ᵈᵘᵉ ᵖᵘⁿᵗⁱ

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«Cheryl!» esclamò Nana Rose, dopo aver aperto lentamente la porta.
Come prima cosa l'abbracciai.
Profumava di muffin e di fiori, tutti odori piacevoli, tutti profumi rassicuranti che riuscivano a farmi sorridere quasi sempre.
Nana alternò lo sguardo tra me e Toni, senza mostrare una minima emozione, come al suo solito.
Si voltò e con la sua sedia a rotelle si spostò nuovamente verso la sua amata televisione.
Lanciai uno sguardo alla ragazza dai capelli rosa che ormai era già propensa ad andar via.
«Per caso vuoi passare la notte qui?» le chiesi cercando di sembrare più impassibile possibile.
La sua risposta non doveva tramutare il mio umore, che quella sera era già a pezzi.
«Non so Bombshell...disturbo?»
«Secondo te, perché te l'ho chiesto?» le risposi sorridendo falsamente, prima di tornare estremamente seria, iniziando ad camminare verso la mia camera.
Aveva chiuso la porta.
Mi stava seguendo.
Salii le scale cercando di restare più impassibile possibile, per poi ospitarla nel mio unico rifugio in quella villa.
«Oh signore..» esclamai guardandomi allo specchio.
I miei capelli non vedevano una maschera da troppo tempo, per non parlare di quelle trecce che mi cadevano sulle spalle.
«Oh signore!» ripetei osservando quella veste azzurrina, macchiata di qualche cosa a me sconosciuta.
«Ho bisogno di una doccia! Ma che dico? Di un bagno! Oh..» lanciai uno sguardo alla ragazza dai capelli rosa, «E tu resta qui! Torno subito!» sospirai chiudendomi la porta alle spalle.

Non mi stette a sentire, ovviamente.
Mi seguì.

Fu una strana serata, ovviamente in senso positivo.
Una bella serata.
Una bella notte.
Quella notte.
Quella bella notte.

Il giorno seguente, il mio ritorno a scuola fu leggermente diverso da quello che mi aspettavo.
«Aspetta, ti aiuto» aggiunse Toni aiutandomi a togliere il casco.
Mentre sistemava la moto e prendeva le chiavi, la maggior parte degli sguardi erano su di me.
«...rilassati» sospirò la ragazza dai capelli rosa.

La mia ragazza, dai capelli rosa.

«Io sono rilassata» risposi incrociando le braccia al petto.
Cosa avevano da bisbigliare?
So di essere vestita davvero bene, ma non c'è bisogno di guardami in quel modo.
So di essere stata in un posto orribile, e so di essere sparita improvvisamente, però dai ragazzi, dovreste essere vaccinati.
Non vi siete sconvolti così tanto per il Boia, ora mi fissate come se fossi la cosa più strana al mondo?
«Che schifo» aggiunsi dirigendomi verso l'entrata principale di quel posto.
«Cheryl! Ma almeno aspettami..»
Povera Toni, mi dava anche corda.

Il corridoio principale era più lungo, più stretto, gli studenti erano aumentati e tutti erano attratti da un punto rosso.

Il corridoio era come sempre, gli studenti erano pochi, il punto rosso ero io.

Dopo la lezione di storia e quella di chimica, andai in bagno, giusto per sistemarmi il trucco.
Non rivolsi la parola a nessuno durante quelle due ore bensì mi limitai a fissare tutti come loro fissavano me.
Come se fossi strana, fuori luogo, sbagliata.
Mi avvicinai allo specchio, poggiai la borsa sul lavandino ed iniziai a rovistare nella borsa.
Appena alzai lo sguardo, guardando nello specchio vidi Ethel, Ethel
Muggs.
Mi guardò assottigliando gli occhi, fissandomi per alcuni secondi, per poi uscire silenziosamente,senza fare niente di più.
Okay che è una tipa strana, ma qui stiamo esagerando.
Un attimo dopo uscì dal bagno Toni, che mi sorrise dallo specchio, abbracciandomi da dietro.
«Tutto bene?» mi chiese sorridendo, cercando di tranquillizzarmi.
Ci riuscì infatti, solo sorridendo.

~~~

Quella mattina il sole era splendente ed il vento quella notte si vede che aveva fatto un bel lavoro, perché in cielo non c'era nemmeno una nuvola.
«Sei bellissima» mi disse Betty, prendendomi il viso tra le mani.
«B, le rovini il trucco!» aggiunse Veronica sistemando il mio vestito.
Tremavo come una foglia, e di certo no per il freddo, in quella bellissima giornata di giugno.
«Respira e  rilassati» mi raccomandò Veronica, poi Kevin mi prese sotto braccio e mi diede un bacio sulla guancia, «Pronta?»
Annuii senza pensarci e lo seguii stringendo il suo braccio.
Sweet Pea mi sorrise in lontananza mentre un'altra ragazza in ansia, ricca di preoccupazioni e gioia, quanto me, gli stringeva il braccio.

Il corridoio principale era lungo,  stretto, le persone erano troppe e tutti erano attratti da un punto rosso e da un punto rosa.

Feci un grande respiro che mi aiutò ad attraversare quel lungo corridoio stretto.
Kevin mi aiutava, mi reggeva ed apparentemente mi sosteneva.
Ero diventata una Barbie.
Non riuscivo a smettere di sorridere.
Oh ma andiamo, era impossibile.
Se non avete mai visti Toni Topaz vestita di bianco, non sapete di cosa sto parlando.
Aveva i capelli raccolti in una classica acconciatura.
Poco trucco come al suo solito.
Non aveva la giacca di pelle, nulla di pelle o di nero.
Era semplicemente candida e stupenda.
Ecco, ora ditemi, come potevo smettere di sorridere?

Sorridevo.
Sorridevo.
Sorridevo.
Piangevo per la gioia.
Sorridevo.

Arrivò il momento in cui finalmente tutto si realizzò. Tutto fu più chiaro.
Solo quel bacio, davanti a tutti, mi fece capire davvero cosa era successo.


Ꮍou're  Տensational Where stories live. Discover now