NON RIUSCIREMO MAI CONOSCERE UNA PERSONA A FONDO

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Era stato bello evadere da scuola e passare la mattinata in compagnia di Alessandro ma sapevo che, una volta ritornata a casa, il grigiore della mia vita mi avrebbe riassorbita nuovamente. Il professor Ferrari era un adulto indipendente che, a quanto avevo capito, aveva deciso trasferirsi a Levanto per staccare dalla sua vecchia vita... ed era esattamente quello che avrei voluto fare io in quel momento. Poi mi ricordai della storia di mia madre e della sua fuga; sembrava che la storia fosse sul punto di ripetersi. Senza contare il fatto che io ero ritornata in quel paese proprio per lasciarmi alle spalle tutti i casini che erano successi a Milano. Anche se il mio ritorno aveva preso una piega imprevista non potevo andarmene nuovamente lasciando i problemi irrisolti. Quando varcai la soglia della proprietà capii che la tensione era palpabile, benché tutto all'apparenza sembrasse tranquillo.

Entrata all'interno della villa vidi che Margherita e Silvia stavano parlando in soggiorno.

<< Bentornata Eleonora!>> mi accolse la mia matrigna sorridendo <<Com'è andata oggi a scuola?>>

<<Bene>> mentii.

<<Io e Margherita stavamo parlando di quello che è successo ieri sera e anche lei mi ha assicurato che non si è trattato di nulla di grave, fortunatamente>>

<<Ottimo>> commentai acida <<Problema risolto allora>>

<<Direi di sì>> disse Silvia ignara di tutto <<Vista l'ora immagino che tu abbia già mangiato... vuoi bere un caffè con me?>>

<<No, passo>>

<<Allora vorrei parlare qualche minuto da sola con te, Eleonora>> disse d'un tratto Margherita; spiazzando sia me che Silvia.

Inizialmente la mia matrigna sembrò essere offesa da quella così esplicita richiesta di andarsene ma poi ci lasciò sole senza fare storie.

<<Di che cosa vuole parlare?>>

<<Di quello che è successo ieri sera>> mi spiegò la donna <<Non avevo alcuna idea che Davide fosse in realtà il figlio di Sara. Evidentemente tua madre aveva ancora più segreti di quanti pensassi>>

<<Credo che fosse una donna complicata>>

<<In tutti questi anni ho sempre pensato che non fosse semplicemente sparita ma che qualcuno, dopo averla uccisa, avesse fatto sparire il suo cadavere>> mi confessò.

Sentire quelle parole fu come ricevere una pugnalata allo stomaco. Ormai davo per assodato che non se ne fosse andata da Levanto volontariamente, ma non avevo mai voluto riflettere su tutte le implicazioni. Se qualcuno aveva davvero ucciso mia madre significava che c'era un assassino che girava a piede libero da dieci anni e che probabilmente era tra di noi. Chi aveva fatto del male a mia madre lo conoscevo.

<<E ha qualche idea su chi possa essere stato?>> domandai tentando di mantenere la calma.

<<Fino a questo momento ho sempre sospettato di Edoardo, ma quello che è successo ieri sera cambia un po' le carte in tavola>> rispose pensierosa.

<<Non crede più che sia stato lui?>>

<<Non me la sento di escluderlo categoricamente: avrebbe comunque potuto uccidere Sara in un momento di rabbia... però, sinceramente credo che lui fosse ancora follemente innamorato di lei. Non sono né un carabiniere né tanto meno un'investigatrice privata, Eleonora, ma in questi anni ho riflettuto molto sui fatti accaduti in quell'estate perché, non dimenticartelo, ha perso la vita anche mia madre>>

Certo, Ines Negri. Il suo cadavere era stato trovato sulla spiaggia, ma la sua morte era stata considerata come un suicidio.

<<è convinta che le due cose siano collegate, vero?>>

<<Certamente. Hanno fatto passare mia madre per una pazza quando in realtà non la era. Io credo che lei abbia visto qualcuno che faceva del male a Sara e che questo qualcuno abbia deciso di uccidere anche lei>>

Era un'ipotesi plausibile ma, come aveva giustamente detto anche Margherita, noi non eravamo delle investigatrici. Avremmo dovuto lasciare che i carabinieri conducessero l'indagine.

<<Ma per favore!>> esclamò la donna <<Loro hanno già dato la loro versione dei fatti!>>

<<Sì, ma adesso le cose sono cambiate!>>

<<Eleonora, questo è un paese turistico! Che cosa pensi che succederebbe se si scoprisse che c'è un assassino che è rimasto impunito per tutti questi anni? Si scatenerebbe il caos tra gli abitanti e diminuirebbero i turisti. Io credo che la cosa migliore da fare sarebbe scoprire prima chi è stato e poi consegnarlo alla polizia>>

Era un piano folle ma probabilmente era l'unica soluzione che ci rimaneva. Ripensai a tutte le persone presenti nella villa la sera della sparizione di mia madre. I miei nonni, i genitori di Margherita, Edoardo e Camilla. Ognuno di loro aveva un buon motivo per ucciderla.

<<Escluderei mia madre, visto che poi è stata uccisa anche lei>>

<<No>> ribattei <<Potrebbe aver ucciso mia madre e poi essersi suicidata per il senso di colpa>>

I miei nonni detestavano la loro unica figlia in quanto non si era mai comportata come loro avrebbero voluto. Era terribile anche solo pensare che fossero stati loro a farle del male, ma in quel momento non potevamo escludere nessuno.

<<Va bene>> disse margherita stizzita <<Ma a questo punto dovresti aggiungere anche tuo padre alla lista>>

Mi si gelò il sangue.

<<Mio padre? Perché?>>

Margherita mi guardò negli occhi. Aveva intuito che io non ne sapevo niente.

<<Perché c'era anche lui la sera in cui tua madre è scomparsa>>

UN PROFESSORE NELLA MIA VITADonde viven las historias. Descúbrelo ahora