava a stare sopra di lei, sembrava quasi che l'avesse scambiata per un letto, le venne in mente la frase di ieri, 'Sei morbida, (T/N)'.

-"Mio fratello mi disse una volta che: se dai un bacio a qualcuno, vuol dire che gli vuoi molto bene. E io ti voglio molto bene, (T/N)."

Questo non vuol dire che mi devi baciare sulle labbra!!!

Scosse il capo, non capendo, con 'volere molto bene' intende amare, giusto? O... Non stava capendo nulla.
Fece alzare lo scheletro da sopra di lei, che emise un verso contraddittorio, e andò verso la cucina, prima mangiavano prima poteva pensare lucidamente, buttò la cena di ieri sera e iniziò a cucinare qualcosa di nuovo, sentì lo scheletro sedersi sopra ad una sedia del tavolo e, insieme, aspettarono che la colazione sia pronta.

(...)

Passarono l'intera giornata senza parlare, erano troppo impegnato con i lavori domestici e non, il loro silenzio venne rotto quando, a tavola, finito di mangiare il pranzo, la porta non venne bussata, lo scheletro andò ad aprire e il suono di qualcuno che cade fece allarmare la ragazza, di corsa andò verso l'atrio e vide una figura incappucciata abbracciare lo scheletro, uno strano senso di rabbia le si stava nascendo nel petto e più cercava di calmarla, più, alla vista di qualcuno che abbracciava Asylum, si arrabbiava.

-"Azy! Quanto mi sei mancato! Sono andato a trovarti in ospedale e mi hanno detto che eri scappato, allora ho iniziato a cercarti e... Oh! Un'umana."
-"Gray, che bello rivederti. E si, lei è un'umana, il suo nome è (T/N)."
-"Piacere."

Disse a denti stretti, ricambiò il saluto con un cenno del capo e uno sguardo freddo, sembrava più un demone che uno scheletro, Un demone scheletro, propose Chara, sorrise interiormente, non era il massimo ma era carino come nome per nominare quel Gray, lo fecero accomondare, anzi, Asylum lo fece accomodare mentre lei salì le scale e si chiuse in camera, non voleva averci niente a che fare.
Lo scheletro guardò l'amica salire di corsa le scale e saltò sul posto quando sentì la porta sbattere, chissà il perché era arrabbiata, si chiese, guardò il suo amico d'infanzia, che alzò le spalle dicendo, più a sé stesso che a lui, che non avrebbe mai capito le ragazze, iniziarono a parlare fra di loro, raccontandosi ciò che avevano fatto in quei mesi che non si erano visti, l'amico gli disse che aveva avuto diversi problemi nel suo AU ma non era niente di preoccupante, mentre l'altro gli raccontò della nuovo Dottoressa, molto gentile, della sua nuova amica, si poteva considerare tale?, della fuga nel sottosuolo per poi andare di nuovo in superficie, fino all'arrivo a quella casa, però tralasciò la parte del bacio, era strano, ma voleva tenerselo per sé, ed poi aveva la sensazione che se glielo avesse raccontato, anche se aveva preso l'iniziativa lui, avrebbe fatto del male all'umana, era sempre stato protettivo nei suoi confronti e non ne capiva il motivo.

Arrivata sera si salutarono e, dopo un pò, scese la ragazza, ella aveva sentito tutto ciò che si erano detti, chiedendosi il perché aveva tralasciato la parte di stamattina, iniziò a preparare la cena, mantenendo, di nuovo, il suo solito sguardo freddo, era ritornata quella di prima, vide lo scheletro sedersi sul ripiano della cucina, una delle ultime cose funzionanti di quel luogo, forse era anche grazie alla magia dello scheletro che riusciva a far mangiare tutte e due, sentiva il suo sguardo su di lei, sentiva come se tutti i suoi peccati le stessero strisciando sulla schiena, era pesante da sopportare, quindi, finito di preparare, ricambiò lo sguardo, senza nessuna sfumatura, vuoto, lo sguardo dello scheletro divenne triste, per un secondo, ma subito si rianimò e piegò il capo sul lato destro.

-"Perché sei arrabbiata?"

Non lo sapeva neanche lei a dir la verità, alzò le spalle e si sedette a tavola, iniziando a mangiare senza aspettare l'altro, lo sentì sospirare per poi scendere dal ripiano e sedersi davanti a lei, senza toccare nulla, stava guardando ciò che aveva lei nel piatto, guardò, era la stessa cosa che aveva lui, appena glielo pose lo vide mangiare avidamente, chissà cosa aveva di strano nel suo piatto, cercò la risposta ma vide che non c'era niente di male nella sua cucina.
Neanche lo scheletro capiva il suo comportamento, era tutto nuovo per lui e voleva scoprire cosa gli stesse succedendo, perciò, quando salirono le scale e arrivarono davanti alla porta della sua stanza le chiese se poteva dormire con lei, di nuovo, una sfumatura rossastra si espanse sul suo viso e ciò la rendeva molto carina, sorrise divertito, lo rifece di nuovo, era una cosa innocente fatta da lui ma mille domande si stavano espandendo nella mente della ragazza.

Non poteva dire di no, era fin troppo calcolatore quello scheletro, e lo fece entrare in camera sua, si stesero sul letto, o meglio, lei si stese e lui si mise sopra di lei per poi augurandole 'buona notte', inutile dirvi che (T/N)  dormì poco quella notte.

I'm not crazy (Asylum!Sans x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora