Le lenzuola vennero immediatamente avvolte dalle fiamme. In mezzo al calore insopportabile, tutti quegli squallidi oggetti persero la loro identità. Non sentivo più l'odore pungente di muffa, né percepivo più l'inspiegabile umidità e il buio malsano. Tutto ciò che rimaneva era invece dolore. Il dolore fisico dovuto al calore. La pelle delle mie dita era così calda che si riempì di vesciche in un istante. Solo a quel punto il volto privo di espressione di mio padre e il suono della musica si dispersero nell'aria.
Io e mio padre eravamo estremamente diversi. Mio padre non mi capiva, e io non capivo mio padre. In passato avrei potuto convincerlo, se ci avessi provato? Probabilmente no. Tutto quello che riuscivo a fare era nascondermi, sfidarlo e scappare da lui. A volte avevo pensato che in realtà non era da mio padre che stessi fuggendo. Allora venivo attanagliato dalla paura, una paura simile quella che si prova sul bordo di un precipizio. Quindi, da chi stavo scappando? Cosa dovevo fare per liberarmi dei miei stessi pensieri? Mi sembrava una cosa impossibile.
Mi parve di sentire la voce di qualcuno che mi chiamava, ma non alzai la testa. Non so se per il calore o per il dolore, ma non riuscivo a respirare. Non avevo più le forze per muovermi. Eppure, sapevo chi era. Era Jungkook. Si sarebbe arrabbiato. Forse, si sarebbe addolorato per me. Avrei voluto solo sprofondare. Volevo finirla con tutto quel fumo e quel calore, con tutti i dolori e le paure. Jungkook gridò di nuovo qualcosa, ma non riuscii a sentire. Il mio campo visivo si ridusse. Finalmente alzai lo sguardo. L'ultima cosa che vidi fu la sporca stanza ormai lontana, le fiamme rosse, le colonne di fumo, e il viso di Jungkook.

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BTS The Notes [ITA]
RandomRaccolta in ordine cronologico di tutte le note della serie Love Yourself dei BTS.