CAPITOLO 91 - PAROLE CHE MUOIONO...

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POV'S CHRISTOPHER
"Sono stanco di sentirmi come le montagne russe...perché la mia anima non lo accetta più..."
Mi è bastato alzare lo sguardo per non rialzarlo più e sperare di essere disintegrato.
Il suo sguardo ha questo potere e ha anche quello di farmi sentire vulnerabile e terribilmente in colpa.
Perché io so che la sua unica colpa è quella di essere entrata in questo piano ancor prima di saperlo.
"Lei entrata in una trappola letale dove non sa nemmeno di stare..."
Per quanto non sembra lei è l'unica vittima e se saprà tutto...non voglio nemmeno pensarci.
È la seconda ora e il suo sguardo d'odio e di rabbia mi fa sentire la pelle bruciare.
Ora come ora vorrei potermi nascondere nelle mie grosse felpe.
Vorrei potermi sentire piccolo mentre nessuno riesce a vedere il mio volto o il mio dolore.
Prendo appunti guardando la mia mano stringere la penna mentre sento lo sguardo di Jackson che si sposta da me a lei.
"Basta un suo sguardo prolungati di cinque secondi e io potrei morire sul posto..."
Se lei volesse la mia sopravvivenza finirebbe in attimo.
Lei ancora una volta, inconsapevolmente, mi potrebbe uccidere e forse non se ne renderebbe conto.
Forse non si renderebbe conto che se lei lo facesse tutti starebbero meglio.
"Sono un burattino nelle tue mani...e non aspetto altro che una tua mossa..."
La realtà è questa e se le cose non cambieranno sono obbligato a fare quello che non voglio fare.
Ogni volta sono obbligato a fare quello che non voglio fare e ogni volta è sempre la stessa senzazione...impotenza.
Non è giusto che certe persone possano sbagliare e io che cado nessuno mi riesce a rialzare.
Io ci sono stato e ci sono quando una persona ha bisogno di aiuto.
"Sono gli altri che si dimenticano di me e il più delle volte riescono anche a farmi sentire sbagliato..."
Non dovrei essere così fragile...lo so...ma...non ci riesco.
È ogni volta che lei mi guarda mi sento succube dei suoi occhi.
Ogni volta mi sento terribilmente costretto a guardarla e a farmi colpire dal suo sguardo.
E se il suo sguardo è deluso dentro mi fa morire.
Se è tranquillo mi fa sollievo dentro e fuori.
Oggi stiamo facendo le ultime verifiche e quando torneremo, e se tornerò, potremo sapere come sono andate.
Spero siano andate bene e che almeno qualcosa nella mia sopravvivenza sia andata bene.
Perché, porca puttana, non è possibile che mi debba andare sempre tutto male.
Non è possibile che ogni volta devo essere solo io l'unico coglione a rimetterci.
Sono stancao di sentirmi la seconda scelta o quello che non verrà mai scelto.
Perché so che non verrò mai scelto, ma fa terribilmente male e ogni volta è come la prima.
Ogni volta è essere investito investito e gettato.
Ogni volta è sentirmi qualcosa che non troverà mai il luogo o la persona giusta.
È io sono frustrato e stanco di farmi mettere i piedi in testa dalle persone.
Grazie a queste persone mi sono scavato la fossa ancor prima di essere realmente morto.
Arrivi da un punto della tua vita che arrivato a queste circostanze ti chiedo cosa ci fai ancora qui.
Perché essere qui quando non mi sembra di esserci?
Perché fingere che ho ancora qualcosa qui che mi tiene vivo.
All'inizio pensavo che New York sarebbe stata la scelta giusta per me stesso.
E invece si è rivelato solo un'altra delusione.
Perché per quando possa essere bella come città posso dire di non averla mai visitata.
L'ho sempre vista sui siti o sulle foto, ma mai dal vivo.
È non credo riuscirò mai a vederla soprattutto con Jordan alle calcagna.
Non voglio vivere così e forse questo viaggio mi servirà.
Forse Will potrà darmi una mano e riuscirà anche a sciarirmi le idee.
Perché ho proprio bisogno di schiarirmi le idee e i dubbi che stanno prendendo ancora una volta il sopravvento.
Jackson:<<...tutto ok?>> annuisco quando la realtà è che le parole mi attorcigliano la gola quasi non permettendomi di respirare e ingoiare quel poco di saliva.
"Vorrei dirti che sono morto, ma annuisco perché è questo ciò che vuoi...una risposta positiva e che non ti faccia sentire in colpa..."
Mi domando solo se riuscirò sempre a mentire.
Perché mentire non mi è piacevole...affatto.
Per quanto possa sembrare così non lo è.
Per quanto possa sembrare che io ci sguazzi in tutto questo...la realtà è che mi sto solo lasciando affondare.
Sento qualcuno toccarmi la spalla e sentendo che è Jackson mi rilasso.
"Per un'attimo ho pensato fosse lei..."
Jackson:<<...Chris...la campanella è suonata...>> lo guardo per poi alzarmi e prendere tutto lentamente.
Non mi piace quando mi guarda con quello sguardo che mi ammonisce.
Non mi piace perché sembra che stia dicendo "tel'avevo detto".
È so che nell'aveva detto, ma dovrebbe sapere che non do molto ascolto.
Soprattutto ora che la situazione è degenerata.
Non credo che un suo "tel'avevo detto" potrà cambiare le cose.
Vorrei tanto pore fine a tutto questo e chiedendo a Sam di dire tutto, ma non posso.
Forse prima sarebbe stato possibile, ma è da più di un mese che questa cosa si prolunga.
Si è prolungata così tanto che tra le bugie dette e le sofferenze in silenzio patite non so quale vincerebbe.
"Sono tutte strade che ho intrapreso per obbligo e non per scelta o perché avessi voluto intraprendere..."
Sono tutte strade che ho intrapreso e se molte le ho intraprese da solo le altre mi hanno fatto compagnia chi mi ha circondato sperando di cambiarmi.
Josh o mia madre sono solo le prime due persone che ho trascinato con me perché dopo loro sono venuti tutti gli altri.
Sono consapevole che dopo, se lo sapranno, nei miei confronti non proveranno comprensione, ma rabbia e senzi di colpa.
Sento Sam parlare con Jackson mentre mi guardano.
"Non voglio essere il problema da risolvere...
Non voglio essere il gioccatolo da aggiustare per forza...
Non voglio essere il colpevole da puntare...non voglio essere nulla..."
Guardo i ragazzi andare mentre mi lasciano qualche occhiata preoccupata e penso di essere davvero il gioccatolo da riparare per forza.
Sento Sam sedersi mentre l'aula e vuota.
Mi guarda mentre pigggio lo zaino in spalla.
Sam:<<...non puoi continuare così...>> mi volto rimanendo con lo sguardo basso.
"Hai ragione...ma come posso aggiustare le cose se sono già rotte e con i pezzi persi..."
Sam:<<...Angel deve saperlo...tutti devono saperlo...>> mi irrigidisce chiudendo gli occhi mentre scuoto la testa seguito da un suo sospiro frustrato.
Sam:<<ti rendi conto fin dove siamo arrivati...ci siamo detti che sarebbe stato per poco tempo e tra un po' sono due mesi che nascondiamo questa cosa...>> alzo lo sguardo guardandola mentre i suo occhi si incupiscono.
"Non guardarmi così...nok soffrire per me...io ho sbagliato tu no..."
Sam non ha colpe di nulla se non di essere, anche lei, entrata inconsapevolmente in una trappola troppo grande anche per Jordan.
Sam:<<...sono stanca di questa situazione e io so come vanno a finire queste situazioni chris...io lo so...>> mi guarda mentre continuo a tenere lo sguardo basso e gli occhi chiusi mentre mi porto una mano sul volto.
"Sai...so anch'io come vanno a finire cere cose, ma ho paura a dirle..."
Lo so Sam...ma non ho scelta e tu lo sai meglio di chiunque altro.
Anzi sei stata la prima a saperlo e l'unica a volerlo.
Sei stata quella che ha rispettato la mia scelta, ma capisco che tu non c'è la faccia più a mentire.
So quanti tieni a occhi grigi e capisco che ti voglia dirlo, ma Sam mi serve solo un'altro po' di tempo.
"Mi serve solo altro tempo...quello che non avrò mai a disposizione..."
Quando sei in questa situazione, per chi è fuori, non è complicato, ma per chi è dentro e sa come stanno realmente le cose si può solo aspettare.
"Perché la testa può dare e togliere e io sto lasciando che mi tolga tutto..."
Sto lasciando che la mia esistenza o la mia sopravvivenza vengano distrutti da un'unico essere.
Sam:<<...non riesci nemmeno più a reggerti in piedi...>> e un sussurro il suo parlare, ma io odo...e come se odo.
"Dillo...dillo che mi sono ridotto al limite...
Dillo...dillo che mi sono lasciato andare senza combattere...
Dillo...dillo che mi sono lasciato uccidere..."
Sam:<<...non permettere che gli altri prendano decisioni che spettano a te...non farlo...>> mi guarda supplichevole mentre spera che le due parole possano cambiare qualcosa.
Se potessi ascolterei le tue parole Sam, ma non ci sei solo tu nella merda, ma anche i ragazzi.
È proprio per loro che sto facendo tutto questo.
È so anche però di starti trascinando in uno sbaglio troppo grande.
"Ancora una volta sto ferendo...
Ancora una volta sto trascinando qualcuno con me...
Ancora una volta sto uccidendo me stesso...e questa sarà quella definitiva..."
Sam:<<...quel ragazzo che ogni mattina ti...>> si ferma cercando di trovare le parole giuste, ma lo ripeterò fino alla morte...non c'è parole giusta per nulla.
La guardo mentre sussultare e chiude gli occhi contraendo la mascella.
Sam:<<...lo ha mandato quel bastardo...?>> la guardo per poi distogliere lo guardo e annuire.
Tu lo sai, ma sentirtelo dire non farà nient'altro che alimentare la tua rabbia.
Sai chi è il colpevole di ogni mia caduta, ma sai anche chi è che si è cercato tutto questo...e quello...sono io.
Annuisci leccandoti le labbra troppo secche mentre cerchi di non farti prendere dalla rabbia per tanta impotenza.
Io ci sono abituato a rimanere impotente mentre tutto mi viene tolto, ma tu no Sam...tu non lo sei.
Tu sei abituata a combattere per qualcosa, anche se piccolo, con le unghie e i denti.
Sam:<<...sai chi è...?>> sospiro guardandola scuotendo la testa mentre sono io questa volta a sentire le labbra troppo secche.
Ispiri dal naso cercando di calmate la rabbia e la frustrazione che unite ti rendono piccola come non lo sei mai stata.
Perché Sam ti sei fatta per combattere anche quando sembri legata.
Anche adesso lo fai e se io avessi solo un pizzico della tua forza forse avrei già messo in atto ciò che ho pensato di fare.
Sam:<<...hai scelto...?>> schiudo la bocca cercando un pi di aria mentre sento il suo sguardo.
"Si, pultroppo ho scelto...e so che non sarà la cosa migliore da fare..."
Sam:<<...sei sicuro...?>> la sua voce sembra cercare convinzione mentre io cerco la forza per farlo.
Per quante volte lo abbia fatto questa volta mi sembra quasi impossibile.
Lei non sa del mio piano sa solo che voglio andare da Jordan e trovare delle prove per incastrarlo.
Come se c'è ne fossero, ma questo era il piano che avevo inizialmente che poi si è dovuto spostare ad ora per imprevisti e impegni continui che non mi permettevano di farlo.
Così ho usato questa opzione per poter avere più opportunità nel fare ciò che devo fare.
Sam:<<...spero vivamente che tu riasca a trovarle...>>non è molto fiduciosa e anche io non mi berrei questa balla, ma all'inizio sembrava la cosa più giusta da fare mentre adesso sembra solo una pazzia...e lo è.
Lo è...ma sono stanco di mettere a disco tutti.
Ho bisogno di sentirmi meno colpevole per una volta è se questo comporta spargere sangue che accada allora.
Non ho paura di ciò che accadrà...ho paura di quello che accadrà agli altri.
Sam:<<...dobbiamo andare...>> annuisco alzandomi insieme a lei in modo frettoloso.
Attaversiamo il corridoi poco affollato entrando.
Non ci siamo trattenuti tanto, ma quanto basta per far arrivare tutti.
Mi siedo mentre Sam mi lancia un'ultima occhiata prima di sedersi e parlare con occhi grigi.
Guardo Jackson che mi guarda sorridendomi leggermente.
Sembra quasi che stia cercando si non far capire che è nervoso e preoccupato che io possa ricadere.
Ma io sono già caduto e più infondo di così non posso andare.
Iniziano a distribuire le prove di francese e svolgendole finisco lasciando compilare qualche cosa a Jackson e i ragazzi.
La stessa cosa stanno facendo occhi grigi e Sam con le ragazze.
Sono il primo a consegnare seguito poi da occhi grigi, Sam e i ragazzi e le ragazze.
Continuiamo così fino a l'ora mensa dove prendo un caffè.
Faccio per arrivare al tavolo, ma sento uno strano rumore.
Non ho bisogno di voltarmi per sentire la velocità e la forza con cui il pallone è stato tirato.
Lo affermo senza guardare sentendo un grazie da un ragazzo gracile e con gli occhiali.
Sembra il classico nerd che ti guarda e poi abbassa la testa e tringendo il pallone lo sgonfio lanciandolo da dove è venuto senza guardare.
Forse ho fatto un grave errore e nel profondo lo sapevo, ma pensavo non fosse così.
Sento lo sguardo di tutti e alzando lo sguardo tolgo gli occhiali guardandolo.
Mi guarda ghignando con il suo gruppo di stronzi fiero nel sapere che sto prendendo decisioni drastiche e lui lo ha capito e anche per questo che il suo ghigno passa a essere divertito.
Lascio un'occhiata a Jackson che ha rotto il vassoio.
Jordan:<<...la mensa è proprio scadente vero...?>> mi guarda rimanendo con il suo ghigno mentre Jackson è ora mai rosso.
Jackson:<<...ci sono anche molte teste di cazzo...>> lo guarda contraendo la mascella mentre la mensa è in un silenzio religioso e noi siamo l'attrazione.
Ciò che mi insospettisce e che Stuart non gli sia ancora saltato addosso.
Mi volto verso di lui che si sta trattenendo ricordando bene l'ultima volta.
So che non voleva, ma capisco anche quanto quell'essere riesca a portare al limite dell'esasperazione con la sua faccia di cazzo e il suo ghignetto da ricco viziato che ottiene sempre tutto.
Jordan:<<...hai proprio ragione...>> lo guarda facendo finta in parte di esee d'accordo con lui mentre afferma una mela mangiando la mentre continua a sorridere.
Prendo il mio caffè bevendolo mentre smette di sorridere guardandomi.
Non si aspettava che io lo sfidassi allo stesso modo, ma non ha capito che per quanto mi tenga in pugno non è detto che io non possa provare a vedere fino a che punto è grande la mia restrizione.
"La ragione se la prendono i fessi e lui non lo è..."
Adesso hai ragione tu Jordan e vorrei proprio vedere cosa farai.
Soprattutto ora che sei a scuola e che ci sono le telecamere a mensa.
Ritorna a sorridere pronto all'attacco e con un luccichio che non mi piace.
Jordan:<<...deve essere proprio buono quel caffè...>> lo guardo non rispondendo mentre continuo a bere.
Guarda il pallone sgonfio vicino a lui mentre occhi grigi ci guarda.
Sam invece sta per rompere anche lei il vassoio se non fosse per Jake che la tranquillizza con parole e carezze.
Questa stanza è piena di tenzione e sguardi che vorrebbero dire più di quando non sembri.
Ci sono io che vorrei ucciderlo e c'è lui che vorrebbe fare altrettanto mentre i ragazzi e Sam stanno per esplodere.
Sono le ragazze e i ragazzi sono tesi e continuano a guardarlo con disgusto e riluttanza.
Per quanto possa essere bello il carattere e la sua faccia di cazzo lo fanno sembrare un coglione senza cervello.
Lo fanno sembrare una persona orribile e io che non ho potuto conoscerlo fino in fondo preferisco non spingermi oltre ciò che vedo.
Jake e i ragazzi invece hanno avuto modo di vederlo per quello che è.
Hanno avuto modo di capire chi è e che persona sia con o senza maschere.
Mi siedo mentre sorride e la menza ritorna a parlare tranne noi che siamo rimasti scossi e arrabbiati.
Finisco il caffè sentendo lo sguardo, di tanto in tanto, di tutti e nessuno.
C'è solo un ragazzo gracile, quel ragazzo gracile, che mi sta venendo vicino titubante.
Xx:<<...g-grazie...>> annuisco indicandogli di sedersi mentre mi sorride imbarazzato, ma felice.
"Lui è felice perché per la prima volta è accettato...
Io sono infelice perché sono costretto à fare cose che non voglio..."
Jackson:<<...come ti chiami...?>> lo guarda più rilassato mentre osservo il nuovo ospite con i suoi occhiali e i suo libri.
Xx:<<...R-Ryan...>> é insicuro e crede che noi lo abbiamo fatto sedere qui per deriderlo come fanno tutti.
Stuart:<<...bel nome...>> gli fa l'occhiolino mentre il soggetto arrosisca timidamente.
Mi fa tanta pena vederlo così insicuro, ma la società non è clemente con chi è debole di carattere o di cuore...no, non lo è.
La società accetta solo individui che sono disposto ad abbandonare tutto.
La società e le persone, in se, vogliono potere e quando lo ottengono non guardano chi calpestano e chi feriscono...non guardano nemmeno se stessi.
Andrew:<<...in che sezione sei...?>> lo guarda curioso mentre il ragazzo sembra titubante.
Ryan:<<...s-sono nella v-vostra c-classe...>> lo ha detto con voce titubante mentre io sospettavo questa risposta mentre stuart per poco non si affoga.
Stuart:<<...non è possibile...noi non ti abbiamo mai vista...>> lo guarda confido e rosso per il quasi affogamento.
Ryan:<<...sono sempre nascosto...nei banchi in fondo vicino ai muri...>> sta prendendo fiducia e si sta rilassando visibilmente non mostrando cenni di balbettio nella voce.
È più sicuro vedendo che non lo stiamo criticando o deridendolo.
"Non ho nulla da criticarti se non da ammirarti per la forza con qui sei qui..."
Lui almeno dopo tutte le derisioni e le accuse, scommetto, sul suo abbigliamento o comportamento da secchione...e qui.
Claus:<<...devi essere molto silenzioso...>>ride cercando di rilassare l'atmosfera che infatti ritorna normale con qualche battuta.
Anche Ryan sembra felice e senza timori infatti gioca con i ragazzi che ridono seguito da lui.
È io mi sto godendo la scena perché questo piccolo ragazzo gracile mi ricorda tanto Josh sempre con a battuta pronta.
Credo che anche gli altri se ne siano resi conto.
"Mi manchi...mi manchi tanto e vorrei che la tua assenza non si facesse sentire, ma non è così..."

"Mi manchi e sono sicuro che se adesso fossi qui sapresti come risolvere questa situazione, ma non ci sei...tu non sei qui...
Non sei qui per rimproverarmi o per darmi nomignoli...
Non sei qui...e io invece voglio che tu ci sia con tutto me stesso..."

Angel of death.

Angolo autrice
Ecco il capitolo 😋😄
Christopher sembra aver avuto uno scontro con Jordan che questa volta ha perso☺
Sembra anche aver conosciuto un nuovo amico e i ragazzi ne sembrano felici😜
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e commentate😉😁

PEZZI DEL NOSTRO BUIO 1Where stories live. Discover now