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Flashback
«Oh merda! Oh merda!»Remus correva lungo il corridoio del dormitorio.
«Ma perché?!»continua a chiedersi!
Sentiva un misto di disgusto e di dispiacere: aveva visto Megan in quella posizione, con la testa di Sirius fra le gambe.
Voleva togliersi quell'immagine dalla testa, avrebbe dato qualsiasi cosa per dimenticarsi ciò che aveva visto.
Stava per scoppiare a piangere.
Trovò James seduto al tavolo della Sala Comune, e Lily accanto a lui che gli sorrideva.
«Devo parlarti!»disse tutto d'un fiato rivolto all'amico.
James si alzò e lo seguì.
«Dove mi stai portando? Non è che mi salti addosso come ha fatto Lily, vero?»
Remus lo condusse in un'aula vuota, e si assicurò che nessuno potesse sentirli.
«Parla.»
Remus aveva gli occhi colmi di lacrime e James non sapeva cosa fare, pochi giorni prima anche lui piangeva...
«Okay, Remus. Si può sapere che diavolo è successo?»
Remus era rosso e imbarazzato.
«Meg...»
«Non mi dire che gliel'hai detto!
Remus sei impazzito?! Le sei saltato addosso o cosa? No! Non dirmelo!
E adesso?»James si torturava i capelli e le mani cercando di non urlare.
«Cosa?! Io no! Io no!»si difese Remus asciugandosi le lacrime.
James guardò Remus, poi capì.
«Ah, l'hai vista con Sirius?»
Remus annuì, cercando di non ricominciare a piangere.
«Lo so che tu non approvi il mio amore per lei... ma quella scena... mi ha distrutto.»
«Racconta...»sospirò James incrociando le braccia.
Remus raccontò tutto.
«Remus, non puoi continuare così, insomma Megan non è la tua ragazza. Sirius la ama davvero tanto, sai?
Non puoi farci niente. Loro sono fatti per stare insieme. Non voglio illuderti.
Troverai anche tu la ragazza giusta, lo so.
Ma non è Megan. Se lei è felice, tu, da bravo amico, dovresti essere felice per lei! Certo... è successo qualcosa di troppo imbarazzante, ma non tenerle il broncio!»
Remus asciugò un occhio con la manica della camicia, cercando di far tesoro delle parole dell'amico.

Lily stava tranquillamente bevendo il tè, aspettando il ritorno di James, quando
Megan si catapultò in sala Comune, con la faccia rossa e la camicetta un po' aperta.
Prese la mano dell'amica, e insieme risalirono le scale, andando in camera di Lily, che era vuota.
«Wow, ora puoi dirmi che diavolo succede?»la incalzò Lily, cercando di riprendere fiato.
Megan si portò le mani alla faccia, era rossa e imbarazzata.
«Remus ha visto me e Sirius.»disse velocemente andando avanti e indietro.
«E quindi?»
«Sirius aveva la faccia tra le mie gambe, eravamo mezzi nudi, vuoi un disegnino?»
Lily sgranò gli occhi, e scoppiò a ridere, e Megan rimase lì ferma portandosi nuovamente le mani alla faccia.
«Quindi non avete proprio... insomma vi ha interrott-»Lily si bloccò perché Megan scoppiò a ridere anche lei.
«Che vergogna!»esclamò ridendo. «Diciamo che la cosa imbarazzante non è tanto il fatto che Remus ci abbia beccanti, quanto il fatto che stavamo facendo»e qui Megan arrossì nuovamente gettandosi sul letto.
Lily sapeva che Remus stava morendo dentro, voleva consolarlo.
«Dovevamo anche studiare oggi pomeriggio!»
«Mi sono appena ricordata che devo chiedergli degli appunti, non ti dispiace se chiacchieriamo dopo, vero?»Lily inventò una scusa per raggiungere l'amico, e le due ragazze uscirono dalla stanza.
Megan non seguì Lily, ma rimase nel corridoio, cercando un modo per far cessare il suo imbarazzo.
Andò nel dormitorio maschile, e bussò alla porta.
«Sirius, posso?»domandò con voce tremante.
Sirius aprì la porta, senza dire una parola.
Sembrava anche lui un po' in imbarazzo, evidentemente ripensava a quando Megan era mezza nuda... Dopo l'entrata di Remus, Megan l'aveva allontanato, si era infilata le mutandine ed era corsa via. «Vogliamo andare a cena, insieme?
Ho fame, tu no?»gli chiede smorzando la tensione.
«Certo, metto le scarpe e andiamo.»sorrise lui, facendola accomodare.
Megan si guardava intorno, cercando di essere più disinvolta: non voleva appesantire la situazione.
«Ti è piaciuto?»domandò Sirius.
Megan annuì: aveva capito perfettamente l'allusione.
«La prossima volta dobbiamo sbarrare la porta, però.»sorrise Megan, prendendo per mano il suo ragazzo.
«Credo proprio di sì.»
Insieme si diressero a cena, cercando di evitare gli sguardi dei loro amici.

Grimmauld Place nº12 (Meg)
Dopo aver letto l'ultima lettera della giornata, vorrei poter vomitare o urlare o spaccare tutto.
E invece...
Mi accendo una sigaretta, con l'accendino che mi ha regalato Draco.
Qualcuno apre la porta del bagno.
«Scusami, ti stavo cercando.»iniziò Remus un po' imbarazzato.
«Piantala, non fare l'innocente con me, Lupin.»sbotto continuando a fumare, dirigendo il fumo contro lo specchio.
Remus si avvicina, e mi mette una mano sulla spalla.
«Qualcosa non va? Posso fare qualcosa?»domanda cercando di intercettare ogni mia espressione.
Scoppio a ridere, girandomi verso di lui, e mi porto nuovamente la sigaretta fra le labbra.
«Che puoi fare?! Che puoi fare?»
Afferro la lettera che ho letto poco prima, e gliela mostro.
«Penso che tu abbia fatto abbastanza.»
Remus mi guarda confuso, ma poi, leggendo la pergamena, i suoi occhi diventato rossi e si colmano di lacrime.
«Era nella scatola, quella scatola.
Ci sono parecchie cose interessanti.»commento mentre gli mostro il contenitore.«Tipo... un test di gravidanza. Ero incinta. Ma tu lo ricordi, vero? Tu lo sapevi, e anche Sirius. Nessuno si è scomodato a dirmelo... nemmeno tu: il mio migliore amico. Anzi no, non il mio migliore amico, il ragazzo che si è innamorato di me.»
Remus bagna di lacrime la lettera, e tira un lungo sospiro.
«Non voleva dirtelo perché... tutti siamo stati presi dagli eventi...»
«Hai osato scrivermi quella lettera, hai osato tradire la fiducia mia e di Sirius. Tutti i tuoi discorsi, tutti i tuoi sguardi... non l'ho mai ricevuta questa lettera. Non hai avuto neanche il coraggio di dirmelo in faccia! È per questo che c'è stato sempre un po' di contrasto tra te e Sirius! Perché tu... TU DESIDERAVI LA DONNA DEL TUO MIGLIORE AMICO!»urlo cercando di arrabbiarmi.
Remus si siede sul water, portandosi le mani alla testa.
«"Ti ho sempre amata", ma davvero, Lupin? Tu l'hai lasciato morire per questo! Sirius sarebbe ancora vivo! Dimmi la verità!»faccio sparire la sigaretta, e prendo le spalle di Remus, scuotendolo con forza«Hai lasciato che accadesse! Non hai fatto nulla per salvarlo! Non è vero che eri troppo occupato a combattere! L'hai fatto di proposito! Speravi che una volta che Sirius fosse morto avresti avuto campo libero!»continuo urlando e scuotendolo sempre di più.
Remus lascia cadere la lettera a terra e mi guarda come se implorasse pietà.
«Ho perso mio marito! Ho perso mio figlio! Ho perso i miei genitori! Ho perso Lily e James! Io, Sirius ed Harry potevamo essere una famiglia!
Tu cosa hai perso?? Eh? Cosa hai perso? Ci hai solo guadagnato!»urlo dandogli una sberla.
Remus si alza, e mi allontana.
«Rispondi! Maledizione! Se mi ami rispondi!»strillo continuando a colpirlo.
«Cosa ho perso? TU SEI MORTA NELLE MIE BRACCIA! Ecco cosa ho perso! Li ho persi anch'io i genitori, ho perso James e Lily, ho perso Sirius e (ahimè) anche quel maledetto di Peter. Ma sopratutto ho perso te.
Come credi che mi sia sentito quel giorno? E ora tu mi incolpi della morte di Sirius? Vuoi davvero sapere cosa ho perso io? Ho perso tutto.
Non ci sono vincitori, c'è solo dolore.
Ma... non puoi incolparmi. Ogni volta che ti guardavo... sentivo una fiammella accendersi dentro di me.
Ma poi sei morta, e allora sono morto un po' anch'io.»urla tutto e invidio il fatto che possa percepire la rabbia.
Lo guardo senza dire una parola, poi mi giro verso lo specchio.
Rimaniamo in silenzio per più di mezz'ora, lui ad osservare la parete ed io ad osservarmi nello specchio.
«Vattene»sibilo.
«Che?»chiede sperando di aver sentito male «Non puoi mandarmi via. Non voglio andare via.»
«Ti voglio fuori di qui.»lo spintono ed esco dal bagno, percorro le scale e vado verso la cucina.
«Meg ti prego!»urla Remus correndomi dietro, è stravolto: disperato.
Bill, Dora, Molly e Alastor ci fissano inermi, confusi e preoccupati.
«Che succede?»domanda Alastor, venendomi incontro, ma io lo spingo via.
«Vattene, Lupin!»urlo a Remus.
Remus cerca di abbracciarmi mai io gli do un altro schiaffo.
«Sei un traditore!»
Bill cerca di intervenire e Dora è in lacrime, continua a ripetere: "Smettetela".
«Andate via tutti!»
Ma nessuno muove un muscolo.
Chiudo gli occhi, e in pochi secondi schianto Remus, scaraventandolo verso l'uscita: gli altri dunque lo soccorrono.
«Complimenti, io e te ci assomigliamo ogni giorno di più.»commenta il quadro di Walburga Black.

Born To DieDonde viven las historias. Descúbrelo ahora