CAPITOLO 9 ~ LO SMASCHERAMENTO DI OZ, IL TERRIBILE

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Quando arrivarono a destinazione, gli amici salutarono e ringraziarono le scimmie e si incamminarono di nuovo nella sala d'aspetto. Appena arrivati il guardiano li riconobbe subito e cancellò tutti gli altri appuntamenti facendoli subito entrare tutti insieme. Tutto il drappello lo ringraziò e poi entrò nel corridoio. -"Oz, - disse Dorothy - ti abbiamo portato quello che ci avevi chiesto. Ora perfavore esaudisci i nostri desideri!" - "Certo ragazzina, - rispose Oz - fatemi però prima vedere la prova della sua morte." - " Certo Oz, - disse Dorothy mostrandogli la scopa - abbiamo qui la sua scopa magica con la quale volava." Mentre Dorothy parlava però, Totò iniziò ad abbaiare forte e correre verso un camerino con una tenda parante, la prese in bocca e la trascinò aprendola. Quando tutti si girarono per vedere cosa stava combinando Totò, videro un anziano signore con un microfono che parlava con la stessa voce della testa e capirono che Oz non esisteva, in realtà Oz era quel signore. -" Sei un impostore! Un gran impostore!" - esclamò il boscaiolo di latta. -" Avete ragione, - rispose indifeso oz- ma oramai tutti mi considerano un re, un grande mago perché sono arrivato qui con una mongolfiera e ho migliorato tutta questa città. Tutti mi amano insomma e non vorrei deluderli. Quindi voglio comunque esaudire i vostri desideri. Bene si faccia avanti il primo, Spaventapasseri, non eri tu che volevi un cervello, Bene, ti accontento subito." Così prese un po' di segatura e rametti spezzati e mise tutto quanto nella testa di paglia. Poi disse allo spaventapasseri che da lì in poi avrebbe potuto ragionare e pensare con il proprio cervello. Prese poi da una cassaforte un cuore con un orologio ricaricabile incorporato e lo mise nel petto dell'uomo di latta dopo avergli fatto un buchetto. Per penultima cosa fece bere al leone una pozione che aveva preparato in precedenza con il coraggio e quando la bevve gli disse:-" Leone, mi fa piacere averti aiutato. Adesso cerca di avere meno paura e di difendere te e le persone che ti stanno accanto volendoti bene. Infine, si rivolse a Dorothy e le disse:-" E per te cara mia non c'è nessun problema. Vieni fuori con il tuo cagnolino, io porterò fuori la mia mongolfiera e ti riporterò nel Kansas, dal tronde, non te l'ho detto ma è da dove vengo anch'io. Andiamo!" Orgogliosi di sè, tutti uscirono dalla sala e andarono ad assistere la partenza di Dorothy mentre piangevano. Quando però Dorothy arrivò nella piazza della città vide che il mago era già partito da solo perché per sbaglio Totò aveva strappato il filo che teneva legata a terra la mongolfiera e dall'alto tutto il paese e Dorothy compresa lo salutarono augurandogli un buon ritorno. Visto che era rimasta alla città di Smeraldo a Dorothy restò solo di provare a chiamare Glinda, la strega buona che aveva incontrato nella città dei Munchkin, battendo tre volte le scarpette e Glinda apparse subito in mezzo alla folla:-" Dimmi cara Dorothy, come posso aiutarti?" -" Salve, potrebbe indicarmi come tornare a casa visto che Oz è partito senza di me?" - chiese Dorothy. " Certo, un trucco c'è, - affermò Glinda - devi battere la punta delle scarpette per tre volte, sbatterle di nuovo con il tallone per altre tre volte, chiudere gli occhi e dire: Nessun posto è meglio di casa mia; continuando a ripeterlo tra te e te." - "Grazie mille, - rispose Dorothy- farò come mi ha detto..." Poi salutò tutti i suoi amici con grandi baci e frasi che dedicò ad ognuno di loro, disse che li ritornerà a trovare e poi, alla fine dei congedi, mise in atto il trucco insegnatoli e partì per il Kansas felice e contenta.

IL MAGO DI OZWhere stories live. Discover now