Capitolo 65

217 12 2
                                    

Durante il viaggio in taxi verso l'aeroporto non feci altro che pensare a Thomas, ai suoi occhi, ai suoi capelli, alle sue labbra, a tutto non c'era una sola cosa che non ammassi di lui era perfetto e lui meritava qualcuno alla sua altezza, io non potevo incasinarlo con la mia vita e prima o poi sarei dovuta tornare dai miei fratelli avrei dovuto rivedere mia madre, sperando che abbia iniziato a prendere gli anticoncezionali…
Io e Thomas non potevamo stare insieme, eravamo troppo diversi, mi dispiaceva veramente, però, perché lo amavo come non avevo mai amato nessun altro.
A risvegliarmi dai miei pensieri fu l'autista che mi avvertii che eravamo arrivati così scesi dall'auto con il borsone e pagai il taxista che se ne andò subito dopo.
Mi inoltrai nel grande aereoporto che era semivuoto dato che alle 6:30 di sabato mattina non c'è quasi mai nessuno.
Andai a fare il biglietto e la tipa mi disse che il volo non c'era prima delle 8:30. Fantastico.
Sarei dovuta rimanere lì per due ore, così decisi di prendermi un caffè al bar e poi piazzarmi da qualche parte con gli auricolari ad ascoltare le canzoni dei 'Green Day'.
Stavo seduta a terra attaccata al muro vicino la caffetteria e, mentre '21 guns' risuonava nelle mie orecchie, guardavo le persone che andavano e venivano immaginando come potevano essere le loro vite basandomi su, vestiti, espressione facciale, modo di camminare, quante valigie avevano, se avevano un atteggiamento triste o felice, insomma tutto ciò poteva aiutarmi a ricostruire più o meno la loro vita, ad esempio la donna che era seduta davanti a me era vestita molto bene aveva un completo gonna-giacca nero con delle scarpe col tacco e una valigetta da cui aveva estratto dei fogli leggendoli accuratamente, dall'espressione del viso sembrava agitata probabilmente doveva avere una riunione in un altro stato, il fatto che aveva solo la valigetta e una valigia piccola mi fecero pensare che ovunque stesse andando si sarebbe trattenuta poco, ad un tratto la donna si alzò dalla sedia e riprese le sue cose, poi sentii la voce di una donna da un'auto parlante che informava che il volo per Shangai sarebbe decollato tra pochi minuti, vidi la donna, che appena sentì l'avviso, si diresse subito verso il suo volo.
Intanto pensavo e ripensavo a tutto ciò che ho passato qui con i miei amici e Thomas, ma poi ripensavo a ciò che avevo in Sri Lanka i miei fratelli e mia madre.
Non sapevo che fare, di sicuro la rimozione di un polmone sarebbe stata più semplice…

Ciao gente, sessantacinquesimo capitolo, che ve ne pare?
Votate e commentate.
Alla prossima gente✨✌
~Noe~

Si può dimenticare il passato? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora