Capitolo ventinove.

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-Come sarebbe a dire che Valila è scomparsa?! Insomma, l'abbiamo vista poco fa' alla riunione.- Sbotto, alzandomi in piedi e andando verso di lui.

-Lucia no, è veramente scomparsa. Nessuno dei domestici l'ha trovata per tutto il Castello e Belzebú ha fatto controllare ogni centimetro di esso, ma lei non c'è.- Spiega lui in modo frettoloso.

Come per istinto guardo Lucifero, che è tornato a leggere il libro di prima, seduto su di una poltrona.

-Non dici niente?!- Sbotto allora verso di lui, che alza un sopracciglio e mi guarda.

-Io non ho la più pallida idea di chi sia questa Valaia.-

-Valila.- Lo correggo.

-Mia figlia è scomparsa!- Sbotta Belzebú, seguito da una preoccupatissima Dephana.
Ebbene, non pensavo mai di vedere il Consigliere e la sua consorte con delle espressioni così piene di preoccupazione, o meglio, delle espressioni vere e proprie.
-Lucia, dove hai messo l'anello?! Quello del Re che può vedere ogni cosa negli Inferi.-

Ad un tratto il vuoto. Dove diamine ho messo quell'anello l'ultima volta?!
Scavo nella mente ma nulla, non mi ricordo.

-L'hai perso...- Sibila, avvicinandosi poco a poco a me guardandomi come se fossi la sua peggior nemica.

-No che non l'ho perso!- Sbotto.

O forse sì?!

L'ultima volta che l'ho usato... Ah, non me lo ricordo.
Mi guardo attorno, vado dritta sul comodino del lato dove dorme Lucifero, dove di solito si trova, e niente, non c'è.

-Ok, non mi ricordo dove l'ho messo, dovrei setacciare varie stanze. Ma ti giuro che non l'ho perso!- Cerco di precisare, facendolo sbuffare sonoramente.

-Chi potrebbe essere stato?! Perché rapire la mia bambina?!- Domanda Dephana.

-Già parlate di rapimento, insomma!- Alzo un po' la voce. -Sarà sparita da nemmeno un'ora e mezza, come minimo sarà fuori dagli Inferi a farsi una passeggiata.-

-No! Nessuna delle guardie l'ha vista uscire.- Dice Wladimir.

-Potete andarvene? Disturbate la mia lettura.- La voce di Lucifero, ferma e pacata, ci esorta ad abbandonare la stanza e tutti noi lo guardiamo malissimo. -Ebbene?- Ci fulmina poi con uno dei suoi sguardi più minacciosi.

-Certamente, mio Re. Perdonatemi.- Belzebú torna composto e con la sua espressione di sempre, avviandosi verso la porta.

Tutti noi lo seguiamo ed io sono l'ultima ad uscire dalla stanza, ma, prima di uscire completamente mi fermo e lo guardo.
-Alla fine, la protagonista femminile muore.- E dopo che mi ha lanciato un'occhiataccia, esco dalla stanza e ridacchio tra me e me.

Una volta uscita ci guardiamo tutti con espressioni interrogative.
Ognuno di noi sta pensando dove mai possa essere finita Valila, anche se, a parer mio, preoccuparsi così dopo nemmeno un'ora è esagerato.

-Ragazzi! È terribile!- Sento urlare mia madre, che corre verso di noi sui suoi tacchi chilometrici, ma sembrando comunque sciolta nei suoi passi.
Tra le mani stringe un figlio di pergamena abbastanza sgualcito.
-"Sono una persona che se voglio una cosa, me la prendo, chiunque essa sia. Manca poco cara Regina, tic tac."- Legge ad alta voce. -L'ho trovata nella sua stanza, sotto il letto.-

Evidentemente mi sbagliavo, di grosso anche.
Lancio uno sguardo affrettato nella direzione di Belzebú e Dephana; lei è tra le braccia di suo marito mentre lui la tiene stretta a se', non li avevo mai visti così affiatati, loro sono la classica coppia che in pubblico preferisce stare a debita distanza, ma ora, in una situazione come questa, il loro amore pulsa nell'aria.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora