4° Capitolo : The beggining of the game .

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Centrale di Polizia (Roma)

23 Dicembre 2010. Ore 7:30.

-Allora, cosa ne pensate di tutto questo? – chiese molto assonnato il maresciallo Marcello Vecchi.

-Penso che sarà dura prenderlo…è un pazzo! – disse francamente Riccardo.

-Lo so – rispose Marcello.

-Capo ci sono novità? – chiese curioso Alessandro Ricchi.

-No, ancora niente agente Ricchi. La squadra abilitata per la ricerca del ragazzo non ha trovato nessun corpo e nessuna traccia. Però oggi farete una perlustrazione per Roma in cerca di qualche indizio. Per le 18 circa dovrete tornare in caserma. Andate!

-Comandi. – dissero all’unisono Riccardo ed Alessandro.

I due uomini uscirono dalla stanza e si incamminarono verso l’ascensore.

-Siamo nella merda fino al collo. Questo tizio sarà una palla al piede … e se è il ragazzo , sarà ancora più imprevedibile. - disse ormai solo nella stanza il maresciallo.

Gli amici, ormai scesi, entrarono nella macchina di Alessandro.

-Dove andiamo capo?- rise Alessandro.

-Non lo so. Andiamo prima a casa sua e poi nella casa abbandonata.

-Ok, agli ordini.- e tornando d’un tratto serio accese l’auto e, mettendo la prima, accelerò.

-Credi di trovare qualcosa andando lì?

-Più che crederlo, lo spero.

Dopo circa quindici minuti di auto arrivarono presso villa Buston. La casa era meravigliosa. Nel complesso saranno stati circa 600 mq., includendo anche il giardino. Era una villa a due piani. Il giardino era diviso in due parti: una stile zen e l’altra con una piscina molto grande. La domanda, vista la casa, sorse ad entrambi : “Perché compiere un insensato omicidio quando si aveva tutto?”.

- Riccardo, sai, mi sto chiedendo una cosa …- disse teatralmente Ricchi.

-Perché uccidere il padre e fare tutto quel casino se aveva già tutto? -, continuò l’amico.

- Sì , ammettendo sempre che sia stato lui. Ed hai una risposta a questa domanda?

- Ale, secondo te?! Ovviamente, avendo tutti il benessere possibile, almeno per quanto riguarda i beni materiali, la cosa che gli manca è evidentemente una sorta di appagamento interiore! Magari è un ragazzo non molto socievole, quindi emarginato. Quando sei così, lo sconforto ti attanaglia l’animo e puoi fare molte cose per scacciarlo via. In extremis puoi fare due cose: uccidere o ucciderti. La forza dell’animo arriva anche davanti a questa scelta. Se scegli la prima hai un animo forte, e se scegli la seconda …

-Hai un animo debole. Giusto!

-Non direi debole.

-Cosa intendi?

-Nel senso che penso che qualunque sia la scelta fra le due opzioni il tuo animo è forte.

-Cioè nel caso scegliessi di ucciderti, hai la forza di farlo e di capire che è la cosa giusta per liberarti dal peso. Giusto?

-Esatto.

-Hai ragione. E tu questo l’hai capito solo vedendo la casa?

-Non so se sia realmente così Alessandro … diciamo che ho dedotto che sia la cosa più probabile.

-In effetti! Però ora entriamo e vediamo un po’ cosa troviamo.

Entrarono dal cancello di ferro appena spalancato. Era alto e di un nero intenso. In alcuni punti era arrugginito : difatti quando lo aprirono ci fu un rumore straziante che fece percorrere lungo la schiena dei due un brivido intenso.

The philosphy of destruction .Where stories live. Discover now