32. L'ombra del Principe

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Avvistati Mangiamorte a nord del paese
La comunità magica si riunisce per arginare lo schieramento delle creature da parte di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato

È accaduto lo scorso venerdì sera, alle 23 circa, nei pressi del monte Beinn Mac Duibh nel profondo nord della catena montuosa del CairnGorm. Due addetti all'Ufficio Regolazione e controllo delle creature magiche si sono recati nei pressi della grotta dei giganti con l'intento di monitorare la situazione per via delle ultime attività violente; appena arrivati sul posto i due hanno immediatamente colto l'insolita assenza e mancanza di attività della comunità di giganti del posto, quindi si sono diretti verso un punto più alto per osservare meglio la situazione. Con una più ampia e chiara visuale hanno avvistato tre Mangiamorte immersi in una conversazione con il capo della tribù dei giganti. I loro volti erano coperti da maschere e quindi impossibili da riconoscere, tuttavia i due addetti hanno confermato la presenza dei due uomini e della donna a servizio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Il Ministero ha provveduto ad inviare una squadra di Auror e addetti speciali per monitorare la situazione e dissuadere le creature dal loro presunto schieramento.


Severus non credeva possibile la presenza di giganti nel Regno Unito -così vicino ad Hogwarts- e soprattutto non riuscì a spiegarsi quanto i giganti, creature con un tipo d'intelligenza molto limitata, potessero essere utili al Signore Oscuro. Certamente erano esseri violenti, facilmente manipolabili e incolumi alle fatture, tutti espedienti desiderabili e indispensabili durante la guerra, ma la loro mancanza d'intelletto poteva comunque nuocere alle mosse del Signore Oscuro. Molto probabilmente però la loro imprevedibilità si era resa necessaria non casualmente; la tensione e gli scontri tra il Signore Oscuro e il Ministero della Magia erano definitivamente degenerati in una guerra sanguinosa e fatale.
Le settimane successive le vacanze natalizie riempirono le giornate di Severus; non aveva mai un momento libero, i compiti erano sempre tantissimi e gli insegnanti sembravano essere diventati tutto d'un tratto più esigenti accademicamente e insofferenti ad ogni tipo di problematica sollevata dagli studenti.

Le notizie che circolavano sul conto del Signore Oscuro e delle sue reclute avevano scosso gli animi; i professori si fecero più burberi e il corso di Difesa Contro le Arti Oscure era ormai diventato il preferito di tutti -nonché il più atteso di tutta la settimana. L'interesse così assiduo e ossessivo per la materia era frutto del terrore che le forze del male stavano disseminando nella comunità magica. La professoressa Hale, dal canto suo, continuò ad insegnare come sempre, senza destare il minimo sospetto e senza instillare dubbi e paure. Propose inoltre qualche ora settimanale in più per ripassare e testare le abilità degli studenti sotto lo sguardo vigile di un esperto. Severus aveva capito la sua tattica: anche la professoressa Hale era spaventata, ma non faceva trapelare le sue emozioni e sensazioni, quindi faceva di tutto per addestrare tutti al meglio. Le notizie di sparizioni, sevizie e uccisioni di babbani innocenti non passarono inosservate, anzi, per lunghe settimane riecheggiavano fra gli androni di Hogwarts, spaventando i più timorosi e sensibili e illuminando la via dei più crudeli e sadici tra gli studenti. Severus ascoltava sempre molto attentamente i discorsi di Avery, Mulciber e Rosier; il loro disprezzo e odio era così palpabile che spesso, Lucius Malfoy, epistolarmente, dovette riprenderli ed esortarli a mantenere un profilo basso affinché gli altri studenti non s'insospettissero troppo. Per lunghe serate Severus e i suoi amici si riunivano sulle poltrone dinanzi al camino della sala comune di Serpeverde, studiando e altre volte discutendo di branche di magia poco affidabili, instabili ma, se adoperate nella giusta maniera, letali e brutali. Avery, Mulciber e Rosier si abituarono fin troppo in fretta ad assumere un atteggiamento poco rispettoso e consono verso alcuni studenti. Affermavano la loro "superiorità" facendogli scherzi e umiliandoli: un atteggiamento molto simile a quello di Potter e Black alla quale Severus non prese mai parte. Rimaneva molto spesso in disparte ad osservare, oppure se ne andava facendo finta di niente. A volte, vedere le vittime soggette a tali congiure, gli riportava alla mente le stesse sofferenze che era costretto a subire ogni volta che lui capitava a tiro delle persone sbagliate; avrebbe dovuto provare pena per loro, ma quelle persone erano le stesse che ridevano quando lui era oggetto d'interesse malsano da parte di Potter e Black, quindi guardava e passava oltre, senza curarsi minimamente di loro.

La storia del PrincipeWhere stories live. Discover now