Capitolo 18.

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Mi piegai verso la valigia per selezionare una maglietta, quando qualcuno da dietro poggiò le sue luride mani nei miei posti proibiti.

??: <Stai tranquilla... non ti farò niente ehehehe>

Quel lurido porco teneva una mano davanti alla mia bocca, e l'altra nel mio "petto", diciamo così.
Le sue gambe spingevano verso il pavimento aiutati dalla forza di attrito.
Così, anche dimenandomi come una pazza, venivo tenuta ferma. Un odore di alcool proveniente dal suo alito mi faceva star ancora più male.
Cercai di urlare per attirare l'attenzione dei vicini dato che a casa non c'era nessuno, ma la sua mano bloccava ogni minimo suono che uscisse dalla mia bocca.
Non riuscivo neanche a girarmi per vedere la faccia dello stupratore, anche se una minima idea ce l'avevo.

"<MIO PADRE... È UNO STRONZO. FORSE È MEGLIO CHE SIA SPARITO. NON HO BISOGNO DI UNO STUPRATORE IN CASA. OK?>"

Inoltre... mi ha parlato in giapponese... non può che essere lui... il padre di Hinata. (Lo so che ve lo aspettavate tutti... però sentite: c'è uno stupratore in casa che parla giapponese... cioè)

E sono in questi momenti che penso di essere un emerita cogliona. Perché non ho ascoltato Hinata?? Perché me ne sono andata da sola sapendo di avere uno stupratore in casa??
Mentre le mia lacrime accennavano a scendere, qualcos'altro iniziò a scendere... la mano dello stupratore.
Arrivata all'altezza dell'ombelico iniziai a dimenarmi in modo molto più aggressivo.
La sua mano si fermò solo nel momento in cui sentimmo il portone di casa spalancarsi...i passi che si avvicinavano verso la porta della mia camera... e poi lui.

Hinata: <LO SAPEVO. LURIDO STRONZO LASCIALA ANDARE>

STRONZO (mi va di chiamarlo così :)): Shoyo! Da quanto tempo non ci parliamo... sai com'è... nonostante stiamo sotto lo stesso tetto da ieri sera, sembra che tu mi eviti come la pest->

Hinata: <Ti ho detto di lasciarla andare... altrimenti chiamo la polizia.>

STRONZO: <Ok ok... lascerò andare la tua fidanzatina... però tu non dovrà fare parola con nessuno eh eh>

Hinata: <...>

Hinata mi guardò con sguardo super preoccupato... io cercai di muovere la testa in segno di negazione... doveva chiamare la polizia.

STRONZO: <Allora?>

Hinata: <...ok... starò zitto... ma tu non dovrai MAI PIÙ avvicinarti a lei o a qualunque altra donna... sono stato chiaro?>

STRONZO: <Cristallino>

Il padre di Hinata con ancora un ghigno sulla faccia mi lasciò andare facendomi cadere a terra.
Mi iniziai a coprire istintivamente... VA BENE CHE HINATA MI SALVATA, PERÒ ORA MI HA VISTA PRATICAMENTE NUDA!!

STRONZO: <Beh... ci becchiamo in giro figliolo>

Hinata: <MA ANCHE NO>

Il padre di Hinata si avvicinò a lui e gli sferrò un pugno in pieno volto facendolo finire a terra.

(T/n): <HINATA!!>

STRONZO: <Ho detto. Ci becchiamo in giro. Ciaooo~>

E uscì dalla stanza.
Io mi avventai velocemente da Hinata, lui alzò la testa: aveva il naso che colava di sangue e un sorriso stampato in volto.

Reader's note. La pallavolo... non è il mio unico pensiero ~HINATA x READER~Where stories live. Discover now