LORENZO
Suono al campanello della casa di Margherita e viene ad aprirmi la ragazza che abita con lei. Non mi ricordo come si chiama.
- Arriva, si sta ancora cambiando-mi spiega.
- Va bene
Sono impaziente di rivederla.
- Intanto accomodati pure sul divano. Vuoi qualcosa da mangiare o da bere?
- No, grazie.
- Vado a vedere dov'è finita.
Annuisco e lei esce dalla stanza lasciandomi da solo. Non mi piace origilare, ma mentre sono seduto sul divano nnon posso fare a meno di sentire Margherita lamentarsi con la sua amica - Questi pantaloni sono troppo corti.
- Margherita, mettili comunque perché ti stanno benissimo.
- No, dai- si lamenta lei.
- Sempre la solita storia, lo sai che tanto poi fai sempre quello che ti dico- risponde l'amica.
Mi alzo dal divano e seguo le voci perché voglio capire qual è il loro problema.
- Devo solo andare a comprare dei mobili, non a una sfilata.
- Ma una ragazza deve essere sempre bellissima!
Hanno lasciato la porta aperta così mi affaccio alla soglia della camera. Margherita indossa solo una maglia e un paio di mutandine così appena mi vede fa un urlo e si nasconde dietro all'amica.
- Scusa, vi sentivo bisticciare e sono venuto a vedere cosa stava succedendo- dico.
- Puoi tornare di la? Metto sti maledetti pantaloncini e arrivo- dice lei ancora nascosta dietro all'amica e rossa in viso.
- Certo- dico e mi volto. Però che bel sedere che ha. Se fosse stata un'altra non penso si sarebbe preoccupata più di tanto vedendomi. Ridacchiando mi siedo di nuovo sul divano e dopo pochi istanti Margherita mi raggiunge. Indossa un paio di pantaloncini verde acqua e una maglia bianca. È a dir poco stupenda.
- Possiamo andare- dice lei. Mi alzo dal divano e la seguo. Saliamo sulla mia macchina e appena accendo il motore le dico- Perché non volevi mettere questi pantaloni? Sei bellissima vestita così.
- Grazie- lei arrossiace visibilmente.
- Scusa per prima, non mi aspettavo che tu fossi in mutande.
- Avresti dovuto avvertire che stavi entrando in camera mia, ma ti perdono- mi risponde.
- La prossima volta chiudi la porta.
Lei ridacchia- E tu non guardare le ragazze in mutande. Dovresti prendere in considerazione l'idea di diventare un bravo ragazzo, saresti molto meglio.
- Ma io sono già un bravo ragazzo- dico cambiando marcia.
- E io sono una stella del cinema.
- Non sapevo che avessi un altro lavoro.
Lei sbuffa e alza gli occhi al cielo, ma noto che si sta sforzando di non ridere. È proprio adorabile, dolce, divertente e bellissima.
- Che hai?- mi chiede.
- Niente, perché?
- Mi stavi fissando.
- Stavo pensando che sei bellissima.
Quando arriviamo all'ikea cerchiamo un parcheggio e poi entriamo. Facciamo il giro di tutto il negozio riempiendo il carrello di tutto ciò che serve per casa mia. Marghe sembra divertirsi a scegliere i mobili per la mia casa, così le lascio prendere tutto ciò che vuole.
- Col tuo salotto sta meglio scuro il divano, ma se preferisci lo prendiamo chiaro.
- Sei tu l'esperta, mi fidodi te.
Ci muoviamo tra i divani finché non ne vedo uno che le piace.
- Guarda quello- ne indica uno nero completamente nero.
- Perfetto, ma prima dobbiamo vedere se è comodo.
Le prendo la mano e ci avviciniamo al divano che ha scelto. Ci sediamo ed è veramente perfetto.
- Prendiamo questo?- chiede.
- Certo- rispondo.
Lei scrive il nome del modello sul foglietto e poi ci alziamo.
Stiamo tornando al nostro carrello quando veniamo fermati da una signora di circa settant'anni - Che bello vedere una giovane coppia come voi che cerca i mobili per la propria casa.
Vedo Marghe arrossire.
- Quando io e mio marito ci siamo conosciuti avevamo più o meno la vostra età ora, ci amavamo molto- continua la donna.
- Cos'è successo?- chiedo notando che ha usato il passato.
- Purtroppo é morto, era molto malato, ma non voglio rattristarvi con la mia storia
- In realtà noi non siamo fidanzati, signora- dico.
- Non raccontare frottole a una vecchia signora, io riconosco l'amore quando lo vedo.
- Guardi che ha detto la verità, siamo solo amici- dice Margherita.
La signora borbottando si allontana da noi e raggiunge una donna più giovane che molto probabilmente è sua figlia. Margherita la osserva allontanarsi assorta nei suoi pensieri.
- Però, che tipa strana.
- Già- dice sorridendo
- Continuiamo il giro?- mi incammino. Lei mi segue e finiamo il giro del negozio. Prima di andare alla cassa andiamo a ordinare la cucima e il divano, li porteranno direttamente a casa mia col cammion. Pago il conto e poi torniamo alla macchina. Carichiamo tutto nel baule e rimetto il carrello al suo posto. Quando risalgo in macchina le dico- Ora ti porto fuori a pranzo.
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Ti amo ma non posso
RomanceDAL CAPITOLO 9 Quando siamo a pochi metri dal tavolo l'altro ragazzo si gira. Non mi sarei mai immaginata di rivederlo. Mi blocco all'improvviso pensando a come ci siamo conosciuti, mentre i suoi bellissimi occhi azzurro cielo mi osservano attenta...