XX. Emma

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4 Ottobre 2018

Restare chiusa dentro ad un palazzetto senz'altro non rientrava nella mia lista di cose da fare prima di morire. Rimanerci con Matteo Piano non lo avevo pensato nemmeno in un universo parallelo.
- Com'è possibile che non si siano accorti che c'era dentro qualcuno? - domando, ancora sconcertata.
- Perchè ha chiuso da fuori, senza badare alle luci d'emergenza che abbiamo acceso. Non so più come spiegartelo, sarà la decima volta che me lo chiedi. -
Ha ragione, dannazione. Sono dieci minuti che continuo a ripetere la stessa cosa, seppur usando parole leggermente diverse.
- Non si può. Non posso stare qui tutta la notte. -
- Cos'è? Hai il fidanzatino a casa che ti aspetta? -
Alzo lo sguardo su Matteo, per notare un sorrisetto compiaciuto, come se già avesse capito che non amo parlare di me. Si diverte proprio a farmi innervosire, il ragazzone.
- In primis la mia vita privata non ti riguarda. E, per la cronaca, vorrei semplicemente il mio letto. -
- Non è che io sia molto più felice, eh! Non rientrava di certo nei miei piani fare after qui. -

Un silenzio tombale cade su di noi, dopo l'affermazione di Matteo. Ci osserviamo, seduti uno a fianco all'altra, studiandoci a vicenda, in cerca di qualcosa di ignoto, fino a che il ragazzo non sposta i suoi occhi verso le sue scarpe.
Non sono una gran chiacchierona ma, dopo anni a stretto contatto con Giada, fatico a sopportare che due persone si guardino senza riuscire a dire niente.
- Ma non c'è un altro modo di uscire? - domando scocciata, per spezzare quell'imbarazzante momento di mutismo.
- Tipo? -
- Tipo una porta antipanico di sicurezza, o qualcosa del genere. -
- Così facciamo anche saltare l'allarme e ci scambiano per ladri? Certo che c'è. Ma non mi sembra la genialata del secolo. -
Tesoro, stai calmino.
- Io almeno ho provato a pensare a qualcosa, non come te che stai seduto sulla panchina a contestare ogni mia parola. Sembra quasi che ti stai divertendo. -
- Se stessimo passando del tempo insieme non forzatamente, probabilmente mi divertirei pure. Quando non fai la permalosa mi sembri anche quasi simpatica. -
- Permalosa io? Mi sa che è il contrario, sai? -
Mi sembra giusto mettere in chiaro le cose. Irritabile io? Ma sono un angioletto.
Continua pure a cercare di autoconvincerti che sia la verità, Emma.
- Oh, no! Io non lo sono affatto. -
- Senti, non ho voglia di mettermi a ribattere come fossimo due bambini dell'asilo, perchè non la facciamo finita? -
- Che c'è? Sai che ho ragione e non vuoi ammetterlo? -
Si diverte proprio a provocarmi! Avevo per caso detto che lo trovavo simpatico dopo il caffè? Beh, mi rimangio tutto.
- Tu non hai affatto ragione, ma zero proprio! Non si può parlare con te. -

Continuo a pensare a un qualche trucco per abbandonare questo palazzetto, quando mi ricordo che Romina è a casa che mi aspetta. Meglio scriverle un messaggio, prima che vada a denunciare la mia scomparsa.
Prendo quindi in mano il cellulare, ignorando completamente il ragazzo, che continua a blaterare. Non si è nemmeno accorto che sta parlando da solo.
<<Torinese cara, non darmi per dispersa. Sono rimasta chiusa dentro al palazzetto. Con Matteo. Ti prego non infierire ulteriormente. Anzi, se conosci un modo per aiutarmi, ti prego vienimi a salvare! >>
Forse aveva già composto il numero della centrale di polizia, visti la risposta quasi in tempo reale.
<< Tu e quello spilungone, nello stesso luogo? Cavolo, vorrei trasformarmi in una mosca per vedere dopo quanto tempo iniziereste a scannarvi. Scherzo dai, non sono poi così cattiva. Io vorrei venirvi a liberare, ma come cavolo faccio? >>
<< Qualche conoscenza, tipo il custode? >>
<< Tesò, per chi mi hai preso? Mica sono una vip io! Conosco a malapena i nomi dei clienti abituali del negozio. E poi il custode sarà senz'altro un vecchio. Mi spiace dirtelo, ma ti tocca condividere una serata con il simpaticone che ti ha quasi azzoppata.>>
<< Ma io pregustavo già la semifinale di Rio Italia vs USA per iniziare il corso.>>
<< Abbiamo rimandato finora, un giorno o due in più non faranno la differenza. Dai, goditi la tua serata, io vado a mangiare.>>
<< Ti odio, sai? Siamo pure senza cibo e io ho fame.>>
<< Ma almeno hai compagnia. Non voglio sapere come siate rimasti chiusi dentro, per il momento. Mi racconterai tutto domani. E voglio ogni minimo dettaglio, chiaro? >>
<< Sì, amica. Anche se non ci sarà molto da raccontare. >>
<< Certo, certo. A domani Emma. E buon appuntamento! >>

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