25 | Va tutto bene, te lo giuro

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Cambio tipo mare mosso, poi Rio calmo quando ho le tue mani addosso

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Quando si rigirò nel letto, avvertì immediatamente un freddo insolito.
Tastò con ansia il lato sinistro del letto, trovandolo vuoto.

Si alzò di scatto, nonostante la testa gli pesasse sulle spalle e controllò l'orario sull'orologio che aveva ancora al polso.

06:45

«Idie?»

Aprì la porta del bagno che era nella stanza, ritrovandosi davanti solo un ragazzo con i capelli spettinati e a petto nudo.

Era il suo riflesso.

«Idie» la chiamò ancora.

Doveva essere in casa, non poteva essere scappata.
Eppure, dentro di lui, qualcosa si era agitato, il sangue nelle vene si era ghiacciato e aveva iniziato a tremare.

«Idie»

Si affacciò nella cucina e nascose il sorriso spontaneo che si era formato sulle labbra.

Idie era proprio lì, a due passi da lui.
I capelli sciolti sulle spalle e il broncio perenne.

«Buongiorno, hai avuto un incubo?»

Paulo deglutì a vuoto: il sarcasmo non faceva proprio per lui, soprattutto non i prima mattina.

«Sono le sei» mormorò con la voce ancora roca.

La ragazza alzò le spalle, ed indicò il libro aperto che aveva davanti «Devo ripassare, sai com'è ho la maturità quest'anno»

Paulo si avviò verso il frigorifero, afferrò velocemente una bottiglia d'acqua e le lanciò uno sguardo stranito.

«Torna a letto» la pregò con il tono annoiato.

Idie distolse velocemente lo sguardo «No, devo finire» ribatté e ritornò a sottolineare gli appunti di storia.

Era una delle ultime interrogazioni dell'anno e doveva essere preparata.
Nessuna distrazione.

«È presto» protestò il ragazzo afferrandole la mano con delicatezza. Idie si scansò, valutando però l'ipotesi di ritornare a dormire.

Paulo sbuffò, si sporse in avanti per lasciarle un bacio sulla base del collo «Devo convincerti?- soffiò piano, allontanandole i capelli dal volto -vuoi che ti convinca?»

Le sue mani scivolarono veloci sotto il tessuto leggero della maglia, accarezzarono piano la schiena e tracciarono il profilo delle costole.

«Non voglio essere convinta» soffiò nervosamente, cercando di sfilargli via, ma sembrava essere impossibile perché era bloccata tra il tavolo e il petto di Paulo, e le sue mani che continuavano a vagare indisturbate sulla sua pelle non erano d'aiuto.

«Devo andare a scuola, io- sospirò arpionandogli le mani- e tu agli allentamenti, ti prego»

«Mi preghi?» la provocò sfiorandole il bordo degli slip.

«Smettila» sussurrò, e ritrovandosi con il collo completamente all'indietro.

Utilizzò tutta la sua buona volontà per non andare troppo oltre, e allontanarsi. Le lasciò un morso sul lobo e decise che nemmeno lui poteva ritornare a letto e dormire.

𝕿𝖗𝖚𝖊 𝕮𝖔𝖑𝖔𝖗𝖘|| P.DWhere stories live. Discover now