Compere.

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Ciao Herm,
sei arrivata sana e salva a casa? Io si, spero anche tu.
Ascolta, ho parlato di te a mia mamma e diciamo che è un po' nervosa perchè sei la mia prima vera ragazza, prima, mi vergogno a dirlo, avevo solo delle storie occasionali.
Per quanto riguarda il venire da te non c'è problema, ma da me puoi venire dal pomeriggio dell'1. La mattina dobbiamo andare a trovare mio padre ad Azkaban, anche se nessuno dei due ne ha molta voglia.
In ogni caso, spero passi un Natale splendido.
Pensami.
Draco.
Dopo aver finito di leggere, mi sdraio sul letto con la lettere ancora tra le mani, cercando di captare anche il minimo residuo del suo profumo, ma non ce n'è.
Sua mamma è nervosa perchè deve conoscermi. Io come dovrei essere allora? Lei è un gradino sopra di me, io sono solo una ragazza! Lei è una donna!
Decido di rispondergli subito, così il gufo gli porta subito la risposta.
Ciao Draco,
si, qui va tutto benissimo, spero anche da te.
In realtà, sono nervosa anche io di conoscere tua mamma, io sono solo una ragazza, mentre lei è una donna! Che ansia Draco!
Il 26 puoi venire quando vuoi comunque, mentre l'1 arriverò per le 15 penso. Mi dispiace se sei obbligato ad andare da tuo padre, ma pensa che poi passeremo un'altra settimana insieme.
Mi racconterai tutto poi.
Ti penso sempre, ora tocca a te.
Hermione.
Lego la lettera alla zampa del gufo e mi appoggio alla finestra, mentre guardo il gufo volare verso il mondo magico.
Appoggio la lettera di Draco sul comodino di fianco al mio letto e mi metto sotto le coperte dopo essermi cambiata. Penso al fatto che dovrò prendere anche un vestitino domani per la prima cena con Draco e Narcissa e penso a come potrò fare una buona impressione su di lei. Forse devo smetterla di pensare, altrimenti andrà tutto male.
Mi metto su un fianco e dopo poco mi addormento in un sonno senza sogni.
"Hermione? Sono le 8, è ora di alzarsi, altrimenti non riusciremo a prendere nulla." Mi chiama mia mamma dal piano di sotto.
"Arrivo mamma." Dico.
Apro gli occhi e noto la luce che entra dalla finestra. Mi alzo dal letto e mi metto dei Jeans e una felpa, subito dopo scendo.
"Buongiorno." Mi dice mio papà mentre legge il giornale.
"Buongiorno papà, buongiorno mamma." Dico.
"Buongiorno." Mi dice mia mamma mettendomi delle uova strapazzate nel piatto.
"Grazie mille." Dico iniziando a mangiare.
"A che ora usciamo di casa?" Chiede mio papà.
"Fra un'oretta?" Dice mia mamma.
"Va bene." Risponde mio papà.
Mangio in fretta e vado a lavarmi i denti, io vorrei uscire un attimo prima perchè devo fare moltissime cose.
Alle 9 siamo pronti davanti alla porta di casa.
"Allora ci vediamo alle 13 al Bridges." Dico.
"Perfetto." Dice mio papà.
"Buone compere allora." Dico prima di smaterializzarmi.
"Buone compere." Dice mio papà un attimo prima che io mi smaterializzi.
In un secondo, mi trovo a Diagon Alley e mi sento come se fossi tornata alla quotidianità. Inizio a pensare a chi devo prendere il regalo e cosa potrei prendergli. Allora, a Ginny potrei prendere un kit per la cura della scopa, a Harry potrei prendere un piccolo gufo, visto che da quando Edvige è morta non ha più preso un animale, a Blaise posso prendere qualcosa da Tiri vispi Weasley e a Draco...cosa diamine prendo a Draco? Non voglio regalargli qualcosa di banale, lui mi aveva sorpresa regalandomi quello splendido vestito e vorrei sorprenderlo anche io.
Decido di iniziare a prendere le cose per gli altri. A Ginny prendo il kit e una maglia della sua squadra preferita di Quidditch, a Harry prendo un gufo piccolo, ma che mi dicono sia affidabile, mentre alla fine a Blaise prendo una maglia che cambia colore in base all'umore e dei dolci. Mentre cammino per Diagon Alley, noto un negozio di vestiti, dove decido di entrare.
"Buongiorno." Dico.
"Buongiorno signorina! Ha bisogno di una mano?" Mi chiede una signora che sta dietro ad un bancone.
"In effetti, sì. Allora, mi servirebbe un abito non troppo formale per una cena e poi vorrei fare un regalo ad un ragazzo, visto che mi aveva regalato un abito splendido, volevo ricambiare." Dico.
"Mi segua allora!" Dice la signora incamminandosi verso i camerini.
Una volta che mi ha fatto sedere sulle poltrone davanti ai camerini, inizia a correre per il negozio a prendere abiti su abiti. Dopo dieci minuti buoni, la signora torna e mi dice:
"Ecco qui quello che ho. Spero basti."
"Basterà sicuramente." Dico sorpresa dalla moltitudine di abiti.
Inizio a provarne uno dietro l'altro e dopo mezz'ora riesco a trovare l'abito dei miei sogni. È un vestito corto rosso, senza spalline, con la gonna abbastanza ampia e con un ricamo bellissimo su di essa.
"Questo ti sta d'incanto." Dice la signora che fino ad ora non aveva aperto bocca.
"Mi piace. L'ho trovato, non ne voglio provare altri." Dico.
"Allora toglitelo così te lo incarto e pensiamo al tuo ragazzo."
"Non è il mio..." Inizio a dire, ma lei se ne è già andata a mettere a posto i vestiti.
Mi cambio velocemente ed esco dal camerino. Le poltrone sono completamente vuote, se non per i miei pacchi regalo.
"Allora, cosa pensavi di fargli?" Mi chiede.
"Non lo so, vorrei sorprenderlo. Lui mi ha regalato un abito lungo rosso per un ballo e mi era davvero piaciuto e vorrei ricambiare."
"Allora, ha una giacca nera, una camicia bianca e dei pantaloni neri?" Mi chiede.
"Si."
"Cravatta o papillon?"
"Usa entrambi, in realtà." Dico.
"Tu come lo preferisci?" Mi chiede.
"Papillon."
"Allora, potresti regalargli un papillon rosso e una cintura nera per i pantaloni." Mi dice.
"Si, potrebbe starci, ma, per caso, vende anche dei gemelli?"
"Si."
"Ne ha un paio a forma di Serpente?" Chiedo speranzosa.
"Dovrei averne ancora un paio, vado a controllare."
La signora se ne va e sta via qualche minuto, che sembra non passare mai.
"Si, ne ho un paio con il serpente." Mi dice con una scatola in mano così da farmeli vedere.
Sono due piccoli serpenti, ognuno ha un piccolo cristallo verde che funge da occhio.
"Sono perfetti. Allora prendo il papillon, i gemelli e il vestito." Dico sapendo che spenderò un sacco.
"Va bene, raggiungimi alla cassa."
La raggiungo con tutti i miei acquisti alla cassa e quando mi dice il totale, rimango sbalordita: pensavo molto di più! Meno male che sono entrata qui!
"Grazie mille per tutto." Dico dopo aver pagato.
"Grazie a te. Buone feste!"
"Grazie, anche a te!" Dico uscendo.
Quando esco, mi rendo conto che sono già le 12:30 e che, prima di andare al ristorante, devo lasciare giù i regali, quindi mi smaterializzo a casa e lascio giù i vari pacchetti, poi mi incammino verso il Bridges, che dista dieci minuti a piedi da casa mia.
Quando vi arrivo, i miei mi stanno già aspettando.
"Ciao Hermione!" Mi saluta mia mamma.
"Ciao Herm!" Dice mio papà.
"Ciao!" Dico. "Cosa succede?" Chiedo.
"Non immagineresti mai chi abbiamo incontrato." Dice mia mamma.

Feels like love (Dramione)Where stories live. Discover now