"Ti ha proprio detto 'ti amo'?" chiede Silvia con gli occhi che le brillano quasi come se fosse stata lei a ricevere la dichiarazione.
"Allora festeggiare!" propone Yukino alzando il boccale di birra.
Sorrido e ribadisco loro che non mi ha detto proprio 'ti amo', ma è come se me l'avesse detto e ovviamente non posso che esserne contenta, anzi contentissima!
"Il senso è quello, amica mia, fidati! Da sempre, poi! Ali, stavolta, non fare l'errore di lasciartelo scappare!"
So a cosa allude, al concorso... il sorriso si spegne e torno seria "Devo dirglielo, lo so e lo farò, ma non ora certamente che è in ospedale! Io lo amo... e se occorre rinuncio al concorso. Voglio essere felice con lui. Non voglio rinunciare a lui per quella stupida decisione presa così in un momento di rabbia."
Yukino sbatte le palpebre e stringe le labbra, poi dice "Se tuo sogno è partecipare a concorso e stare con professore, perché non fai tutte e due cose?"
"Mi associo." dice Silvia tagliando un trancio di pizza.
"Perché conosco Claudio, lui non accetterà mai."
"Può essere migliore di quel che pensi, sai? E poi scusa fino a qualche tempo fa non era sempre lui a essere incapace di amare? Oggi ti ama, te l'ha dimostrato fino a che punto e te l'ha detto anche, lui che non l'aveva mai detto. Sbaglio, Alice?" incalza Silvia.
"Sì, avvocato." rispondo "Quando parti così in quarta mi sembra tu stia per condannare o assolvere l'imputato di turno!" la prendo in giro.
"Spiritosa." addenta la pizza e dopo qualche minuto dice "Magari non dirglielo domani, ma quando esce, fallo. Diglielo tu. O aspetti che sia la Boschi a fargli presente di questa tua scelta?"
L'idea mi terrorizza e così, anche se non lo dico alle mie due amiche, decido che appena torno, dopo che si sarà sistemato e via dicendo, glielo dico. A costo di essere insultata e lasciata, ma deve sapere. L'idea di essere di nuovo lasciata da Claudio mi fa rabbrividire ancor più dell'immagine della Boschi gongolante che informa Claudio che sto per partire per Milano.
Torno a casa a Roma, a Sabaudia non voglio ancora andarci, anche se forse dovrei far trovare a Claudio la casa pulita. Yukino è andata subito a dormire, domani ha una lezione alle nove e perciò deve andare subito a dormire. Io sono invece in giro per casa, mi aggiro per le varie piccole stanze come un fantasma, ho voglia di vedere Claudio, di abbracciarlo, di essere abbracciata e stretta a lui.
Neanche quando stavo con Arthur era così, mi mancava quando era lontano o quando ci vedevamo tramite Skype, ma mai quanto ora con Claudio. Claudio mi è come entrato nelle vene. Ho bisogno di lui.
Questa consapevolezza mi provoca un fremito, un fremito reso ancora più forte dalla paura di perderlo se non capisse quello che ho fatto, vorrei poter tornare indietro e impedirmi di aver preso quella decisione così mal ponderata!
Stavolta riesco ad entrare in reparto con più disinvoltura: so che è vivo, starà bene e so, soprattutto, che mi ama, che ci amiamo. Ora lo sappiamo tutti e due, non è più un sentimento che aleggia innominato fra di noi.
Appena mi vede, mi sorride in un modo che mi fa mozzare il fiato, ricambio il sorriso e mi avvicino a lui per baciarlo, ricambia subito il bacio avvicinandomi ancora di più a lui.
"Mi sei mancata, Sacrofano." mi confessa dolcemente.
Sorrido "Anche tu."
"Cosa è successo a... alla tua amica?"
Abbasso lo sguardo rabbuiandomi "Credevo lo fosse. Pensavo anche che fosse innocente! Se penso che avrebbe potuto ucciderti, io..."
Claudio posa un dito sulle mie labbra e mi dice "Sono qui. Tu sei con me ed è questo quello che conta."
Annuisco respirando forte.
Lui mi accarezza delicatamente la guancia "A proposito, come ha fatto Calligaris a beccarla?"
Lo guardo con aria rammaricata poi gli rispondo dicendogli "Veramente ero così preoccupata da ciò che ti era successo, che non ho proprio più pensato alla risoluzione del caso."
Sorride e scuotendo la testa dice "Resterai sempre la mia dolce e distratta Alice."
Scuoto io stavolta la testa tenendo lo sguardo basso "Perdonami."
"Di cosa? Di essere quella che sei? A volte mi fai incazzare, e non poco, ma ti amo anche per questo."
Alzo lo sguardo di colpo sgranando gli occhi per lo stupore.
"Mi ami?"
"Te l'ho appena detto, Sacrofano. Vuoi sentirtelo ridire?" mi chiede con velata ironia.
"Magari." rispondo con aria rapita.
"Ti amo. Amarti è la cosa migliore che mi sia successa. Questo non te lo ripeterò!" esclama sorridendomi.
Sorrido e sospirando gli dico "E' la cosa più bella che tu mi abbia mai detto. Anche se non la ripeterai, la ricorderò per sempre."
Lo vedo deglutire "Per sempre..." ripete lui "E' una parola che mi ha sempre fatto rabbrividire."
"Lo so." gli dico prendendogli la mano "A me invece l'idea di poter stare per sempre con te non mi fa mica tanto rabbrividire!" esclamo sincera.
"L'idea." ripete "Tu sei sempre stata una grande idealista." scuote la testa.
"Lo so e conosco i miei limiti. Però questa idea per me non è più solo un'idea, per me è qualcosa di più. E' un'emozione, un sentimento e io li sento, li percepisco in modo così forte che... mi riempie il cuore."
Sembra essere colpito perché ci mette un po' a dire "Non ti ho mai sentita parlarmi così e soprattutto non con questa franchezza! Di solito sei piena di se e di ma."
Scrollo le spalle "Le persone cambiano."
"Vero." conviene "Io sono cambiato, l'anno scorso non ero così e due anni fa ti avrei riso in faccia se mi avessi detto che da quel momento le cose avrebbero preso una piega totalmente diversa per me tanto da portarmi a dire 'ti amo'." tace per un po' "Lo sai che non l'ho mai detto a nessuno?" mi confessa.
"Mai?" gli chiedo stupita, ma non del tutto: in fondo Claudio non ha mai veramente amato nessuno se non se stesso, forse Beatroce, il suo primo amore "Neanche a Beatrice?" gli chiedo.
Sospira pesantemente "Sì. Forse una sola volta e me ne sono pentito perché il giorno dopo lei è andata via e mi ha mollato a Roma senza neanche avvisarmi!" esclama.
Rabbrividisco, sapendo che partirò anch'io...
"Da allora non l'ho più detto a nessuno. Nessuno mi ha mai colpito, nessuno è riuscito a farmi sentire come mi stai facendo sentire tu."
Sorrido piano, tesa come una corda di violino.
"Sacrofano, se tu dovessi avere un problema di qualunque tipo o se ci fosse qualcosa che riguarda te o il lavoro, me lo dirai vero?"
Questa domanda mi mozza totalmente il fiato, ma l'unica cosa che riesco a dirgli è un piccolo ed enorme bugiardo 'sì'.
Gli sto mentendo spudoratamente e so che me ne pentirò, so che gli devo parlare di quello che sto per fare, ma non ora che è qui in ospedale, lo farò, ma per il momento voglio godermi questi preziosi istanti con Claudio nell'illusione che tutto possa andare bene anche così.

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L'Allieva... 2
FanfictionIl capitolo precedente si è concluso con Alice ancora una volta incerta sul suo futuro, sia come futuro medico legale sia circa le sue travagliate vicende sentimentali con il dottor Claudio Conforti. Riuscirà a fare finalmente un po' di chiarezza s...