69. IL REGALO PIÙ GRANDE

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"Veramente hai già bloccato la casa?" lui annuisce ma posso solo intuire il suo movimento dato che ha il viso incastrato fra i miei capelli e mi sta baciando il collo "Puoi evitare di lasciare segni del tuo passaggio? Non saprei come spiegare che in un fine settimana passato in teoria a casa di Giulia qualcuno mi abbia lasciato un succhiotto rosso sul collo"
"Faccio piano...promesso...è che sono tre mesi Aurora e...sono stati lunghissimi...posso toglierti qualcosa? Tanto per le prossime ore non ti servirà avere su un bel niente..." annuisco e mi faccio scendere lungo le spalle il giubbottino di pelle...io nel frattempo gli tiro giù la cerniera della felpa e la butto a terra...si, quei tre mesi sono stati lunghissimi ed estenuanti ma voglio parlare di un paio di cose con lui prima di lasciarmi travolgere da quella che si preannuncia come una serata ed una nottata da passare completamente a letto a fare l'amore...si, potrei oppormi, potrei dirgli che non voglio e che preferisco prendere un treno e andare a casa...so che lui mi asseconderebbe, perché non mi ha mai costretta a fare nulla..ma la realtà è che sono stufa di oppormi a quello che provo verso di lui "Possiamo parlare prima Stephan? Per favore" lui scuote la testa ridendo ma io lo spingo via scherzosamente e gli punto un dito contro "Per favore..."
"Promettimi di non scappare Aurora?" annuisco scompigliandogli i capelli "E possiamo parlare sul letto, senza quasi nulla addosso? Prometto che tengo le mani più o meno a posto fino a quando non mi dai il via libera...per favore"
"Il 'più o meno' mi preoccupa Stephan" la sua faccia da cucciolo però mi fa capitolare come al solito...ci guardiamo negli occhi poi lui mi bacia intrecciando le dita fra i miei capelli "Mi manchi da morire Aurora...mi sei mancata da morire, quando venivo sotto casa tua o davanti al tuo liceo mi mancava l'aria a guardarti da lontano ma a non poterti né parlare né toccare in qualche modo...mi sarebbe anche bastato solo tenerti la mano...o sfiorarti la guancia con la punta delle dita...mi è mancato il tuo profumo...mi è mancato sentire il tuo cuore battere sotto la mia mano" mi poggia la mano all'altezza del cuore "....perché mi hai allontanato in quel modo Aurora? Non lo capisci che siamo stati male perché siamo stati separati e non certo perché ci siamo innamorati? Se due si amano dovrebbero stare assieme...so che i tuoi non vogliono ma...non ce la faccio ad andare avanti in questo modo..."
"Non dovevamo innamorarci Stephan"
"E adesso che invece l'abbiamo fatto cosa intendi fare ragazzina? Scapperai per sempre da questo sentimento? Lo negherai? O ci lotterai contro?" alzo le spalle "Possiamo non pensarci per qualche ora?"
"Ho bisogno di sapere se lotterai Aurora...perché altrimenti la porta è quella...hai 18 anni amore mio e devi lottare per quello che vuoi nella tua vita...se mi vuoi devi dirmelo...magari non potremo andare ad abitare assieme adesso, magari aspettiamo la maturità ma devi scegliere...se prendi me prendi il fatto che a volte verrò a prenderti fuori da scuola e ti chiederò di venire al mare...ti coprirà Giulia...devi accettare che ti prenda un cellulare nuovo e ci sentiamo con quello...non posso passare giorni senza sentirti perché già sarà difficile non vederti, non posso pensare di non sentirti neppure...devi accettare che quando farai la maturità dovrai prendere una decisione...o vieni a Milano con me oppure vai a Genova..." annuisco "Possiamo parlare a letto?"
"Si che possiamo" mi sfila la maglietta mentre io mi prendo un attimo di tempo per passargli la punta delle dita sulla pelle della schiena "Se fai così non parliamo però" ridacchio e butto a terra la sua maglietta...in tre mesi probabilmente si è allenato parecchio perché a me sembra che abbia i muscoli delle braccia ancora più definiti di prima "Sei ancora più bello sai?"
"Vita più regolare e allenamento..diciamo che sto tornando quello che ero prima...ed è solo e soltanto merito tuo" scuoto la testa ed arrossisco ma lui mi alza il viso e mi bacia la punta del naso "Siediti sul letto...e non scuotere la testa...è merito tuo te l'assicuro" mi fa sedere e si inginocchia davanti a me per togliermi scarpe e calze. Quando mi posa le mani sui jeans per slacciarmi i bottoncini sospiro "Hai mai pensato a me in questi tre mesi?"
"Stephan...che domanda del cazzo è?" lui ride mentre mi fa alzare il sedere per farmi scendere lentamente lungo le gambe il tessuto chiaro "Intendevo se mi hai pensato mentre ti toccavi sotto le lenzuola...nella tua stanzetta...al buio...sospirando o facendo quel verso che fai sempre quando vieni...sei venuta pensando a me?" scuoto la testa mentre lui mi fa sdraiare e si mette sopra di me allargando le mie gambe con il suo ginocchio "No? Non ci credo ragazzina..." mi bacia il collo mentre la sua mano sfrega contro le mie mutandine "Dobbiamo parlare" allargo ancora di più le gambe ed inarco la schiena chiudendo gli occhi "Dopo...prima ti faccio venire perché altrimenti non riesci ad articolare una frase di senso compiuto...hai troppo bisogno delle mie dita dentro di te...e anche di un'altra parte di me ma a quello penseremo più tardi"
"Tu invece? Non hai bisogno che ti faccia venire?"
"Secondo te?" rido baciandolo sul collo. Lascio che lui si alzi e che si tolga scarpe, calze e pantaloni...rivederlo solo in boxer davanti a me mi fa inevitabilmente schizzare l'eccitazione alle stelle. Spesso mi sono toccata pensando a lui ma quando ho soffocato le mie urla nel tessuto del cuscino la sensazione non è mai stata la stessa di quando lui mi ha fatta venire...mancava sempre qualcosa, anzi mancava la componente principale data dall'avere lui incastrato con me. Mi sposto e poggio la testa sul cuscino...pensare che quello potrebbe essere il nostro letto, nel nostro soppalco, nella nostra piccola mansarda, nostra nella confusione di Milano, pensare che quella potrebbe essere la nostra oasi di pace nel casino della città mi fa sorridere inevitabilmente...allungo le braccia e lui torna da me "Ti sono mancato ragazzina?"
"Da impazzire..." a volte sono stata veramente tentata di scappare e raggiungerlo "E allora perché non mi hai fatto capire che ti mancavo come tu mancavi a me?"
"Perché pensavo che prima o poi saresti andato avanti Stephan...pensavo veramente che il fatto di non vederci tutti i giorni avrebbe inevitabilmente fatto scemare il desiderio e tutto il resto" era un pensiero folle ma pensavo veramente che almeno da parte sua fosse un qualcosa di passeggero che poi sarebbe passato o comunque diminuito "Non sono andato avanti...in questi tre mesi ogni cosa che ho fatto l'ho fatta pensando che sarebbe stato un piccolissimo tassello verso qualcosa di veramente importante per noi due Aurora...vendere la casa di Casal Palocco non è stato facile perché l'avevo comprata per me ed Alessia e avevo pensato di viverci con lei per sempre anche forse...invece non ci abbiamo mai abitato..tornarci e sapere che ora inevitabilmente avrei chiuso quel capitolo della mia vita vendendo quella villetta non è stato per niente facile Aurora...ammettere di provare per te qualcosa che pensavo non avrei mai provato per nessun'altra ragazza è stato ancora più difficile...è difficile dire addio ad Alessia...e ti avrei voluta vicino...a volte mi sembrava di impazzire Aurora..." lascio che lui mi passi le mani lungo il corpo mentre parla...io gli appoggio solo le dita sul petto e ascolto le sue parole senza riuscire a dire nulla "Posso toccarti ragazzina?" annuisco e lui scosta l'elastico della mie mutandine "Mi devi toccare anche tu però...ne ho veramente bisogno...e non è solamente un bisogno fisico fidati..." lo so, perché anche il mio non è soltanto un bisogno fisico...le sue dita mi sfiorano mentre la mia mano si infila lentamente dentro ai suoi boxer...ci guardiamo mentre riprendiamo confidenza con qualcosa che in quei 6 giorni passati assieme era diventata quasi una cosa automatica "Siamo la cosa giusta Aurora...lo senti vero?" annuisco "Ho paura Stephan"
"Di cosa hai paura ragazzina?" perdo momentaneamente il filo dei pensieri quando Stephan raggiunge quel punto particolare che solo lui può raggiungere "Che per te sia..." alzo le spalle perché il pensiero che per lui sia un qualcosa di passeggero è folle...Stephan ha fatto un sacco di cose per me e per noi due in quei tre mesi, cose di cui io sono stata completamente all'oscuro, cose che lui avrebbe anche potuto accantonare dopo che l'ho lasciato a casa sua a fine dicembre. Le occasioni per stare con altre ragazze, sicuramente meno problematiche di me, ne avrà avute a migliaia ma ha scelto me quindi quella cosa non è passeggera..quella cosa...quell'amore che lui nonostante tutto prova per me anche se mi risulta ancora difficile credere che lui mi ami "...sia...un capriccio?"
"Si..." Stephan sorride prima di baciarmi continuando a toccarmi "Non sei un capriccio amore mio...non lo sei mai stata mannaggia a te...mi sono innamorato perdutamente di te...sai cosa significa?" scuoto la testa mentre sento arrivare quel famigliare brivido alla bocca dello stomaco...ogni terminazione nervosa è all'erta perché la marea lenta dell'orgasmo sta per travolgermi "Si che lo sai...perché vale lo stesso per te" per me amare lui significa che è il mio primo pensiero razionale ma soprattutto irrazionale la mattina appena sveglia, che è un martellare fisso nella testa, che il suo è il nome a cui penso di più nell'arco della giornata, che Stephan è la persona che spero di trovare accanto a me alla fine di una giornata stancante soprattutto a livello mentale...so che almeno nell'immediato futuro non sarà così ma spero che lui sia la persona che mi accompagnerà per tutta la mia vita perché so che senza di lui sarei un'Aurora completamente diversa, leggermente meno bella e sicuramente molto ma molto meno felice "Per me sei tutto Stephan"
"E tu sei tutto per me Aurora...non è un dannato capriccio, non è una cosa passeggera, non è neanche una cosa che diminuirà di intensità se non ti vedrò tutti i giorni...ovviamente vorrei vederti ogni giorno ma so che se anche non avverrà il mio amore per te non passerà...sono stati tre mesi folli Aurora....mi sei mancata come l'aria...non farlo più cazzo...non allontanarmi più in questo modo perché la prossima volta sono capace di venirti a prendere a forza a casa tua..." i suoi occhi non sono stati mai così grandi e di un colore a metà fra il verde smeraldo ed il nero più cupo...fa quasi male guardarli da così vicino "Mi dispiace Stephan ma forse non sono proprio capace a gestire questa cosa..." voglio sottrarmi all'intensità di quel momento ma alla stesso tempo sono perfettamente consapevole che non esisterà mai nessun'altra persona capace di farmi sentire come lui "Questa cosa è la nostra storia ed è la nostra vita Aurora...siamo noi..pensi che io sappia gestire quello che provo per te? Non so gestirlo te l'assicuro e per quanto mi riguarda so benissimo che non sei la ragazza più facile da amare, soprattutto dopo quello che è successo con Alessia....ma mi sei capitata fra le mani Aurora e ti giuro che non avrei mai potuto desiderare di meglio..."
"Così mi fai piangere" lui sorride e poi sfrega la punta del naso contro la mia "Ora voglio solo farti urlare...e puoi piangere soltanto se è perché sei felice di essere di nuovo fra le mie braccia..." ovviamente è per quello...ed ovviamente mi fa urlare...mi sciolgo letteralmente al suo tocco e sento che lui trema sotto alla mia mano...stavolta sono nel posto giusto, con la persona giusta e questo nessuno lo potrà cambiare...

TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIAWhere stories live. Discover now