11.

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La luce del sole entrava nella stanza filtrando dai buchi della tapparella alzata per metà, era una luce flebile ma abbastanza calda da rendere piacevole crogiolarsi sotto le coperte. Accanto a me c'era Martina che, probabilmente aveva raggiunto me e il suo papà durante la notte e ora dormiva profondamente. "Ma-Martin?" chiamai piano e la sua voce mi arrivò delicata alle orecchie. "Amore, estoy aquí." mi si avvicinò e si piegò su di me per baciarmi prima la fronte e poi le labbra, su cui indugiò per qualche secondo stampandomi una serie di baci in sequenza. "Mmmhh amore, buongiorno." "Buenos dias bebita. Hai dormito bene?" "Oh sì, benissimo." mi sollevai tirandomi su un lembo di coperta. "Però mi spiace che Cristina debba andarsene. Lei dice che è felice per noi ma secondo me un po' crede che la stia lasciando da parte." Martin si sedette accanto a me e mi accarezzò i capelli infilandomi una ciocca dietro l'orecchio. "Amore te prometto que quando torneremo a Torino ti lascerò libera de stare con lei." io feci il musino triste. "Non staccarti da me amorcito." lui mi sorrise. "No bebita, non voglio staccarmi. E poi ci vedremo todas le mattine." Mi si disegnò un sorriso naturale nel ricordarmi che una volta a Torino mi sarei occupata di Martina e che, quindi, avrei visto Martin praticamente ogni giorno.

"Amore andiamo a sciare oggi? Le montagne sono piene di neve, c'è un bel sole e potremmo aggiungerla alla lista delle cose che abbiamo fatto." sbottai all'improvviso. "Creo que sì, possiamo andare. Io e la mia niña siamo capaci, tu amore?" mi chiese divertito. "Martin Caceres, mi stai sfidando?" mi alzai e mi avvicinai a due millimetri dalla sua bocca. "Perché se mi stai sfidando ti darò filo da torcere." lui alzò il sopracciglio poi mi sollevò all'improvviso, mi mise seduta su un tavolino lì vicino e si mise tra le mie gambe posando le mani sul mio viso. "Ti amo Fefè." mi disse fissando ogni mio particolare. "Ti amo anche io Martin, tantissimo anche." gli sorrisi e poi incollai le labbra alle sue approfondendo il bacio. Quello che mi si scatenava dentro ogni volta che lo baciavo era indescrivibile e non avevo mai provato niente di simile. Lo amavo davvero come non mi era mai capitato di fare prima e la voglia di lasciarmi andare con lui era tanta, ma nonostante lo vedessi sincero e preso ancora non mi sentivo pronta. La mia verginità non era una cosa voluta. Non che non fossi fiera di me e dei mie ideali, sia chiaro, ma probabilmente se il mio primo ragazzo non mi avesse maltrattata a questo punto della mia vita non avrei mai avuto tutte queste insicurezze.
Aprii gli occhi diminuendo man mano l'intensità del bacio e ringraziai il cielo per avere davanti Martin che mi sorrideva solo con lo sguardo.

Saltai giù dal tavolino e mi preparai alla svelta per poi lasciare Martin giusto il tempo di invitare Cristina con noi. Quando entrai in stanza, però, la trovai con i bagagli già pronti e lo sguardo di chi è stanco al solo pensiero di dover viaggiare per troppo tempo. "Tesoro mi dispiace ma purtroppo tra poco io e Nautica torniamo a Torino." mi informò dispiaciuta quando le chiesi di unirsi a noi. "Ma sono sicura che tu e Martin starete meglio senza di me e poi.." la mia amica si avvicinò sorridendomi e accarezzandomi i capelli. "Devi raccontargli di te Fede, lo sai a cosa mi riferisco in particolare." io sbuffai nervosa. "Sì lo so, ma sai che non mi piace per niente ricordare certe cose, mi vergogno tantissimo." "Qui l'unico che dovrebbe vergognarsi è Jordan, non tu. Era lui quello che ha provato a violentarti nonostante non avesse un goccio d'alcool in corpo, quindi devi solo stare tranquilla. Tu e Martin state insieme ora, avete un feeling e un'attrazione pazzeschi e mi stupirei se non avesse ancora provato ad avvicinarsi, ma quando tra poco avrete entrambi voglia di fare l'amore non potrai continuare a bloccarti. Lui merita di sapere come stanno le cose Fede, la vostra relazione lo merita." Guardai Cristina e non mi rimase altro che concordare con lei. Martin meritava di sapere come stavano le cose ed tutto quello che avevo passato prima di trasferirmi a Torino e decisi che quel pomeriggio dopo pranzo gli avrei parlato. Dovevo solo trovare un modo per distrarre Martina, non era giusto che alla sua età sentisse certe cose e si rendesse conto di quanto poteva essere bastardo un uomo arrabbiato.
"Ho sentito che nel salone organizzeranno una caccia al tesoro per i bambini verso le 14.30, mandate la piccola a divertirsi." mi avvisò Cristina facendomi l'occhiolino quasi come se mi stesse leggendo nel pensiero e sorrise. Controllammo insieme che non avesse lasciato niente di suo in stanza e con la scusa di salutare Martin e sua figlia mi aiutò a trasferire le mie cose da lui. Si salutarono come due amici ma lei non mancò con le sue solite raccomandazioni che lo fecero sorridere. "Mi raccomando Martin, trattamela bene e abbi cura di lei sennò ti strozzo quando tornate a casa." ci fu una risata generale. "Non preoccuparte Cristina, la amo molto e la tratterò como una principessa." disse lui abbracciandomi stretta. "Uhm, voglio sperare." sorrise lei. "Va bene ragazzi, è stato un piacere. Ci vediamo a Torino." detto questo ci abbracciò e salutò Martina per poi sparire dietro le porte dell'ascensore.
Io e Martin ci guardammo per qualche secondo, poi ci recammo a fare colazione e ci preparammo per la lezione di sci.

Mi destino es junto a ti - Fede || Martin CaceresDonde viven las historias. Descúbrelo ahora