5° Capitolo : The den of the wolf .

38 3 0
                                    

Una strada nei pressi di casa Montesani.

23 Dicembre 2010 Roma Ore 21:30 .

Montesani … Sembra un tipo sveglio. Però non so se reggerà tanto. Sì è preoccupato tantissimo semplicemente per un messaggio. Però forse non riesco semplicemente solo a comprendere il suo pensiero. D’altronde non ho una persona a cui tengo in questo mondo. Spero solo una cosa caro Riccardo … che questo gioco mi faccia divertire. – Alkatraz accennò un sorriso .

Camminò con un passo alquanto trascinato . Il suo corpo era stanco ed indolenzito. Quella sera non sapeva dove andare a dormire. La casa abbandonata era sicuramente un posto poco sicuro dove andare e dormire in un parco era un’idea altrettanto sciocca. Vide un cancello abbastanza grande d’un tratto davanti a se. Accelerò lievemente la camminata e lesse cosa c’era scritto sulla lastra di marmo che era posta sul muro vicino alla grande porta: “Liceo Classico …. ”. Siccome era il periodo natalizio le scuole erano chiuse perciò quello era un posto sicuro. Scavalcò velocemente il cancello che aveva un colore cremisi e lievemente scrostato su alcune sbarre , ed entrò. Spaccò una delle finestre che si trovavano dietro all’edificio ed entrò. Si mise seduto in un angolo di una classe. Cercò inizialmente di vedere le stelle dalle finestre della stanza, ma crollò velocemente in un sonno profondo .

Liceo Classico . Roma .

24 Dicembre 2010 Roma Ore 6:30.

-Sole del cazzo! – disse aggrottando le sopracciglia e accennando una piccola smorfia.

Un piccolo raggio di sole stava colpendo il suo occhio destro. Perciò , a causa di quest’ultimo, si svegliò nervoso .

Dopo pochi secondi si guardò intorno e si ricordò del fatto che era venuto per dormire in quella scuola . Era la prima volta dalla morte del padre che dormiva beatamente . Quelle dieci ore circa di sonno gli diedero la forza giusta per iniziare una nuova giornata.

Prese il suo cellulare che aveva ancora circa l’80% della batteria. Chiamò un Taxi e gli disse di venire appunto davanti alla scuola.

Dopo circa dieci minuti vide arrivare l’autovettura e si pose di spalle rispetto all’ auto per non mostrare il volto coperto dalla maschera. Pensò che oramai molte persone avevano visto la maschera e voleva che l’incontro fra lui e il tassista fosse più inaspettato e curato. Appena il taxi si fermò entrò e si sedette in mezzo ai sedili posteriori.

-Allora dove ti porto?

-Da nessuna parte.

Prese il coltello e tagliò la sua gola. Il sangue cadde velocemente, ma non era un fatto che poteva interessargli particolarmente . L'uomo controllo la gola tastando velocemente la parte tagliata. Quei pochi secondi prima delle morte , li passò a tenersi la gola per fermare il sangue e per dilaniarsi in un pianto soffocato.

Il ragazzo uscì dalla macchina, aprì la portiera davanti dove era ormai esanime il corpo del tassista e prendendolo lo pose nel porta bagagli. Poi salì velocemente sul taxi e iniziò a guidare.

Qualche ora dopo giunse nuovamente alla casa abbandonata appena fuori Firenze in cui aveva soggiornato due giorni prima.

Potrei dire che Alkatraz era legato a quella casa per un motivo stupido e completamente infondato , ma non dirò simili fandonie . Quella era .. la casa di suo nonno!

Suo nonno si chiamava Ernest Buston. Quando morì aveva 69 anni appena 8. Non ricorda nulla del nonno , ricorda solamente le sue storie.

Avevano sempre un qualcosa che seppur vecchio riusciva ad attirare la sua attenzione. Gli diceva che , prima di stare nella casa di riposo (dicevano che non aveva tutta la sua completa lucidità mentale ), aveva una casa che aveva perso a poker. Solo Frederick e lui sapevano che aveva costruito una casa abusiva appena fuori Firenze e una volta lo accompagno. Quella era una villa che insieme avevamo soprannominato “La tana del lupo”. Lì c’era una sua speciale collezione . La sua lucidità mentale stava scomparendo, il ciò si capì da ciò che gli disse:

The philosphy of destruction .Where stories live. Discover now