38

465 97 3
                                    

Flashback
Megan trovò conforto nell'acqua fresca del rubinetto del lavandino in bagno.
Era lì già da un po', immersa nei suoi pensieri.
«Meg? Tutto bene?»
Era Sirius.
«Esco subito.»esclamò, asciugandosi il viso con un asciugamano, fece un respiro profondo e aprì la porta.
«Va' pure.»
«Credo che neanche tu avessi bisogno del bagno, mi sbaglio?»
«Ehm... mi sono lasciata prendere dal panico, scusa.»
Sirius sorrise.
«Almeno il tuo bel sedere è integro.»
«Grazie...»Megan scoppiò a ridere.
«Sei color rubino. Datti un contegno Gold!»sussurrò Sirius.
«Come procede?»
«Beh... dal dolce color vomito al tuo imminente matrimonio con Lucius Malfoy... quindi non so, direi una schifezza.»alzò gli occhi al cielo.
Megan rimase spiazzata.
«Stai scherzando? Dimmi che stai scherzando.»
«Sono serio.»
«Lucius, quel Malfoy dei miei stivali!»
Megan iniziò ad andare avanti e indietro davanti al ragazzo, rimuginando.
«Cosa ha in mente mia madre?»chiese indignata.
«Veramente tuo padre, sorridendomi amorevolmente, me l'ha praticamente quasi urlato in faccia.»rispose con il suo solito sarcasmo pungente.
«Perché? Credi che sospetti qualcosa?
Mi dispiace! Ma perché sei così tranquillo?!»
«Perché ho delle forti certezze.»
«Cioè?»
«Prima di tutto, se i tuoi criticano la mia famiglia, presto si accorgeranno che anche i Malfoy sono dei fanatici antibabbani e sopratutto inclini al lato oscuro.»spiegò.«Poi non credo che Lucius sia molto d'accordo, è cotto a puntino...i miei zii lo stanno corteggiando perché hanno capito che sbava dietro a Narcissa.»continuò.
Megan aveva ancora lo sguardo confuso, e guardava Sirius per trovare conforto.
«E un'altra certezza, forse la più forte e importante è...-detto davanti a un bagno non è il massimo- comunque è...»stava arrossendo e Megan sorrise, abbandonando quella preoccupazione.
«Io ti amo, e tu mi ami. Questo non si può cambiare, Meg. Neanche con un matrimonio combinato che peraltro non credo si possa fare. Insomma, abbiamo condiviso un bel po' di cose, forse non ti ho raccontato molto sulla "Antichissima e Nobilissima Casata dei Black", ma mi hai aperto il tuo cuore e l'ho fatto anch'io.
Ti sono stato vicino più di quanto Lucius potrà mai fare. Mi rendi troppo felice, ed entrambi meritiamo la felicità.»
Megan rimase in silenzio, col cuore che batteva come un tamburo enorme.
«Lo pensi sul serio?»
«Lo penso sul serio.»concluse lui accarezzandole la testa.«Beh, ti conviene tornare di sotto, altrimenti tuo padre mi sbatterà in faccia il patto prematrimoniale firmato dal signor Malfoy.-»
Megan non ci pensò, lo afferrò per un braccio e lo baciò con tale passione che lo spinse verso il bagno, chiudendo la porta con un calcio.
«Anch'io ti amo, e ne sono più che certa.»
Sirius la baciò di nuovo, stringendola così intensamente, che Megan si aggrappò al suo collo.
«Piccola Meg, vai.»
Megan tornò a tavola, aveva il labbro gonfio ma cercò di sembrare più naturale possibile.
«Giusto in tempo, il dolce.»
Ariana aveva l'aria di aver appena urlato contro suo marito: a giudicare dall'espressione che avevano gli ospiti, James la guardava atterrito.
«Grazie, mamma, scusate se ci ho messo tanto.»
La signora Potter sorrise dicendole di non preoccuparsi, era chiaramente in imbarazzo e lanciava occhiatacce a Noah.
«Vado a prendere i biscotti.»
«Ti aiuto.»Megan si alzò.
Eccolo qui, un altro Natale tra urla e brutte figure.
«Cosa diavolo è questa storia? Io e Lucius Malfoy? Io che sposo un Malfoy?
Stiamo scherzando? Non ho intenzione di sposarlo.»
Ariana si avvicinò minacciosamente a sua Figlia.
«No, non lo farai, ho appena finito di urlare con tuo padre e di fare una figuraccia, proprio per questo. Ti rendi conto che non gli piace che stai così vicina a Black? E neanche a me.»
«Ma lui ha già fatto il patto?»
«Non ancora, il ragazzo sembra avere altri interessi.»disse Ariana, e quasi quasi Meg scorse sul suo volto un po' di sollievo.
«Io meno che mai! È un ragazzo detestabile, arrogante ed egocentrico. Non voglio passare il resto della vita con lui.»
«Ecco perché ti ho fatto quelle domande, speravo di convincere tuo padre a farti sposare James o Remus, capisci? Ma tu li reputi solo amici!»sbottò Ariana sfornando i biscotti fumanti.
Le due cercavano di tenere la voce bassa, ma l'enfasi del discorso rendeva la cosa difficile.
«Ma perché un matrimonio combinato? È una cosa che non si porta più, no?»
«Meg, qui non si tratta di moda o di consuetudine o di epoca, si tratta di alleanze solide, per una eventuale imminente guerra, capisci? E poi meglio sposare il proprio migliore amico, che un uomo per il quale provi forti sentimenti. Soffrirai di meno, sai? Non sarai legata a lui in quel senso, quando ti tradirà ti scivolerà addosso e non passerai dieci anni della tua vita chiedendoti "Cos'ho che non va?", potrai ridere senza vergogna, magari potrai avere un figlio senza interesse, e una vita spensierata senza dover piangere mentre sei incinta perché tuo marito ha iniziato a tradirti prima ancora che tue figlia nascesse!»
Gli occhi di Ariana luccicavano, le labbra le tremavano e il respiro minacciava di trasformarsi in singhiozzo.
Megan aveva smesso di ascoltare, non voleva ascoltare, non le interessava più.
Vedeva una madre agitata, una donna incoerente che per tenere insieme i pezzi e per un grande amore non faceva riemergete la propria dignità.
Ariana era sempre stata stimata da tutti, la più intelligente, la più brillante, la più saggia studentessa di Hogwarts.
Ma non era poi così risoluta come voleva far credere.
Megan aveva ormai il viso inzuppato dalle lacrime, voleva scappare, urlare... sì...un grido era proprio quello che voleva far uscire da sé.
«Io non sono te.»sibilò con le lacrime che scendevano imperterrite sul viso candido.
Ariana la guardò per un momento alzando le sopracciglia.
«Lo so. Dopotutto non voglio che tu sposi nessuno. Non voglio condizionare la tua vita o quella di un altro. Ma tuo padre...»
«Lascialo.»
Megan non l'aveva mai detto, e neanche mai pensato fino a quel momento.
Suonò strano ad alta voce, ma si sentiva molto meglio, quel distacco con il quale l'aveva pronunciato era gratificante.
«Come, scusa?»
«Sono troppi anni che litigate, sono troppi anni... non ha senso continuare così, mamma. Non lo capisci?
Non conviene a nessuno dei due.»
«Credi che se lo lasciassi cambierebbe idea su di te? No, farebbe un bel dispetto.
Lui ti ama tantissimo, è tuo padre.
Ma a volte i padri prendono decisioni sbagliate, credo un po' tutti i genitori in realtà, alcuni agiscono per un bene superiore altri solo per malignità.»
«Non voglio sposarmi.»
«Meg...è tutto il giorno che ti osservo, e sei una pessima bugiarda. Certo che vuoi sposarti! Ma non adesso, almeno finché tu e Sirius non diventiate maggiorenni.»
«Esatto- Aspetta che hai detto?»
Megan pregò in runico i quattro fondatori di Hogwarts.
«Perché credi che tuo padre abbia tirato in ballo il matrimonio? Lui ha capito che da parte di Black c'è qualcosa. Se non sbaglio, ti prego di illuminarmi sulla verità.»
«Devo andare in bagno, ho bevuto troppo, sai?»squittì Megan con un sorriso sforzato.
«Sei ancora la mia bambina, troppo giovane. Troveremo una soluzione.»
«Lucius è innamorato di Narcissa Black, la cugina di Sirius.»
«Innamorato?»
«Beh... insomma fanno quasi coppia fissa.»
Megan decise di servire i biscotti di Natale prima di aprire i regali, ma non le andava di buttar giù quel dolce.
«Meg, spero che adesso tu rimanga incollata alla sedia.»sorrise suo padre.
«Già, forse è meglio così.»mimò James che sorrideva in modo beffardo.
«Meg, cara, l'anno prossimo dovrai sostenere i G.U.F.O?»domandò la signora Potter.
«Sì, sperando di passare in pozioni.»sbuffò Meg per poi sorridere.
«Impegno costante, vigilanza costante, come dice sempre zio Alastor, Noah.»
«Alastor Moody? Oh ma davvero? Il signor Moody è vostro parente?»
«Sì, è lo zio preferito di Meg, lei lo adorava quando era piccola, anche lo zio Garrick.. ma Alastor, era come un...un complice. Lo è tutt'ora.»
Megan aveva intuito che Ariana stava per dire come "un secondo padre" un padre migliore di Noah.

Hogwarts (Meg)
Hogsmeade non mi interessa.
Nulla di quel posto assomiglia a ciò che mi ricordo.
L'atmosfera è cambiata.
Io sono cambiata.
Dolores Umbridge mi ha proibito di uscire dalla scuola, senza un abbigliamento decente.
Draco ha provato a convincerla, ma lei non ha voluto sentire ragioni.
«Una cappotto lungo e pesante potrebbe andare bene, magari con un cappello adeguato.»Draco rovista nel suo armadio, in cerca di qualcosa di estremamente pesante, visto che nevica.
«Una cappottone? E un cappello da uomo? Dammi i tuoi stivali e le tue mutande a questo punto! La camicia è una cosa, ma non ho intenzione di uscire così!»mi stendo sul suo letto.
Rivedrò il mio migliore amico, non posso presentarmi conciata in quel modo!
«Ti rendi conto che io prediligo vestiti corti, scollati quasi indecenti?»
«Vuoi per caso morire di freddo? Assiderata? E poi indossi questa roba o non uscirai di qui, lei è irremovibile.»
«Anche le mie gambe saranno irremovibili stanotte!»lo avverto alzandomi e osservando i vestiti che Draco ha poggiato sul letto di Goyle.
«Meg, ne abbiamo già parlato.»
Draco sospira e adagia sul letto una sciarpa verde smeraldo, diversa da quella della nostra casata, infatti sembra molto più pregiata e costosa.
«La più calda che ho. Almeno provala.»
Tasto il cappotto, doppio ed evidentemente molto caldo e pregiato anch'esso.
Draco sorride prendendomi la mano.
«Staranno meglio a te che a me.»
Devo ammettere che sono colpita.
Quando gli ho detto che avrei chiesto di prestarmi qualcosa alle altre ragazze, Draco, ha scosso la testa e ha detto che ci avrebbe pensato lui.
«Che c'è?»domanda.
«Siamo in ritardo.»sbotto infilandomi quello scafandro e la sciarpa.
«Come pensavo, stanno meglio a te.»
«Vuoi proprio scherzare? Dammi gli stivali!»gli lancio un cuscino che lo colpisce dritto in faccia.
«Agli ordini, ma credo che ti andranno molto grandi.»
Draco mi infila gli stivali, senza che io glielo chieda, lo lascio fare, stranamente.
Non credo che penserò a tutto questo quando lo ucciderò.
«Pronta, andiamo.»
Afferro la borsa, dove ho ficcato due pacchetti di sigarette, l'accendino, la bacchetta e il mantello dell'invisibilità di Harry.
Il villaggio è molto breve e c'è un leggero sole.
Draco non sa che è una stronzata avermi fatto indossato questo cappotto, essendo io insensibile al caldo o al freddo.
«Andiamo da Zonko? È un negozio di scherzi, sai? Ti piace il villaggio? Nulla di che ma è pur sempre un passatempo gradevole.»
«Gradevole? È fantastico e mi piace.»
Invece lo odio. O penso di odiarlo, mi sforzo. Troppi ricordi, troppi sorrisi...riecheggiano tra i negozi, le strade e i comignoli di Hogsmeade.
«No, non voglio andare da Zonko, magari dopo, tu vai.»
Devo trovare un modo per sgattaiolare alla Testa di Porco, da Harry e...Remus.
«No. Andiamo dove vuoi, Mielandia?»
«Devo fare pipì.»sbotto all'improvviso, non oserà seguirmi anche in bagno.
Draco arrossisce leggermente.
«Oh...beh... prova da I tre manici di scopa, ti accompagno, aspetto al tavolo.»
«Ma non ce n'è bisogno!»gli do una pacca sulla spalla. «Aspettami da Zonko, ti raggiungo.»
«Ma non sai la strada!»
Beh... in realtà la so meglio di chiunque altro.
«Oh... chiederò in giro, so parlare.»
«Non ti lascio, andiamo ai Tre manici di scopa, il bagno c'è di sicuro.»
«Okay.»acconsento.
Andiamo alla locanda di una certa Rosmerta, una donna ignorante.
Draco si accomoda a un tavolo, e mi sorride indicandomi il bagno.
Corro nel bagno delle signore, chiudendo la porta alle mie spalle.
Devo solo infilare il mantello e uscire di qui.

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora