Capitolo ventisette.

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Tanto per chiarire una cosetta:
Nello scorso capitolo c'è stato chi si è lamentato per il fatto che io non aggiorni più, leggendo (anche se dubito di questo) l'avviso nel quale vi informo che sto lavorando e che non ho materialmente più tempo, né i pensieri, di scrivere.
SPECIFICO PERÒ che non SMETTO ma che tarderò di un pochino con la pubblicazione, niente a cui voi non siate abituati insomma, giusto un po' prolungato.
Mi è stato riferito che sarebbe meglio che io scrivessi la storia e poi la pubblicassi. Ma io non l'ho stoppata, ha dato questa impressione perché Wattpad è stra baggato e allora il capitolo avviso viene dopo il capitolo ventisei, quando poi è stato pubblicato prima!
Per farla breve non temete e scusate per questo piccolo sfogo, vi lascio alla storia, buona lettura❤️


Mi ritrovo in una radura dei cieli Celesti, poco lontano dal Paradiso, dove gli Angeli vanno a rilassarsi beandosi dei raggi di Dio, traendone al contempo energia.

Era un po' che non ci venivo e non li vedevo, sono prati enormi nei quali la vegetazione è molto florida e colorata, con fiori e alberi che segnano le composizioni più belle e ruscelli limpidi con al loro interno cristalli di minerali anch'essi di tutti colori e quando i raggi solari sfiorano codesti ruscelli ecco che si colorano di luce propria.

Cammino per la radura guardandomi intorno, qualche ricordo fa' capolino e non posso far a meno di sorridere ripensando a quanti momenti ho passato qui con Michael a parlare di ogni cosa, sognando in grande e sperando in qualcosa di nuovo per me.
A pensare che a distanza di qualche anno sono qui in veste di Regina, con in mano un fardello enorme; mi fa' capire quanto possa cambiare drasticamente la tua vita nel giro di poco, senza adottare la calma di noi immortali, i quali abbiamo tutto il tempo per sperare o far sii che questi cambiamenti avvengano.

Poco lontano noto una figura statuaria, assieme ad una bellezza stravolgente. Quasi sembra che si illumini di luce propria ed allora capisco: la Stella del Mattino.
Lucifero ai tempi della sua carica da Luogotenente, con ali spiegate e sguardo illegalmente perfetto fa' la sua comparsa, circondato da tante varietà di angeli che ammirano le sue forti e potenti ali.

-Fratello, sono veramente incantevoli e forti anche in questo modo.- Dice quello che riconosco come Raphael.

-Dorate avevano il suo immenso fascino, ma come le vostre mi fa' sentire più vicino a voi.- Sorride benevolo colui che adesso è il Re degli Inferi.

Capisco che sono in quel periodo ove l'Eden ancora doveva essere creato e dove Lucifero e Michael da poco avevano subito il dimezzamento dei loro poteri, portandoli anche al cambio d'ali.

Ricordo che quando fui tramutata in Angelo, ai tempi della mia lotta con le due parti, ebbi le ali argentate di Michael.
Questo periodo inoltre risale anche a quando agli Angeli fu tolta l'aureola, non essendo completamente puri, tuttora oggi è così, ma l'aureola è destinata solo alle anime tornate dal Purgatorio che hanno subito un processo nel quale escono da lì avendo scontato tutti i loro peccati.

Ad un tratto avviene un cambio repentino della situazione, mi ritrovo agli Inferi, ai vecchi Inferi, quelli con le mura fatte di pietra e illuminate da fiaccole che non giovano alla vista, ma poco importa perché noi Demoni possiamo distinguere le figure anche al buio.
Mi guardo attorno, trovandomi dei giovanissimi Consiglieri che ascoltano con del rammarico delle urla disperate.

Negli occhi di mio padre, contornato da dei capelli lunghi fino al bacino, leggo sconforto e disapprovazione; negli occhi di Belzebú leggo invece grande orgoglio ma anche un pizzico di timore ed invece in quelli di Belial posso notare tanta preoccupazione, come se si volesse tappare le orecchie.

Le urla sono sempre più forti e marcate, e purtroppo riconosco la voce: Lucifero.
Sono incessanti, assolutamente orribili e vorrei scappare il più lontano possibile, non reggendo.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora