17// Libertà

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"Ce l'abbiamo fatta."

"Si Minho, ma abbiamo perso troppe persone, le più forti."

"Hai ragione Newt..., ma non dobbiamo piangerci addosso o sarà finita per noi."

"Siamo arrivati, scendete pure." disse il pilota dell'elicottero dopo aver spento il motore del mezzo appena atterrato.

"Siamo arrivati? Dove?" chiese Thomas con aria confusa.

"Nel posto dove la vostra vita ricomincerà." rispose sorridendo il signore seduto accanto a loro, "Siamo lontano dal Labirinto, qui nessun Dolente potrà farvi male." continuò facendo cenno di scendere e seguirlo.

I ragazzi scesero.

Erano rimasti Thomas, Newt, Minho, Theresa, Jeff, Frypan, Darwin e altri tre ragazzi, i cui nomi erano Nick, Zart ed Antoine.

"Sembra una fortezza." commentò Newt guardandosi attorno. Non gli piaceva quel posto.

"Lo è!" rispose l'uomo orgoglioso,
"Una fortezza inespugnabile che vi proteggerà da chiunque voglia farvi del male." continuò sfilando una carta nella serratura della grande porta che avevano davanti.

"Finalmente qualcuno che ci protegge da Wicked. Sapevo che Gally aveva torto a pensarla in quel modo e a restare nel labirinto." bisbigliò Darwin.

"Quel babbeo ha solo procurato danni." disse Minho entrando per primo.

"Oh...wow." esclamò Theresa guardandosi attorno.

All'interno della fortezza vi erano molte persone che trasportavano merce – perciò operai – ma sembrava esserci più di questo oltre le porte metalliche in fondo alla sala.

"Richard, lasciali a me."

Si avvicinò un uomo dai capelli brizzolati, occhi verdi e altezza media. Sembrava sapere il fatto suo.

L'uomo di prima, Richard, non se lo fece ripetere due volte e scomparve nel nulla.

"Buon pomeriggio ragazzi, io sono Janson, il direttore di questo posto. Sarete stanchi perciò non vi trattengo con inutili chiacchiere, vi spiegherò tutto in un secondo tempo. Oltre quelle porte che vedete lì infondo incomincerá la vostra nuova vita. Sarete al sicuro e protetti come non mai. Ma prima dobbiamo eliminare un problema, quello della puzza. Da quando non fate un bagno decente, eh?"

"In quel posto non era possibile fare cose decenti, fra queste una doccia come si deve." disse seccata Theresa.

"Qui si per vostra fortuna. Ora seguitemi."

Come fece prima Richard, Janson aprì quella porta grazie ad un altra carta che fece sfilare nella serratura.

Al di dietro della porta vi era un corridoio dalle pareti bianche in metallo e a centro del corridoio vi erano altre porte ma al momento stranamente non vi erano accessibili.

Janson li portò fino alla fine del corridoio dove ve né iniziava un altro ma con il tetto a cupola e le pareti per metà trasparenti.

Attraverso vi era possibile vedere una specie di mensa.
Le uniche persone presenti là dentro erano alcune donne sull'età che pulivano il pavimento, i tavoli e le sedie, mentre altre ordinavano la merce dietro ai banconi.

"Sembra una mensa!" urlò felice Frypan, sentendosi già a casa.

"Qui ci sono anche i Medicali?" chiese Jeff ignorando l'immensa felicità dell'amico.

"Chi scusa?" chiese Janson ridendo.

"I Medicali, quelli che curano le persone che stanno male... Non ci sono, vero?"

"Ah si, certo. Ma qui e nel resto del mondo si chiamano Dottori, non Medicali o roba così." rispose rivoltandosi.

"Eccoci qui. Entrate qui dentro e poi attraversate la porta bianca che troverete dietro questa. Non vi è permesso entrare in quella nera. Sapete, per il vostro bene." disse accennando un sorriso. A Newt non convinceva quel tizio.

"Andiamo ragazzi."

Thomas entrò per primo e vide due porte, una bianca e una nera, entrambe in metallo.
I ragazzi entrarono dopo di lui e videro la stessa cosa.

"Perché non possiamo entrare lì? Hanno detto che qui siamo al sicuro quindi non dovrebbe esserci niente di così pericoloso...giusto?" chiese Theresa.

"Secondo me non siamo proprio al sicuro." disse l'ultimo ragazzo chiudendo la porta dietro le sue spalle.

"Albert ha ragione. Voi vi sentite al sicuro?" chiese Thomas.

"Rilassatevi amici, c'è anche gente buona in questo mondo" rispose Minho sbuffando.

"Intendi il mondo distrutto dalle radiazioni?" chiese Zart.

"Piantala! Piantatela di essere così pessimisti e adesso lasciatemi fare la doccia."

***

"Non facevo una doccia così da anni!"

"Già, ci voleva proprio" disse il biondo tamponando i capelli ancora umidi.

"Minho, Newt. Janson sta ritornando" li avvertì Thomas.

Janson li raggiunse seguito da una dottoressa.

"Ora si inizia a ragionare, siete puliti come non mai."

"Si, non sappiamo come ringraziarti per questo!" esclamò felice Frypan.

"Non dovete, tranquilli. Ora vi porto in ambulatorio dove vi faranno dei...vaccini."

Fece per voltarsi verso il corridoio quando Thomas gli si parò davanti

"Vaccini? Che intende per vaccini?"

"Avete vissuto per molto tempo in condizioni pietose, quei vaccini sono il minimo per recuperare le forze, Thomas."

"Ma noi stiamo bene, vero ragazzi?" chiese il ragazzo ai ragazzi dietro le sue spalle.

"Si...credo" rispose Newt.

"Thomas rilassati."

Janson gli diede una pacca sulla spalla per rassicurarlo ma lui si scostò.

Janson non gli ispirava fiducia e onestà, non lo convinceva per niente.

"Dottoressa li porti in ambulatorio, io resto qui a scambiare due parole con Thomas."

"Certo. Ragazzi? Seguitemi."

La dottoressa riprese a camminare verso il corridoio seguita dai ragazzi, per poi entrare nella porta in mezzo al corridoio, nel lato sinistro.

"Da quella parte ci sono gli ambulatori quindi se non vi sentite bene sapete dove andare. La porta al lato destro porta alla mensa, la quale inizierà fra poco. Alla fine della mensa vi porteremo nelle vostre rispettive camere dove dormirete sogni tranquilli, cosa che tu e i tuoi amici non avete fatto per molto tempo."

"Lei come sa il mio nome? Non ci siamo neanche presentati."

"Ah no? Ti sbagli Thomas..., ci siamo presentati sull'elicottero. E ora andiamo a fare il vaccino."

"Vado da solo. Lei avrà cose più importanti da fare, immagino."

"In effetti si, ci si vede alla mensa."

Thomas fece per dirigersi all'ambulatorio quando Janson lo richiamò

"Ah Thomas, un ultima cosa... Benvenuti a casa."

E con quel sorrisetto furbo si voltò e scomparve dietro la porta nera.

"Scoprirò ogni minima cosa su di te e questo posto, Janson, ci puoi giurare."

Into The Maze.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora