"boy meets evil"

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A homie91 - fa che vada col tuo amore, pls 🙏🏻
(2021 edit: anpantommopower)

Baciami come se questo potesse salvarmi dall'annegare.

***

- Non serve che ti occupi di me -. Sbuffai, ma non c'era niente da fare. Mi misi a fissare il suo volto, che aveva un fascino particolare, come mi ritrovavo molto spesso a fare all'atelier. Guardavo quel viso, intelligente e solitamente serio, chino sul disegno e attento. Non aveva l'aspetto di un allievo che faceva il suo compito, ma quello di un maestro che inseguiva i suoi problemi. Ben presto avevo notato, oltre alla sua facciata sicura di sé, una vena malinconica con lampi di ironia.

Jungkook non disse nulla, ma entrò nel suo appartamento e chiuse la porta con un calcio, dal momento che mi portava in braccio come se fossi una novella sposa. Mi condusse per una cucina, un soggiorno e, infine, una rampa di scale che immaginavo portassero alla sua camera. Mi portò fin dentro al bagno e mi lasciò andare.

Io, instabile e scoordinato, saltellai su un piede fino al lavandino. Jungkook scomparve per una decina di secondi finchè non rispuntò porgendomi una maglietta e degli shorts del pigiama. - Tieni, mettiti questi. Se hai bisogno chiama - disse, con la mano sulla maniglia.

- Uhm grazie -. Quando chiuse la porta, sentii le guance diventare paonazze.

Stupido, stupido, stupido imbranato, pensai mentre mi cambiavo più in fretta che potevo. Fui costretto ad allacciarmi anche i cordoni dei pantaloni del pigiama, se non li avrei persi strada facendo. Senza dimenticare che ci navigavo dentro alla maglietta del moccioso. Dopo essermi vestito e aver riposto i miei abiti sopra ad mobiletto bianco, lavai via lo sporco dalla mia faccia. Avevo bisogno di una doccia, ma prima mi interessava capire cosa fosse successo al moccioso.

Quando aprii la porta del bagno, lui era lì in piedi, e mi prese di nuovo in braccio. - Ahia - mi lamentai, mentre mi depositava su un morbido divano componibile del blu più scuro che avessi mai visto. Tanto scuro da sembrare quasi nero, anche se passandoci sopra la mano il tessuto rivelava una sfumatura più chiara, color blu di Prussia. Una volta che mi fui messo comodo, Jungkook si mise a cavalcioni dell'ottomana di fronte e prese in grembo la mia caviglia contusa. Mi chinai in avanti per sorreggere la gamba, non sapendo come reagire al suo tocco troppo intimo.

- Ti fa ancora tanto male? - chiese, accarezzando delicatamente la mia caviglia gonfia.

Annui e mi morsi il labbro. Lui alzò una mano e l'appoggiò sulla mia guancia. Un brivido mi percorse al suo tocco ardente.. oppure era il modo sensuale in cui mi guardava, come se fossi un'opera d'arte esposta in un museo. Mi faceva sentire così importante, e per un attimo mi baluginò per la testa un'idea inaspettata. Jungkook ed io una coppia. La speranza di un qualcosa di più. Un giorno, forse. Non adesso. Provai una fitta al cuore, il senso di colpa si insinuò nella mia coscienza, ma lo scacciai.

- Sei arrossito - constatò, mentre accarezzava la mia guancia coi polpastrelli. I suoi occhi seguivano attenti il movimento della sua mano. - Ho un po' di fame, vado prendere qualcosa da asporto nel ristorante all'angolo -. Detto ciò si alzò, e mi lasciò solo in quella casa sconosciuta, immerso nei miei pensieri.

Ero consapevole di portare dentro di me un segreto fatale e lo tenevo nascosto. Sentivo chiaramente che questo misfatto avrebbe chiamato altri misfatti, che molte mie azioni erano menzognere. Avrei potuto far di chiunque un mio possibile confidente e salvatore. Tutti ciò era allettante e, spesso, avevo quasi vacillato davanti ad occhi sinceri e compassionevoli. Ma non c'era niente da fare. Sapevo che possedevo un segreto, una colpa che dovevo smaltire per conto mio. Dovevo continuare a recitare quel ruolo che mi ero stabilito, che mi ero creato appositamente.

Sunny ☀️ JikookOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz