Capitolo 17: Bordeaux e fragole

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Le due ragazze rientrarono dopo l'ultima ecografia. Mancava poco alla data del parto e dovevano assicurarsi che tutto andasse per il meglio. Ars stava raggiungendo la posizione corretta per la nascita, era in salute e anche la sua mamma lo era. Mentre la ragazza tatuata metteva la moto in garage, la bionda chiamò sua sorella per raccontarle le ultime novità e poi insieme salirono in casa. 

Ego non fece in tempo a chiudere la telefonata con Venetia che il telefono squillò di nuovo. Era la madre di Mad e la ragazza roteò gli occhi al cielo prima di rispondere. 

<<Pronto?>> 

<<Ciao Ego, com'è andata la visita?>> le domandò subito. 

<<Bene, il piccolo non vede l'ora di uscire.>> le rispose con un tono di voce piatto. 

<<C'era Zen con te?>> 

<<Sì, chi altro avrebbe dovuto esserci?>> sentiva il nervosismo salirle per lo stomaco, ma serrò i denti e continuò la conversazione. 

<<Non mi piace che tu vada in moto, soprattutto adesso che sei ad un passo dal parto>> le disse scocciata. <<Avrei potuto accompagnarti io.>> 

<<Zen è la madre di Ars quanto me, doveva esserci solo lei>> si stava veramente scaldando e la sua ragazza le fece segno con la mano di tranquillizzarsi. <<E sono grande abbastanza per decidere da sola se andare in moto o no.>> 

Dall'altra parte la donna sospirò profondamente. Ego la poteva immaginare mentre scuoteva la testa in segno di disapprovazione e corrugava la fronte. 

<<Stavo pensando che potresti venire a vivere qui una volta nato il bambino>> le disse dopo qualche istante di silenzio. <<Così posso aiutarti quando serve.>> 

<<Non ho nessun motivo per farlo. Continuerò a vivere con Zen, che è la mia ragazza>> calcò bene sull'ultima frase con i nervi a fior di pelle. <<Sarà lei ad aiutarmi perché, come ti ho già detto prima, è la madre di Ars.>> 

<<Ma>> 

<<No, nessun "ma">> la interruppe bruscamente Ego. <<Non ne voglio più discutere.>> 

Riattaccò senza darle il tempo di ribattere e poi sentì il bambino muoversi nel suo grembo. Si era agitata troppo e lui lo aveva percepito.

<<Calmati>> le sussurrò Zen abbracciandola. <<Ci sono io adesso.>> 

Ego nascose il viso contro l'incavo della sua spalla e respirò il suo profumo. 

<<Perché non riesce a capire che io voglio stare e crescere Ars solo con te?>> 

<<Amore, ha solo paura di non poter far parte della vita di suo nipote>> le rispose dolcemente accarezzandole i capelli. <<Avevamo messo in conto che qualcuno non avrebbe accettato la nostra decisione.>> 

Sciolsero l'abbraccio e la bionda andò a sedersi sul letto. Si lasciò andare contro i cuscini e respirò a fondo per tranquillizzare il bambino. Zen la raggiunse dopo essersi spogliata. Era rimasta con solo l'intimo e una maglietta corta che a tratti mostrava le peonie tatuate sulle costole. Slacciò le stringhe delle scarpe di Ego, gliele tolse e le massaggiò un po' le gambe. La bionda si rilassò dopo pochi minuti e Zen si sdraiò accanto a lei.

Mise la testa all'altezza del cuore di Ego e ascoltò il suo battere ritmico. Con la mano andò su e giù per il ventre della sua ragazza e poi allungò il collo verso di lei per baciarla. Fu un bacio elettrico, carico di desiderio. Incrociarono le lingue e le mani, attirandosi una verso l'altra. 

ThreeWhere stories live. Discover now