QUEL MALEDETTO MESSAGGIO

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C - spero sia servito, ha avuto una qualche reazione?
M - purtroppo no

anche se in realtà quel battito aritmico l'aveva notato eccome, ma non voleva dargli importanza per una questione di scaramanzia e poi poteva essere un evento normalissimo in fase di coma, oltre al fatto che a lui succedeva anche da sveglio

M - per il resto come va, gli altri come stanno?
C - insomma, con mio marito non andiamo più tanto d'accordo
M - in che senso? (pentendosi immediatamente della sua impertinenza spontanea)
C - ci stiamo separando. Quello che é successo non ha fatto che peggiorare le cose, sai, quando accade qualcosa bisogna sempre trovare un colpevole, un responsabile, anziché stare uniti e aiutarsi. Fra poco dovrebbe arrivare a darmi il cambio, ma so già che non riuscirò a dormire
M - e ci credo
C - speriamo in bene. É stato bello vederti comunque, davvero. Avrei tanto voluto vedervi felici insieme, eravate fatti l'uno per l'altra.
M - tutt'ora mi chiedo cosa sia successo
C - a tal proposito... devo confessarti una cosa
M - cosa?
C - é tanto tempo che me la porto dietro, scusami per quello che sto per dirti, non immaginavo di fare un danno simile
M - gli incidenti si chiamano così perché sono accidentali, dipendono solo dal caso
C - non mi riferisco a quello... L'ultima chat, l'ultima vostra chat, io l'ho letta...
M - anch'io l'ho riletta molte volte in questi anni, per quanto sia parziale e con alcuni pezzi mancanti. Ricordo anche che mi sembrava di aver ricevuto un suo ultimo messaggio ma quando tentai di aprirlo e leggerlo mi si chiuse tutto quanto... poi non l'ho più trovato.
C - é proprio questo il punto. Quel messaggio é stato cancellato... L'ho cancellato io
M - ... ah
C - scusami - piangendo - non volevo succedesse questo. Lei ti aveva scritto che non voleva le lasciassi dei messaggi e che avrebbe preferito chiarire di persona o per telefono. Ma io le dissi di cancellarlo e di non scrivere piú niente. Mi aspettavo che tu, passati un po' di giorni, l'avresti chiamata. Invece ti sei arrabbiato ancora di più e le hai scritto altre cose più offensive, perché non rispondeva, e allora lei non ha più voluto saperne niente.

In quel momento Marco realizzò che la persona che aveva di fronte era stata probabilmente la causa determinante di tutta la sofferenza che aveva patito da quel giorno. Tutto il peso della responsabilità di aver annientato una possibile vita alternativa si spostò in capo a lei. Ma volle controllarsi ed essere razionale.

M - ora capisco. Ma poi un giorno a scuola la intercettai e le chiesi di parlarne di persona, fu tutto inutile
C - certo, forse senza quel mio intervento sarebbe andata diversamente. Lei é una sensibile e fa difficoltà a perdonare certe cose
M - e allora ho sbagliato anch'io, e non si sarebbe risolta comunque. La ragione non sta mai tutta da una parte, prima o poi sarebbe finita, non era la prima volta che litigavamo
C - e chi lo sa, ad ogni modo mi dispiace perché avrei potuto fare altro per farvi riappacificare, o lasciare che se la gestisse lei
M - preferisco non pensarci più. Abbiamo preso strade diverse ed é finita, punto. Ripensare a quello che é stato o a come poteva finire diversamente mi fa solo male
C - hai ragione, scusa, non ne parliamo più

In fondo l'aveva fatto a fin di bene. Ma se quel giorno avesse letto quel messaggio, forse le cose si sarebbero risolte: si sarebbero chiariti per telefono come facevano sempre in questi casi, poi si sarebbero rivisti che era già passata la rabbia ad entrambi e sarebbero tornati amici come prima. E allora la vita avrebbe preso un'altra strada, senza i mille fallimenti che vi erano stati dopo, senza blocchi psicologici, ansie, tormenti e insicurezze che lo avevano accompagnato per quei 7 anni. E magari avrebbero anche potuto aggiornare la loro amicizia ad un grado superiore e quel giorno essere in vacanza insieme anziché in una stanza d'ospedale come due sconosciuti.

Marco si congedò con Concetta, ma prima aveva ancora una domanda
M - che gruppo sanguigno ha Virginia?
C - zero positivo perché?
M - così, curiosità

Salutò e se ne andò.

Un piccolo sorriso gli uscì spontaneo, ricordandosi che pochi giorni prima era andato a donare il sangue proprio per quell'ospedale e che lui possedeva lo zero negativo come gruppo sanguigno

"Pff, sarebbe il colmo" pensò

AL DI LÀ DEL CUORE (una storia vera, la mia)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora