CAPITOLO 47

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LORENZO

Appena i genitori di Marghe entrano nella stanza mi affretto a salutarli in modo educato.

  - Ciao. Oggi Filippo verrà più tardi: dormiva ancora quando siamo usciti- mi spiega la madre.

  - Capisco, anche io sono molto stanco- dico. Ormai sono passati nove giorni da quando è successo quel terribile incidente e passo la maggior parte del tempo in compagnia di Margherita. Voglio essere con lei quando si sceglierà e spero che in qualche modo avverta la mia presenza nella stanza.
I due si siedono sulle sedie dall'altra parte del letto. I nostri rapporti  negli ultimi giorni sono migliorati. È triste pensare che per poter finalmente avere un dialogo con loro sia dovuto succedere un evento simile.

Verso le dieci e mezza mia madre e mio padre entrano nella stanza. Sono venuti a trovare Marghe. A loro è sempre piaciuta la mia ragazza, sono orgogliosi del fatto che io stia con una come lei. Quella fu l'occasione giusta per presentare loro i genitori di Margherita.

  - Lore come stai? Mangi?- mi chiede mia mamma appoggiandomi una mano sulla spalla. Mi sento distrutto sia fisicamente che mentalmente. Vorrei solo che Marghe si risvegliasse e che mi parlasse di nuovo. Vorrei dirle di nuovo che la amo e che è la persona più importante per me. È entrata nella mia vita a causa di alcuni ubriachi e di una stupida scommessa e ora non posso più stare senza di lei. La amo, ormai è una parte di me. Alzo le spalle e sospiro.

  - Lo sappiamo che per te é difficile, se hai bisogno di qualsiasi cosa noi ti aiuteremo- dice mia madre.

L'unica cosa, o meglio la persona, di cui ho bisogno è la mia piccola e dolce Marghe.

  - Grazie

  - Ciao, scusate il ritardo- Filippo ci ha appena raggiunto. Solo a guardarlo in faccia si nota la sua stanchezza.
I miei restano ancora per mezzoretta, poi decidono di andarsene perché si sentono un po' di disturbo. Sono felice di loro: per tutto il tempo sono stati molto gentili con i genitori di Marghe. Per fortuna sembra che abbiano fatto amicizia.

  - Hey, guardate- esclama Filo indicando la sorella. Mi volto verso Margherita sperando in un miracolo. Ha spostato leggermente una mano. La stringo nella mia con la speranza che mi possa sentire e capisca che sono qui con lei. Sono sempre più fiducioso.

 
MARGHERITA

Sento delle presenze famigliari accanto a me e una leggerea pressione sulla mia mano. Con una grandissima fatica apro gli occhi, sento le palpebre pesanti. Davanti a me vedo Lore, mamma, papà e Filo che mi fissano sorpresi e felici allo stesso tempo. Lorenzo mi stringe la mano più forte e scoppia a piangere.

  - Lo sapevo che ti saresti risvegliata amore- dice fra i singhiozzi. Faccio per muovere l'altra mano, ma mi accorgo che è collegata ad una flebo. Guardo i miei genitori sembrano sollevati.

  - Che è successo?- chiedo con un filo di voce. Mi sento molto stanca e non riesco a ricordare niente. Sento le palpebre farsi pensanti.

  - Vi voglio bene- dico e ricado in un sonno profondo.

Ti amo ma non possoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora