Capitolo 26

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"C'è bisogno di qualcuno che vada a fare la spesa, domani." Annuncia Liam ma nessuno lo calcola più di tanto. Louis ed Harry sono tornati a farsi le coccole, Zayn si sta asciugando i capelli, Dinah sta scegliendo i vestiti da mettere e Lauren se ne sta semplicemente sdraiata sul divano, fumando, e leggendo un libro.

Riesco ad intravedere la copertina e leggere Irvine Welsh - Trainspotting.

È tanto concentrata ed io resto a guardarla. Devo ancora riprendermi dalla canzone che ho sentito un'oretta fa, la sensazione di farla finire nel mio lettore cd e ascoltarla fino all'infinito non mi ha ancora abbandonata. Ma Zayn me lo ha detto, non devo montarmi la testa. E non voglio neppure fasciarmela.

"Quando non ce la fai più.. se cominci a provare qualcosa per me.. tu dimmelo."

Saresti una cretina se lo facessi, Camila. Non essere stupida.

Tanto non provo nulla per lei, è semplice passione sconfinata. È che è così bella che ti vien voglia di guardarla e di baciarla senza mai smettere, ma non provo nulla per lei. 

"La televisione è da quella parte." Parla senza spostare lo sguardo dal libro e io sospiro.

"Lo so. Stavo solo ammirando qualcosa di migliore." Mi siedo accanto a lei che non si cura di farmi spazio, le sposto delicatamente una ciocca di capelli dal volto e lei si scansa, continuando a fissare il libro.

Voglio trovare un modo per fare conversazione, quindi lo uso come pretendo e chiedo: "Di cosa parla?"

Finalmente alza gli occhi verso di me.

"Di droga." Risponde tra i denti.

"E basta?"

Sospira, infastidita. Poggia il libro sul petto e comincia a parlare. "E' un gruppo di ragazzi di Edimburgo che bazzica costantemente tra anfetamine, alcol e sopratutto eroina. Diciamo che sono privi di aspirazioni, caratterizzati da questo vuoto interiore e dall'odio verso la società e questo modo di vivere uguale per tutti: la televisione, il lavoro, la famiglia, la moda, l'ospizio. Allo stesso tempo, ad un certo punto, entrano nella consapevolezza che la società non si aspetta nulla da reietti come loro e che l'unica cosa che importa è la droga. Con l'eroina i problemi non esistono. Soddisfatta, adesso?"

Alza le sopracciglia con quel modo di fare che ti fa salire il nervoso quindi calmo mentalmente prima di dire...

"Ti sta piacendo?"

"L'ho già letto due volte. E l'anno scorso ho visto il film, ma non lo reputo all'altezza." Risponde immediatamente aggiungendo: "E' crudo, è volgare, è veritiero e ti fa concentrare su aspetti della vita di cui non tenevi conto."

Poi sorride.

"E sai perché mi piace? E' uno di quei libri che non vuole insegnarti nulla, è solo una storia che pretende di essere ascoltata." Sorrido anche io, prima di rivederla rialzare il libro.

"Tu... non ti faresti mai di ero, vero?" Scoppia a ridere.

"No, Camila. L'ero è l'unica droga che non prendo neanche in considerazione. Però le metanfetamine sono un viaggio che chiunque dovrebbe fare. Ora lasciami leggere in pace."

Prima che io possa tempestarla di altre domande mi liquida, ma io non voglio andarmene, non voglio smettere di ascoltarla. Voglio capire che cavolo succede.

"Sei arrabbiata perché non puoi uscire?" Le chiedo, lasciandole una carezza sulla guancia.

"Non posso uscire?" Ridacchia. "Guarda che se voglio mi alzo e vedo dove andate a ficcare il culo."

AmnesiaWhere stories live. Discover now