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Corsero verso il villaggio dei Jeon per quelli che parsero giorni, quando in realtà furono solo ore.
Jungkook non poteva fare a meno che far aumentare la corsa del suo cavallo mentre gli occhi vagavano dal sentiero davanti a loro a Taehyung.
Per fortuna sembrava star riprendendo colore, ma la sua pelle era accaldata e sudata.
Di buono c'era anche che la ferita non perdeva più sangue, ma Jungkook era ancora preoccupato, troppo.

Non appena riuscirono ad arrivare alle porte del villaggio Jungkook chiamò a gran voce il padre, che per fortuna era già nello spiazzale.

Tirò le redini, facendo rallentare, e poi fermare, il cavallo, voltandosi poi a guardare il padre con gli occhi lucidi.

«È...lui...è stato colpito»

E subito il padre si voltò, ordinando alle sue guardie di chiamare il curatore e le due levatrici di Taehyung.
Successivamente si avvicinò al figlio, prendendo Taehyung in braccio per aiutarlo.

Jungkook scese subito dopo da cavallo, iniziando poi a seguire il padre, seguito anche da Namjoon ed i suoi figli.

«Ti prego, dimmi che si può fare qualcosa», sussurrò Jungkook accanto al padre, di nuovo sul procinto di piangere.

«Lo scopriremo presto, figliolo.
Ma cerca di stare tranquillo, Taehyung è un tipo cocciuto, non si lascerà abbattere facilmente», gli rispose, accennando anche un piccolo sorriso per provare a tirarlo un po' su di morale.

Una volta giunti davanti la capanna del curatore l'alfa entrò con Taehyung tra le braccia, posandolo poi sulla branda centrale.
Jungkook fu subito al suo fianco, mentre Namjoon decise di aspettare fuori, con i due bambini.

«Vi lascio da soli», sussurrò poco dopo l'alfa, tirando con sé Jungkook per lasciar fare il suo lavoro al curatore.

Ed il figlio provò a ribellarsi, ma sapeva che lì dentro avrebbe soltanto causato confusione. Per questo seguì il padre fuori, passandosi poi le mani tra i capelli.

«Meglio se andiamo a mangiare qualcosa mentre mi raccontate tutto, vi va?», disse l'alfa, voltandosi a guardare prima Jungkook, poi Namjoon, ed infine i due bambini.

I piccoli annuirono senza pensarci su due volte, seguiti poi da Namjoon, ed infine, da Jungkook.
E così, insieme, si avviarono a casa del capo clan.

•••            •••            •••

Passarono ore da quando Taehyung era stato lasciato nelle mani del curatore, e Jungkook cercava di fare tutto, tranne che provare a concentrarsi su Taehyung.
Il perché? Aveva paura.
Una fottuta paura di scoprire cosa stesse provando il suo compagno, se stesse ancora provando qualcosa.

Ma, all'improvviso, senza che potesse evitarlo, un dolore lancinante gli attraversò il petto, facendolo cadere a terra con un urlo strozzato.

Suo padre corse subito al suo fianco, preoccupato e spaventato da quella reazione improvvisa del figlio.

«T-taehyung...», sussurrò quasi senza fiato Jungkook, stringendosi una mano sul petto.

Nello stesso istante una guardia entrò d'improvviso all'interno della sala, a fiato corto.

«Signore, Taehyung è sveglio, ma non riusciamo a farlo calmare», disse, ansimando pesantemente ed in cerca d'aria a causa della rapida corsa.

Allora Jungkook si alzò subito, aiutato dal padre per riacquistare per bene il suo equilibrio.

«Ci penso io»

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Mi servono dei fazzoletti per il prossimo capitolo.

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You're mine || KookV (Ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora