10. Ricordo

1.1K 48 7
                                    

Sakura si risvegliò dal suo incubo.
Si guardò intorno, e si accorse di essere ancora in camera. Ma cosa era successo?
Prese un profondo respiro e scese dal letto.

Cercò di capire se tutto quello che le era successo era solo uno scherzo. E che non avesse incontrato quel vampiro.

Girò i corridoi e questa volta non sbagliò strada. Scese le scale e trovò i quattro fratelli in salotto. Ruki leggeva come suo solito fare, mentre Kou era intento a riposarsi, Azusa era con le sue bende, ed infine Yuma era appoggiato ad una colonna mentre "mangiava" una zolletta di zucchero.

Avrà il diabete pensò la ragazza, ma scacciò subito quello stupido pensiero. Insomma i vampiri avevano il diabete? Sinceramente lo voleva chiedere ma non era il momento giusto. Si sentì a disagio così decise di ritornare di sopra. Ma una voce la fermò.

Kou: non ci saluti m-neko Chan?.

Lei si rigirò come se si aspettasse quel richiamo.

Sakura : eh..no..è solo che n-non volevo d-disturbarvi.

Azusa: e perché dovresti tanto ci stavamo annoiando comunque.

Sakura non sapeva cosa dire, ne cosa fare.

Sakura: ok allora vi lascio con le vostre cose noiose.

Le erano scappate dalla bocca quella parole, ma quello che aveva detto, era detto.
Lasciò stare, per risalire le scale, mentre sentì una risata da parte di Yuma.

Yuma: che gentile che sei ragazzina.

Non aveva capito per bene quello che intendeva ma sorrise. Un sorriso timido e sincero che non faceva da tempo. Si sedette sulle scale, ingnara che uno di quei vampiri la stava osservando. O meglio il suo sorriso.
Da non dimenticarselo mai.

Sakura: chi era quel vampiro?.

Ed ecco che quel istante di "felicità" e armonia che c'era tra di loro non si spezzò.
Yuma si incupì come gli altri due, tranne Ruki che continuava a leggere il suo libro.

Yuma: Sakamaki...

Rispose acido, mentre continuava, a pensare mentalmente, qualcosa di non molto carino su di loro.

Sakura: Sakamaki? Chi sono?.

Chiese mentre vide Kou alzarsi dal suo comodo divano.

Kou : sei purosangue. Sei vampiri. Tutti e sei fratelli.

Neanche nel suo tono c'era tanta simpatia.

Azusa: tutti e sei nobili....

La sua voce era neutrale, come sempre.
Anche se c'era una certa pazzia omicida.

Vide Ruki abbassare il suo libro, e prendere una tazza di tè che aveva di fianco.
Non rispose, anche se la ragazza sperava che dicesse qualcosa.

Sakura : e cosa volevano?

Li chiese, ma nessuno rispose. Capì subito che neanche loro non lo sapevano.
Ma la domanda era; come sapeva quel tizio il suo nome? Era famosa tra i vampiri o cosa?

Si perse nei suoi pensieri per un bel po' di tempo, quando sentì l'orologio suonare le 7 di sera. Chiese ad Yuma se poteva uscire, e lui le diede il permesso anche se solo nel giardino. Inconsapevole che sarebbe stata controllata.

Uscì dalla villa, inoltrandosi nel roseto. Era bellissimo, magnifico. Ne fu incantata dalla prima volta. Ne prese uno rosso, ma si tagliò la mano. Cercò di ripulirselo con un fazzoletto che aveva, ma non sembrava fermarsi. Di certo non poteva rientrare, in una cosa di vampiri!
Avvolse la sua mano nel fazzoletto e prese la rosa. Era così bella e incantevole da far invidia alla Dea della bellezza. Si chiese perché nessuno la mordesse più, forse era successo qualcosa, che non volevano dirle.
C'era un motivo, e a lei andava più che bene. Anzi era sollevata.
Rientrò alla villa, facendo attenzione alla mano fasciata, e fece per entrare in camera sua, ma una voce la spaventò.

?? : dove ti sei fatta male?.

Era Kou. Non sapeva cosa dire. Aveva paura che le facessero qualcosa.

Sakura : ah non è nulla. Stai tranquillo, è un piccolo taglietto, ma passerà.

Rispose sperando che non le facesse nulla. Ma ecco che le arrivò vicino, e le prese la mano.

Kou: tranquilla non ti mordo.

Sakura si sorprese da tanta gentilezza. Da quando erano tutti così amichevoli? E da quando lei riusciva a parlare senza balbettare. Per una volta si sentiva al sicuro, come a casa. La casa che non aveva mai avuto.

Glielo leccò, mentre la ferita cominciava a bruciare. Kou le prese il fazzoletto e glielo avvolse attorno alla mano.

Kou: stai attenta la prossima volta, va bene? Se devi farti male, lo faccio io, capito gattina masochista?.

In qualche modo quella parole contorte, erano affettuose. Cercò di ringraziarlo ma non c'era più. Se ne entrò in camera, ma subito, chiuse gli occhi e cadde sul pavimento.

***

?? : ehi piccoletta vieni qua, non ti faremo del male, basta che ci dai il tuo pranzo.

Erano i soliti guastafeste dell'orfanotrofio.
Sakura era piccola, ed era indifesa.
Le lacrime le pizzicavano, ma strinse la piccola scatoletta di cibo che aveva in mano, e se lo portò al petto.

Sakura: non ve lo darò mai!

Rispose, pregando che qualcuno venisse in suo aiuto.

Il ragazzino di prima le diede un calcio allo stomaco, e con la mano la schiafeggiò il viso. Ormai rosso.
Le stava per dare un altro calcio quando, qualcuno la difese, e fermò il suo colpo.
Era di spalle ma era più alto di tutti e aveva dei capelli scuri, e una specie di smoking nero.

?? : lasciatela stare, se dovete far male a qualcuno affrontatemi.

Tutti e tre i ragazzi lo guardarono con un po' di terrore, e se ne andarono.
Si rivoltò, e l'aiutò ad alzarsi.
Era un bambino carinissimo, con i suoi due occhi blu, magnetici e profondi.

?? : stai bene Sakura.?

Lei annuì, cercando di non dimostrarsi debole.

Sakura : grazie Blue

Sakura chiamò così il suo amico per i suoi occhi e i suoi capelli. Al bambino non piaceva il soppranome, ma gli piaceva vedere la sua amica sorridere.

I due condivisero la merenda insieme, mentre gli altri tre amici giocavano insieme.
Li salutarono.

Lei era felice con loro, e loro con lei.

Blue: se qualcuno deve farti male, quello sono io, ma non lo farei mai. Te lo prometto. Ti proteggerò per sempre.

Sakura li sorrise, mentre il sole risplendeva nel cielo.

***

Diabolik Lovers || The rose of Demons (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now