Non riuscivo ancora a credere a quello che era successo poco prima a centrocampo, era incredibile. Martin era timido e riservato, ma la dichiarazione d'amore che mi aveva fatto andava addirittura oltre quello che ogni donna sognerebbe di ricevere. E poi la proposta di matrimonio era stata del tutto inaspettata, davanti a tutta quella gente in attesa di una mia risposta ed esattamente al centro dell'attenzione collettiva. Per non parlare del solitario che mi aveva messo al dito, era bellissimo e luminoso ma per quanto ne sapevo quelli erano gioielli che costavano un occhio della testa e lui non avrebbe dovuto spendere così tanto, mi sarebbe bastato anche un anellino di bigiotteria.
Dopo l'ennesimo bacio fui costretta ad allontanarmi da lui per far iniziare la partita, ma poco prima di ritornare a sedere mi voltai verso di lui e lo chiamai per nome. "Martin!!" urlai facendolo girare, gli sorrisi e feci il segno del cuore con le mani. "Ti amo tanto." dissi per poi fare il cuore sul pancione. "E anche lei." mi morsi il labbro e mi asciugai le lacrime quando lui si battè la mano aperta sul cuore, gli mandai un bacio volante e poi tornai a sedermi in mezzo alle ragazze. "Siete delle stronze infami, voi lo sapevate, tutti lo sapevano tranne me e Martina." dissi sedendomi e prendendo Martina tra le gambe, lei rise. "Ma mamma io lo sapevo." "Cosa?" "Sì, papito me lo aveva detto quando siete andati a vedere la sorellina." disse toccandomi il pancione. Io guardai le ragazze accanto a me sbalordita. "Cioè, tutti sapete tutto da due mesi e io sono l'unica che ha scoperto tutto adesso?" Roberta mi accarezzò un braccio ancora emozionata. "Già, ma l'hai scoperto nel modo più dolce di tutti, no?" "Oh sì, assolutamente. Io credo che non ci sia modo più bello e romantico." Voltai lo sguardo verso il campo e sorrisi ad osservare quello che presto sarebbe diventato mio marito mentre faceva ciò che di più amava dopo qualche mese di stop, e mi sentivo fiera e fortunata perchè finalmente tutto ciò che avevo sempre desiderato si sarebbe realizzato.
Quel giorno battemmo il Milan 3-1 con goal di Carlos e di Leonardo nel primo tempo, e circa a metà del secondo Alvaro chiuse il match con la terza rete bianconera. La Juventus aveva dominato come faceva da inizio campionato e, nonostante una buona prestazione del Milan, chiudemmo la partita con il 52% di possesso palla e ci portammo a dieci punti di distacco dalla Roma. Le prossime partite di febbraio sarebbero state in casa del Cesena e a Torino contro l'Atalanta per il campionato, mentre il nostro cammino in Champions League prevedeva un duro match contro il Borussia Dortmund nel nostro stadio. Insomma avevamo il mese programmato per intero.
A fine partita i ragazzi andarono negli spogliatoi e passandoci accanto Martin allungò una mano e sfiorò la mia. "Oh ma quanto amore nell'aria tra i due sposini." disse Marzia sghignazzando insieme alle altre. "Smettetela sceme." risi lisciandomi la giacchetta. "Che facciamo, ci facciamo una pizza tutte insieme ai nostri uomini?" chiesi controllando messaggi e chiamate. "Eh ma il mio uomo non è in squadra." sospirò Marzia abbattuta. "E che problema c'è, invitalo no? Alla fine lui faceva parte del gruppo, e poi il Torino non gioca in casa domani?" chiese Agnese mentre lo stadio iniziava a svuotarsi e noi scendevamo con calma gli scalini per raggiungere il parcheggio riservato al pullman e alle auto personali del club. "Sì, gioca domani pomeriggio contro l'Empoli. Allora lo chiamo e gli dico di raggiungerci. Che indirizzo gli do?" chiese Marzia cercando nella rubrica il nome del suo fidanzato. "Digli di venire al Loydon visto che al Crystal sono chiusi stasera." le sorrisi io sistemando il cappottino a Martina che aspettava il suo papà senza mollare la mia mano.
La cena al Loydon fu divertentissima, trascorse tranquilla e in allegria e in mezzo a quella mandria di pazzi mi sentivo davvero a casa. Gli occhi e le preoccupazioni di tutti erano rivolti a me e la cosa mi faceva sentire una regina, ma io e la mia bambina stavamo bene e non c'era motivo per gli altri di essere così ansiosi."Allora, como te sienti signora Caceres?" mi chiese Martin abbracciandomi da dietro e posandomi le mani sul pancione nella cucina di casa nostra. "Uhm.." mugugnai ad occhi chiusi mettendo le mani sulle sue "Stanca, la pancia inizia a pesare ma non potrei essere più felice." Mi lasciai andare contro il suo petto e lasciai che Martin mi cullasse dondolando dolcemente a destra e a sinistra. "Sei felice bebita?" "Sì, da morire. Finalmente siamo una famiglia, Martina mi chiama mamma, stiamo per diventare genitori e.." mi voltai passandolgi senza malizia le mani sui pettorali "Tra poco sposerò l'unico uomo che abbia mai amato, quello che mi fa sentire completa e appagata." abbassai la testa e le lacrime iniziarono a rigarmi le guance. "Cazzo di ormoni.." biascicai apprestandomi ad asciugarle facendo ridere Martin. "Non quiero vederte piangere amore ma so que es la gravidanza que te porta a farlo, quindi sfogate pure." Lo guardai e risi mentre le lacrime non accennavano a diminuire, poi presi il suo viso tra le mani e lo baciai. "Dio, io ti amo così tanto Martin, darei la mia stessa vita per vederti sempre felice." I suoi pollici mi sfiorarono il labbro inferiore mentre le sue labbra si tesero in un bellissimo sorriso. "Lo so Fefè, para mi es la stessa cosa e ahora.." disse sollevandomi come una principessa "Andiamo a letto, hai bisogno di riposarte e io quiero starte accanto todo el tiempo." Io non feci obiezioni così lui rispose al mio sorriso e iniziò a salire le scale per arrivare in camera. Quella notte ci amammo come non avevamo mai fatto, dolcemente e lentamente, assaporando ogni secondo, ogni bacio, ogni sussurro passato insieme.

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Mi destino es junto a ti - Fede || Martin Caceres
FanfictionFederica è una giovane studentessa che ha scelto Torino per fuggire dai brutti ricordi di Milano, la città dove ha lasciato i suoi due fratelli. Cristina, la sua nuova coinquilina, l'ha aiutata a trovare lavoro nel ristorante di uno dei più prestigi...