Capitolo 30 - Parte seconda

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Avvolge le mie labbra tra le sue.

È un bacio dolce, succhia delicatamente il mio labbro inferiore e con una mano mi accarezza il viso. Non appena le lingue si intrecciano non posso fare a meno di stringere più forte le sue natiche tra le dita. Lei geme mordicchiandomi la lingua.

Lentamente inizia a dedicare le sue attenzioni al mio collo, la sento distintamente succhiare un lembo di pelle, tanto forte quasi da farmi male.

"Quanto mi sei mancata" Mormora al mio orecchio con la sua voce roca.

Non riesco nemmeno a respirare correttamente, figuriamoci a dirle una frase intera.

Infilo le mani sotto la maglietta, carezzandole dolcemente la schiena e comincia a muovere il bacino verso i miei fianchi provocandomi fitte allo stomaco e accentuando la mia voglia di lei. Quando sono io a baciarle il collo finisce con le mani tra i miei capelli, la mordo delicatamente sentendo la passione nel suo tocco crescere sempre più.

Poi, mi tira per i capelli e finisco con la testa all'indietro, ridacchio prima di sentire la sua lingua bagnare di nuovo avidamente il mio collo.

"Mi stai perdonando anche se non ti chiedo scusa?" Le lascio un bacio umido sulle labbra e annuisco.

"Questo è meglio di qualsiasi scusa." Ammetto io.

"E questo non è niente." Si alza dalle mie gambe, sposta quelle tre cose che stavano sul tavolo e poi mi prende le mani. "Vieni qua" Mi spinge contro il suo corpo e l'eccitazione aumenta non appena il mio petto si scontra col suo.

Mi bacia passionalmente e sono sempre più convinta che questa sia l'isola giusta. Qualsiasi sia il tempo della mia permanenza.

Tira via la magliettina che avevo e io faccio lo stesso con la sua, mentre ci baciamo spariscono anche i reggiseni. "Sei mia?" Mi domanda non appena mi fa stendere sul tavolo.

"Completamente" Confermo, d'istinto. In balia delle sue mani.

Sorride come se avesse vinto una scommessa. Sale su di me e mi bacia ancora, sembra una tortura infinita... Fino a quando non inizia a leccarmi i seni ininterrottamente. I miei ansiti si fanno sempre più pesanti. I capezzoli diventano turgidi e lei mi guarda dal basso mentre me li morde, innalzando ancor di più il desiderio che ho.

Poi si allontana da me. Mi faccio forza sui gomiti per guardare dove diavolo sta andando.

"Cazzo fai?" Dico immediatamente, lei ride e si avvicina al frigorifero. Quando si volta sento il respiro andar via.

Panna.

E un cestino ripieno di fragole.

Non ci credo. Scoppio a ridere, leggermente sconvolta. "E questi da dove spuntano fuori?"

Vederla girare mezza nuda per casa è quasi eccitante quanto guardarla mentre mi sfiora.

"Ho chiesto a Liam di comprarli e non so da dove spuntano fuori ma so esattamente dove vanno a finire."

Mi dà un bacio a stampo e mi allungo per prendere una fragola ma scuote la testa. "Faccio tutto io..." Sussurra, con una piccola spinta mi mette letteralmente con le spalle contro il legno, si avvicina al mio orecchio:"hai voglia di fragole??"

Sorrido. Devo ammettere che è un po' divertente e imbarazzante ma non ho nessuna intenzione di fermarmi. "Rispondi..." Ordina mentre ne afferra una dal cestino. Annuisco, mordendomi il labbro e lei me ne posa una sulle labbra poi si china a baciarmi.

Immediatamente alzo il collo e la trattengo vicino a me con una mano dietro la nuca. La dolcezza delle fragole mi lascia un sapore piacevole in bocca ma non ho il tempo materiale di realizzarlo che Lauren si mette a capotavola e inizia a spalmarmi la panna addosso. Inizia dalle gambe, poi l'interno coscia, la pancia e raggiunge i seni.

AmnesiaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant