23// Ribellione

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Denver, Zona Bruciata.

"Dottoressa Paige, che piacere rivederla!"

"Il piacere è mio, Signor Sullivan. Avrei preferito non disturbarla... Ma colgo l'occasione per mostrarle i preparativi per la seconda prova. Verranno tenuti qui a Denver. Che ne pensa?"

"Se avete scelto questo posto evidentemente va più che bene. Come mai mi ha mandato a chiamare?"

"Prima... Le va un tè?"

10 minuti dopo...

"Signor Sullivan, vengo al punto. I soggetti di entrambi i labirinti hanno superato la prova. I sopravvissuti superano di gran lunga la soglia di quelli che ci aspettavamo..."

"Ma?"

La dottoressa Paige rimase sorpresa dalla domanda ma si affrettò a rispondere senza girarci troppo intorno.

"I due soggetti che ci aveva raccomandato di sorvegliare pochi giorni fa si sono uccisi a vicenda. Non abbiamo potuto far niente per evitare-"

"COSA?!" urlò l'uomo scattando in piedi, il quale fino ad un istante fa era calmo come la quiete.

"SE MI STA PRENDENDO IN GIRO, SAPPI CHE NON È DIVERTENTE."

L'uomo era in preda alla rabbia più totale, per non parlare di quanto fosse deluso dalla donna che più stimava fino a pochi istanti prima.

"Stiamo cercando di riparare il danno, mi creda Signor Sullivan. Sono stata più di 10 anni ad osservarli, aiutarli e prepararli per questo, non permetterò che tutto vada in frantumi così. Abbiamo già operato TS B7, e anche se abbiamo avuto parecchie difficoltà, crediamo che ce la farà. Per quanto riguarda Gally, suo figlio, ha riportato una ferita da arma bianca e sta già guarendo. Non parteciperà alla seconda prova perché i soggetti restano comunque la nostra fonte preziosa ed è meglio se la loro vita non viene messa in pericolo."

"Se non andrà tutto per il meglio, il vostro progetto fallirà prima di riprendere e continuare, ve lo posso assicurare."

L'uomo prese la sua ventiquattr'ore ed uscì da lì.

"Non permetterò che uno sciocco uomo d'affari mandi in rovina la mia ricerca solamente perché i suoi cari non sono stati in grado di superarla." pensò ad alta voce.

"Cancelliera Paige, cosa propone di fare?" chiese una donna spuntando dal lato buio della stanza.

"McVoy." le rivolse un sorriso in segno di saluto. "Si ricorda la strage accaduta quasi 3 anni fa? Se quell'uomo ha deciso di giocare, temo sarà la sua fine." concluse accennando un sorrisetto a dir poco spietato.

"Intende... l'Eliminazione?" chiese timorosa la psicologa.

"Si, proprio quella. E non mi farò scrupoli su chi è infetto o meno. Sono stata chiara?"

"Sì, certamente." disse la donna abbassando il capo e lasciando poco dopo la stanza.

"E chi l'avrebbe mai detto che una dottoressa dell'Anchorage potesse arrivare a questo punto? Sono a un passo da dominare il mondo. Quanto ti sono grata John Michael per aver creato tale inferno."

La psicologa McVoy era dietro la porta, ad ascoltarla. Non riconosceva più quella che una volta era una sua collega, una addirittura di grado inferiore.

Into The Maze.Where stories live. Discover now