Capitolo 2

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Per quanto trasferirmi in una nuova città e fingermi un ragazzo possa sembrare una mossa avventata per non dire folle, non sono del tutto una sprovveduta.

Ho fatto le mie ricerche prima, con diversi brevi viaggi di ricognizione e studiando per bene le persone con le quali avrei dovuto avere a che fare.

È questa l'unica cosa che ti resta da fare, quando tuo fratello improvvisamente scompare senza lasciare traccia. È questo che è successo a Connor esattamente quattro mesi fa.

È di un anno più grande di me e l'anno scorso, tutto contento, decise di frequentare questo college, che tra l'altro non è nemmeno niente di che. Eravamo sempre stati molto legati, ma pian piano iniziammo a sentirci sempre meno. Ed era normale, in fin dei conti: lui ormai aveva una nuova vita. Anch'io nel giro di poco tempo ne avrei avuta un'altra molto diversa, di sicuro molto diversa da quella del piccolo paesino nel quale avevamo vissuto per tutta la vita. Solo che non immaginavo che il concetto di "vita diversa " sarebbe diventato questo.

Connor si era allontanato, ma di tanto in tanto mi chiamava e mi raccontava qualcosa della sua nuova vita. All'inizio era tutto normale. Era entusiasta, felice di aver lasciato quel piccolo mondo che conoscevamo per esplorarne uno così diverso e talmente pieno di opportunità. Poi iniziammo a sentirci sempre meno, finché l'ultima volta che lo sentii non mi disse qualcosa di criptico. Molto criptico.

Connor mi aveva già parlato delle confraternite universitarie. Voglio dire, tutti i college le hanno. Ma a quanto pareva, lui era riuscito ad entrare in una molto particolare. Innanzitutto perché a questa confraternita potevano accedere solo i ragazzi maschi. E questo elemento era sufficiente a farmi storcere il naso: sono sempre stata una convinta femminista cresciuta da una nonna hippie. Il fatto che delle donne non potessero accedere ad una confraternita è per me inconcepibile. E poi perché mio fratello iniziò a cambiare. Era diverso, molto diverso. Mi accennava a dei piccoli "guai" con il gruppo che frequentava. L'ultima volta mi mise in guardia dicendomi di non provare ad entrare in una confraternita una volta iniziato il college, che sembravano più delle sette. E che spesso sono delle coperture e che ci va di mezzo chi in realtà non c'entra nulla. Dopo quella volta, non sentii più mio fratello, scomparso ormai da quattro mesi. La polizia l'ha cercato. Teoricamente, continua a cercarlo. Ha interrogato i suoi amici, ma nessuno ha idea di dove possa trovarsi mio fratello.

Per questo mi fingo un ragazzo: devo entrare a tutti i costi in quella confraternita, scoprire cosa succede. Ma al tempo stesso devo ottenere informazioni anche da altre parti.

Per cui quando, nei panni di Scarlett, entro in un piccolo bar che cerca personale e mi avvicino al bancone, fingo di avere un'aria smarrita quando in realtà so benissimo che il ragazzo alla cassa si chiama Miller e che oggi e in questo orario è di turno Jenna Cooper.

E infatti eccola, che mi si avvicina sorridente.

Jenna Cooper  ha vent'anni. Pelle olivastra e fascino latino, non è molto alta, ma è abbastanza prosperosa. Lascia più bottoni sbottonati del necessario nella sua camicetta della divisa, ma solo quando il suo ragazzo non è in vista.

Il fidanzato di Jenna è Xavier. Che, a quanto pare, è uno dei "capi" della confraternita. Ecco perché Scarlett deve diventare sua amica.

-Ciao - la saluto.

-Ciao bella, cosa ti porto?

Continuo a sorridere timidamente.

-In realtà volevo delle informazioni. Ho visto che avete bisogno di personale. Con chi posso parlare? - le domando.

-Qualcuno che si propone, che bello! Al momento il grande capo non c'è, non viene praticamente mai, ma se mi lasci il numero ti faccio contattare.

-Ti ringrazio.

-Ma figurati! Allora, ti sei trasferita qui da poco?

-Sì, sono appena arrivata.

-Frequenti la West Hills University?

-No, per ora niente college. Avevo solo voglia di allontanarmi da casa e cambiare un po' vita - mento.

Jenna annuisce.

-Ti capisco benissimo. Un momento, Non so nemmeno il tuo nome!

Sorrido.

-Sono Scarlett - dico porgendole la mano.

-Jenna! Beh Scarlett sono certa che ti troverai benissimo da queste parti. E spero veramente che diventeremo colleghe, sono certa che potremo diventare grandi amiche - dice poggiando una mano sul fianco e osservandomi più attentamente.

Annuisco.

Certo che diventeremo grandi amiche, Jenna. L'ho deciso già da un bel po'.

Fake BoyWhere stories live. Discover now