Capitolo 9

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Osservo con attenzione il mio avversario, in guardia.

Aspetto che sia lui il primo ad attaccare mentre giriamo in cerchio senza interrompere il contatto visivo.

Non potendone più, sono la prima ad attaccare.

Provo a sferrare un pugno, ma il mio avversario si abbassa e mi corre incontro, afferrandomi per i fianchi e provando a farmi capovolgere e finire per terra, ma pianto bene i piedi per terra. Sollevo un ginocchio per colpirlo alle parti basse, ma indovina le mie intenzioni e si scansa appena in tempo.

Stavolta è lui che inizia ad attaccare, ma paro i suoi pugni e contrattacco.

In modo fulmineo, non capisco nemmeno io come, riesce a farmi finire per terra e mi schiaccia con il suo peso. Provo a liberarmi e a capovolgere la situazione. Ci riesco.

Adesso sono io addosso a Xavier.

-Però! Ci sai proprio fare! - Esclama.

Mi alzo e gli porgo la mano per aiutarlo a rialzarsi.

-So che ci sei andato piano - gli dico.

- Non potevo mica rovinare un bel faccino come il tuo.

Sono da poco entrata in questa palestra. Da piccola facevo karate, poi sono passata al pugilato e mantenermi in allenamento mi sembrava una buona idea. Almeno finché non ho scoperto che uno degli istruttori è proprio Xavier.

-Unica pecca: hai poca pazienza - mi dice.

Sono ancora dell'idea che sia un verme. Se sapesse qual è il mio vero scopo, saprebbe che in realtà ho molta pazienza.

-Migliorerò - mi limito a dire.

- Non ne dubito.

Mi rivolge un cenno, quindi faccio per uscire dalla sala allenamento. Però, dalle finestre che si affacciano sul corridoio, vedo qualcuno.

Mi volto verso Xavier, ma si sta già allenando con un altro ragazzo e sono costretta ad uscire. Non posso proprio evitare Kyle.

-Ci si rincontra. Qualcuno potrebbe chiamarlo destino – dice avvicinandosi con quella sua solita odiosa fossetta sulla guancia.

Evito il suo sguardo.

-Qualcuno potrebbe chiamarla sfiga – mormoro a bassa voce.

-Continui con i tuoi tentativi di resistermi?

-Hai rubato delle dosi di egocentrismo quando le distribuivano, vero? – Chiedo sciogliendo le bende dalle mani.

-Ormai sei una sfida. Una sfida e un mistero.

Lo fisso annoiata per un istante, dopodiché mi volto e mi avvio verso gli spogliatoi. Peccato che Kyle continui a seguirmi.

-Vuoi seguirmi fin dentro gli spogliatoi? - gli chiedo.

-Se proprio insisti...

Solleva un angolo della bocca in quella posa che crede irrimediabilmente irresistibile.

Distolgo rapidamente lo sguardo, finché non noto qualcuno che si avvicina a noi.

Alto, rubusto e dai capelli scuri, è Douglas, uno dei migliori amici di Xavier.

-Hey Kyle! - lo saluta ignorandomi palesemente.

I due si battono il cinque.

-Allora stasera sei dei nostri?

Stringo gli occhi, diventando improvvisamente tesa.

Lo stesso effetto deve avere Kyle.

-Sì certo. Ci vediamo stasera - dice, ma il suo tono non sembra particolarmente entusiasta. O almeno non è l'entusiasmo che ho imparato a riconoscere in Kyle.

Douglas mi rivolge una rapida occhiata, dopodiché si allontana.

L'espressione di Kyle però è ancora lievemente cupa.

-Dove devi andare stasera? - gli chiedo sospettosa.

Non avevo pensato all'ipotesi che il mio compagno di stanza sarebbe potuto entrare a contatto con la confraternita di mio fratello. Confraternita nella quale io, Fabian, dovrei entrare. Ma sto avendo scarsi risultati nel ruolo del ragazzino sfigato.

- Come mai ti interessa? Avevi forse altri programmi per noi due? - chiede tornando ammiccante.

Alzo gli occhi al cielo.

-Sono seria - dico. Nonostante tutto, mi sento in dovere di metterlo in guardia. -Stai attento a non cacciarti nei guai. Quei tipi possono sembrare tanto interessanti, ma... possono essere anche pericolosi.

Kyle aggrotta la fronte, ma non gli do modo si aggiungere altro e mi allontano, pensando ad un modo per farmi coinvolgere da Kyle stesso negli affari di Douglas e della sua compagnia.

Fake BoyWhere stories live. Discover now