5. Horan's

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Non è uscito come mi aspettavo ma volevo pubblicare qualcosa perciò fate finta che vi piaccia.

Idea di @On_The_Loose

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Quel pomeriggio la metro era strapiena di pendolari, turisti e cittadini alle prese con lo shopping. A causa del sovraffollamento Rosalind fu costretta a saltare quella corsa e prendere la metro successiva arrivando tardi a lavoro.
Il cielo era grigio, pioveva copiosamente ma il forte vento non ti permetteva di aprire l'ombrello. Fu così che arrivò davanti l'insegna del ristorante, il colore nero e il font elegante avevano sempre attirato un sacco di clienti.
Horan's era il ristorante più famoso e costoso di Irlanda ed era situato nel centro di Dublino. Il proprietario era un giovane chef, aveva avuto diverse interviste in giro per l'Irlanda e l'Inghilterra. Era stato inoltre invitato a programmi televisivi londinesi, francesi e italiani. La sua cucina era molto amata e il suo aspetto non era da meno.
Un fisico alto e slanciato tenuto in forma grazie alla palestra con sedute irregolari, ovviamente non aveva molto tempo da perdere per sudare.
Un viso dai tratti dolci segnato da una pelle priva di imperfezioni se non qualche neo sparso anche lungo il collo. La barba corta e sempre curata rendeva in qualche modo i suoi occhi ancora più attraenti.
Il modo in cui muoveva le mani in cucina aveva affascinato milioni di aspiranti cuochi, in particolare le donne.
L'unica pecca era il suo carattere, troppo arrogante nel lavoro, precisino e maniaco dell'ordine. Pretendeva rispetto e serietà dai suoi dipendenti nonché colleghi. Intimoriva sempre tutti in quel ristorante, in pochi riuscivano a mantenere il battito cardiaco nella norma. Se venivi sgridato da lui non potevi far altro che annuire e mormorare un "sì chef" che doveva anche risultare convinto.

«Scusate il ritardo» disse entrando in cucina. Per fortuna nessun cliente era ancora arrivato, dopotutto era ancora presto per cenare.

«Sei in ritardo»

Alzò gli occhi al cielo togliendosi il cappotto.

«È per questo che mi sono scusata due secondi fa»

Rosalind era probabilmente l'unica che rispondeva a tono allo chef, spesso cuochi e camerieri se la ridevano sotto i baffi a causa dei loro battibecchi.
Si allacciò il grembiule in vita sopra la divisa che aveva indossato a casa e si legò i capelli in una coda alta e ordinata.

«Ci sono delle prenotazioni, inizia a lavorare e a sistemare i tavoli» le ordinò con tono freddo e autoritario.
Era di pessimo umore oggi.

«Sì chef» mormorò in un sospiro.

«Ah Rosalind» la chiamò facendola voltare. «William è malato, sarai sola oggi»

«Che significa che sono da sola?» chiese allarmata.
Aveva altri colleghi, potevano sostituire William tranquillamente.

«Significa che sarai da sola»

«Potevi chiamare Veronica o Roberta o Lucas!» allargò le braccia scuotendo la testa.
«Da sola non ce la farò mai, Niall!»

E probabilmente Rosalind era anche l'unica a chiamarlo per nome. Allo chef dava fastidio ma dopotutto lei lo faceva proprio per quel motivo.

«Ce la farai benissimo, ora smettila di frignare e vai in sala!»

«Che testa di merda» borbottò aprendo la porta della cucina con forza.
«Voglio un aumento!» urlò subito dopo per farsi sentire. Lo chef la ignorò.

Con i primi clienti tutto filò liscio ma non appena la sala iniziò a riempirsi Rosalind andò nel panico.
Lavorava da tantissimo in quel ristorante ma non si era mai ritrovata a dover gestire tutte le ordinazioni da sola. Lo chef era stato davvero crudele con lei.

Niall Horan Imagines Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum