CAPITOLO 13 - TROVARE LE PROPRIE ORIGINI

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POV'S ANGEL
"Quella melodia era la mia pazzia...la mia nostalgia..."
Sam:<<non voglio intromettermi nei tuoi problemi,...ma vorrei almeno capire se e qualcosa di grave o meno...>> mi guarda Pentre io continuo a pensare.
Roxy se n'è andata da poco e con se si è riportata il carillon.
Mi sento come svuotata del tutto e non riesco ancora a concepire che dopo tanto tempo lui tenga ancora molto al regalo che gli ho fatto.
Pensavo che dopo la mia scomparsa lui fosse arrabbiato con me, ma a quanto sembra, forse, non è così.
Eppure...persavo che fosse arrabbiato con me, ma soprattutto per le mie motivazioni e invece...lui tiene tanto a quel vecchio carillon...e forse anche, un po' a me?
Sam:<<Ehy...ci sei...?>>alza gli occhi al cielo, forse esasperata, ma in questo momento non ho voglia di stare a capire che cosa gli passa per la testa.
Io:<<...puoi...potarmi una tazza di caffè con zucchero...>> Poggio la testa tra le mie mani quasi a sorreggerla senza guardarla.
E l'unica cosa che mi viene in mente in questo momento.
È se penso che dopo domani lo rivedrò la paura che lui mi possa allontanare mi fà paura.
Dopo tutto...come posso non scoraggiarmi.
Sam:<<Ehy...stai bene...?>> alzo gli occhi e la vedo leggermente preoccupata, ma in questo momento mi importa solo che il mio fratellino mi sorrida e mi dica che mi ha perdonato.
Sono disposta ad andare anche ai suoi tempi se non e ancora pronto ad aprirsi a me completamente...lo capisco.
A me basta solo che mi dia l'opportunità di parlare e di dirgli ciò che in questi anni non ho potuto dire.
"Voglio potermi liberare da questo fardello..."
Io:<<si...portarmi ciò che ti ho detto...>>sospira pesantemente e dopo poco usce.
Guardo la porta chiudersi ed e come se una parte di me mi stesse abbandonando.
Ora mai lo so per certo che tutti mi abbandonano, sia per il carattere e sia per il fatto che non riesco a provare sentimenti.
Ho smesso di fare le cose più semplici che a farle adesso invece si mostrano più complicate di quando non lo siano.
È mi ritrovo a pensare che anche quella piccola luce che avevo si è spenta come la voglia di vivere e con essa anche il calore del mio corpo.
"Non sai mai fino a quando puoi perdere se per prima non perdi te stessa o almeno il sorriso e la forza per andare avanti..."
In questo momento è come stare su una montagna che ti fa andare sù e giù.
Non puoi fermarla perché è proprio dentro di te che si è formata e solo tu con la volontà puoi fermarla.
Ma io sono stanca...stanca di combattere per una vita monotona, triste, malinconica, piena di dubbi e segreti da nascondere.
Ho così tante cose da nascondere che sto nascondendo anche la mia vera natura per non soffrire ulteriormente...anche se già lo faccio inconsapevolmente.
"Perché le nostre azioni sono fatte inconsapevolmente...
Perché le nostre parole sono dette inconsapevolmente...
Perché io sono nata per sbaglio... inconsapevolmente..."
Dopo tutto e così...qualsiasi cosa fatta fino ad adesso è fatta inconsapevolmente e non solo.
Pensiamo di poterci allontanare da tutto e tutti senza soffrire o recare danni, ma in realtà è ben diverso da come lo vediamo.
Il semplice fatto che noi scegliamo di sapere ciò che prova una persona e già una cosa inconsapevole.
È anche io, come i comuni mortali ,ho sbagliato e non una volta.
"Se solo potessi tornare indietro..."
Mi domando se Jake riuscirà davvero ad accettarmi oppure mi odia così tanto per il mio allontanamento da lui.
Siamo gemelli e quello che prova lui lo provo io e viceversa.
Di sicuro tra me e Jake la cosa più bella è il comunicare con lo sguardo.
Ci volevamo, e gliene voglio ancora oggi, tanto bene da non renderci conto che dopo tutto le parole non servono.
Siamo legati da un sottile filo rosso che ci lega nelle emozioni e nei gesti.
Se lui soffre io lo percepisco e credo che anche lui lo percepisca.
Mi fa male sapere che debba soffrire anche lui, ma non posso fare nulla per togliermi quest'ombra nera che mi ha avvolto e che non vuole più lasciarmi.
"Di sicuro questi demoni avranno visto così tanto sudiciume da non poter rifiutare di accamparsi dentro di me..."
Dopo tutto anche io sono così avida che se potessi avere una fonte di felicità la prosciugherei come un'ossessa.
"Perché non ti poni, dopo tutto, tante domande quando la felicità è lì davanti a te..."
Forse si, mi potrei porre molte domande, ma di sicuro non la rifiuterei.
"Perché gli oggetti che mi circondano non mi danno di certo la felicità...
Perché le persone che mi circondano non mi danno di certo la felicità...
Perché il mio essere che mi circonda non mi da di certo la felicità..."
Nulla può darmi e niente può togliermi.
Ho perso tutto e adesso, forse, perderò anche Jake solo perché per il mio dolore ceco non ho visto che ne ho inflitto altro a chi non lo meritava.
Sento la porta bussare e subito torno alla realtà.
Io:<<entra...>> mi guarda e ora come ora mi sento messa a nudo dai suoi occhi così azzurri e pieni di luce che in realtà anche essi nascondevano tanta oscurità.
Mi porge una tazza di caffè e io mi sforzo di dire almeno un parola...gliela devo dopo tutto quello che a fatto per me.
Io:<<grazie...>> mi guarda e un piccolo angolo delle sue labbra si curva in sù.
Sam:<<questo grazie e per il caffè o per il fatto che ogni volta mi faccio i cazzi miei senza indagare oltre nella tua vita...?>> prendo la tazza sospirando.
Devo ammetterlo...Sam quando vuole sa essere diretta, ma sincera al punto giusto senza però esagerare.
Sa quando scavare a fondo e quando invece salvarmi dalle tenebre che dopo tutto sono parte di me.
Io:<<...per tutto...>> si...e per tutte le volte che mi è stata accanto e che dopo tutto non ha mai invaso ciò che sono e per tutte le volte che mi ha spinto a vivere invece di mollare.
Sam si può definire più una sorella maggiore e se fosse la mia io ne sarei orgogliosa perché dopo tutto Sam e il prototipo di ragazza e amica che chiunque vorrebbe.
Sam:<<a che cosa sta pensando questa testa diabolica...?>> un piccolo angolo delle mie labbra si soleva e devo ringraziarla anche di questo.
Forse è stato il semplice motivo che solo lei ha compreso una piccolissima parte del mio dolore che mi ha spinto a darle fiducia e a non mollare.
Io:<<stavo pensando che sei un braccio destro straordinario...>>mi guardo qualche istante e mi basta guardarla in tempo per vedere lo stupore e la sorpresa nei suoi occhi.
Sam:<<no...noi siamo qualcosa in più che delle semplici colleghe di lavoro e di vita...>>mi guarda mentre io in questo momento rivedo la saggezza e le parole fluttuare nelle sue iridi chiare.
Sam:<<noi siamo più che migliori amiche...>> mi poggia una mano sulla spalla e per un'istante il ricordo del primo giorno che ci siamo incontrate si è fatto strada in me.
Sam:<<...noi siamo sorelle e anche se non lo siamo di sangue lo siamo di vita...>> sospira sorridendo i leggermente.
Ha ragione, essere sorelle non significa essere per forza legate dal sangue che circola nelle nostre vene, ma di vita e di avventure...e noi di avventure e ostacoli ne abbiamo superati e continuiamo a farlo.
Io:<<...sai...non ti ho mai ringrazia per tutto ciò che hai fatto per me...>> prende un'altro sorso del suo caffè e io faccio altrettanto con il mio.
Sam:<<...non ti rendi conto che grazie a te io sono uscita da un baratro senza fondo...?>> la guardo e come una bambina che scopre il mondo, la guardo attentamente e la ascolto mentre lei mi da altri insegnamenti di vita.
Sam:<<dici che io ho salvato te...?>>un piccolo sorriso nasce sul suo volto, ma ora i suoi occhi sono catturati dalla luce del tramonto...dal ricordo.
È anche io sedendomi sul divano in pelle e con la tazza di caffè fumante la ascolto e mi beo del calore di un sole che sta apassendo per dare posto a una luna piena e tormentata.
Sam:<<non riesci proprio a capire che sei tu invece a dare la forza a me di non fare una pazzia? >>la guardo, ma ancora una volta il dolore passa in primo piano coprendo il mio volto.
È dentro sento che il vaso di pandora che c'è in me si stà dissolvendo mischiandosi con il buio.
Sam:<<...quando sei arrivata nella mia vita ogni giorno che ti rialzavi, si e vero a volte cadevi, anzi tante volte...>> la guardo e un framento di ricordi echeggia nei suoi occhi.
Sam:<<ma ti ammiravo è ti ammiro tutt'ora perché anche se hai perso, come dici tu, molte battaglie...alla fine sei qui e continui a sollevarti e diventi più forte di prima...>> Abbasso la testa mentre giro il caffè ancora caldo.
Ha ragione...avro anche perso tante volte, sarò anche caduta, ma ogni volta mi rialzo più forte di prima e allora vinco.
Sam:<<non ho mai visto nessuno come te...>> la guardo, ma con essa tutte le battaglie perse mi hanno fatto capire anche che perdere ha un prezzo alto e io l'ho pagato e tutt'ora continuo a pagare.
Anche se adesso non hanno più nulla da togliermi se non i ricordi.
Sam:<<...anche se i ragazzi non te lo dimostrano...ti vogliono bene e ti vedono come un'idolo da seguire...>> Sospiro scuotendo la testa.
Beh...se vogliono diventare un mostro non ci vorrà molto...basta che vengano da me e io gli spiegherò come è facile falire e deludere fino a rimanere con i rimorsi.
"Non capisci quando sia importante ciò che hai finché non te lo portano via..."
Io:<<beh...se vogliono seguire un mostro allora si facciano avanti, ma che non vengano a rompermi le palle quando si ritroveranno con i sensi di colpa a mangiarli dentro...>>mi sono oramani messa immobile, ferma, vicino alla finestra e con la tazza di caffè quasi finita in mano.
Sam:<<non credo che avranno rimpianti a cadere per poi rialzarsi più forti...>> sospira mentre sento i suoi passi avvicinarsi.
Aveva ragione solo in parte l'altra vale per tutta le ragioni.
Io:<<già...ma per perdere la parte umana di se...si...>>anche lei con la tazza in mano mi raggiunge continuando a guardare il tramonto.
Sam:<<e vero hai perso...molto, ma hai vinto dimostrando a tutti che anche se ti hanno tolto tutto tu sei qui in piedi...>> scuoto la testa sospirando.
E a cosa serve rimanere in piedi se mi hanno tolto la parte importante del mio cuore fattosi in piccoli granelli di polvere?
A cosa serve rimanere in piedi se poi dentro sono il nulla?
A cosa serve rialzarsi se poi mi sento come un sacco vuoto senza contenuto?
Sono un sacco vuoto e bucato che di buono non ha nulla.
"Io non ho nulla e tutto perché ho perso la parte migliore di me...
Ho perso tutto...ho perso la mia parte più importante...
Ho perso ciò che mi rappresentava...
Ho perso la purezza...
Ho perso una parte importante, forse l'unica, di me..."
La mia mano si muove da sola condotta solo dalla rabbia e dal dolore.
Tiro un pugno sul muro e poi un'altro...e poi un'altro ancora..
Io:<<<perché!?...perché questa vita?!...perche non posso essere felice!?...>>la guardo e la rabbia per le sue parole aumenta.
"Per la prima volta mi libererò di un piccolo peso..."
Io:<<sai che ti dico?>>la guardo e non vedo paura, ma preoccupazione.
Si, preoccupazione per quello che sto vivendo nella mia mente...
Io:<<che io di rimanere in piedi circondata di stronzate me ne sbatto...
Io di vivere vuota me ne sbatto...
Io di vivere come un sacco vuoto non ci stò...>>mi guarda e prende le mie mani piene del mio sangue e mi fa sedere.
Le guarda e poi guarda me e sospira, sono sicura che vorrebbe sgridarmi.
"Sono stanca delle prediche e degli sguardi amonitori...
Sono stanca dei muri insormontabili che non riesco a scavalcare...
Sono stanca del buio interiore...
Sono stanca di sentire continuamente vuoto e dolore...
Sono stanca di questa vita e delle bugie e segreti che mi perseguitano..."
Alzo lentamente lo sguardo, ma lei ora è impegnata a disinfettare le ferite...le mie ferite.
Non mi sono nemmeno resa conto che fosse andata a prendere il chit da pronto soccorso per rimediare al mio sbaglio...e forse a quello più grande.
Io:<<perché...>> la mia voce è un sussurro inudibile e non credo che lo abbia sentito, ma mi sbaglio poiché mi guarda e poi sospira.
Sam:<<perché ti voglio bene e sò che per trovare l'origine del preblema e difficile,...ma insieme siamo forti...>>
La guardo e se prima ero arrabbiata adesso sento dolore...quel dolore.
Io:<<non voglio più rivivere ciò che ho fatto e ciò che mi hanno tolto...>>
Mi guarda, ma i suoi occhi sono velati di un cupo e straziante dolore.
So che ha sofferto anche lei, ma ne io ne lei abbiamo mai affrontato l'argomento.
Sia per il fatto che non sapevamo come incominciare e anche perché era il nostro passato e come tale abbiamo deciso di non dirci nulla.
Sam:<<hai ragione, ma almeno ora che stiamo, che stai, ricominciando una nuova vita non permette ai ricordi di prevalere...>> mi guarda per poi ricominciare a disi disinfettare.
Ha ragione, ma lei non capisce...non sa e io di dimenticare non posso.
Non posso dimenticare il perché sia qui o perché io sia ancora viva.
Quando ho ideato la gang e i ragazzi...non pensavo che un giorno tutto come ad allora mi si sarebbe ritornato contro.
Forse sono io stessa a non sapere più dove sto andando.
"Mi sento come una bussola senza vento...
Mi sento come un ragazzo alla sua prima canna...
Mi sento come una ragazza alla sua prima volta..."
Mi sembra di stare in un labirinto senza uscite dove cerchi di trovare scorciatoie che non ci sono.
Io:<<non è facile...>> mi guarda e un piccolo angolo delle sue labbra si alza.
Sam:<<nessuno ha detto che lo sarebbe stato...eppure guarda...>>
Prende la mia mano e mi fa alzare e guardare intorno.
Sam:<<...guardati intorno...tu sei la regina di tutto questo e solo tu puoi distruggere...non saranno i ricordi a farlo, ma il tempo...>> mi giro intorno lentamente mentre lei mi segue con lo sguardo.
Io:<<...anche sè fosse...perche mi sembra che invece le redini di tutto questo non le abbia io...>>mette una mano sulla mia spalla e mi guarda.
Sam:<<perché se tu aprissi gli occhi forse scoprirsi che in realtà il mondo è ai tuoi piedi...>> adesso sono io a guardarla e a metterle una mano sulla spalla e ad avvicinarmi.
Io:<<...sai...c'è una cosa che questo mondo non può darmi...>>
Le mie parole sono più sussurrate che parlate, ma Sam non si nuove ma ascolta.
Io:<<...potrò avere anche tutti i beni materiali, ma ciò che voglio non mi sarà più ridato indietro...>> mi stacco lentamente da questo contato e solo ora vedo degli occhi sincero che sembrano sapere anche loro ciò che dico.
Sam:<<...lo so...>> anche lei ha la voce ridotto ad un sussurro strozzato.
Io:<<si è fatto tardi e io vorrei cenare...>>mi guarda e sembra finalmente uscire da questo stato di trans che si è creato in lei e in me.
Scendiamo e con sorpresa troviamo Charlotte e le ragazze che cucinano.
"Spero di non sentirmi male..."
Mi siedo a tavola e la stessa cosa fà Sam che mi guarda interrogativa e io la guardo come per dire 'che cazzo ne so'.
Alza gli occhi al cielo e poi sospira mentre Charlotte e le ragazze si servono e si siedono.
Io e Sam facciamo lo stesso e dopo aver mangiato le cotolette con patatine fritte e un po' di macedonia ritorniamo nelle nostre stanze dopo aver salutato le ragazze.
Sono nella mia stanza con gli auricolari e la musica che trasmette a farmi compagnia.
Sono da più di dieci minuti che guardo il grande albero che si trova vicino alla mia finestra.
"Prendere un po' di finta aria di sicuro non mi farà più male di questa vita..."
Mi alzo e con passo lento spalanco la finestra e mi siedo sul bordo.
Non so quante volte ho pensato di fare quel passo eppure c'è sempre qualcosa che mi blocca.
Ogni cazzo di volta che prova a mettere fine a questo mi blocco e mi ritraggono dal farlo.
"Forse è per Jake...
Forse è per Sam...
Forse è per i ragazzi..."
Se ci penso mi viene strano pensare ai ragazzi come una ragione per non dare un taglio netto.
È mi fà paura pensare che dopo tutto loro siano entrati così tanto dentro nella mia vita.
Io:<<...dove sei Jake...>>guardo le stelle e ad ognuna chiedo di riportarmi Jake.
"Chiedo di riportarmi ciò che mi hanno tolto..."
Le note di Beethoven e Schubert mi danno sollievo, ma al col tempo stesso mi fanno rivivere i ricordi.
"Non ci sono solo ricordi amari...
Non ci sono solo ricordi felici...
Ma ci sono i ricordi e basta..."
Forse un giorno questi pensieri si avvererano davvero.
Guardo l'ora e noto che è molto tardi quindi vado nel bagno che si trova nella mia stanza e dopo una bella doccia calda metto il pigiama e pettino i capelli.
Mi stendo sul letto e ancora una volta spero che Jake riuscirà a perdonarmi.
Lascio che Orfeo mi prenda e mi porti nelle mie tenebre.
"Sto lasciando che delle braccia oramai anche fin troppo conosciute mi riportino dove io non vorrei mai tornare..e quello ha il nome di passato..."

"Le origine non sono del tutto un luogo di nascita...
Le origine le troviamo anche nelle persone o nei ricordi...
Le origini sono in fondo ricordi belli e brutto con qualche caduta di mezzo e qualche insegnamento da tramandare..."

Angel of death.

Angolo Autrice
Ecco il capitolo😊😜
Pensate che Jake reagirà bene?😕
Si arrabbierà?😑
La odierà per ciò che ha fatto? 😥
Lasciate una stellina e commentate se anche voi siete d'accordo con quello che avete letto😉😜

PEZZI DEL NOSTRO BUIO 1Where stories live. Discover now