36// Fortezza

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Una volta a terra, i ragazzi notarono che c'era solo un maggiordomo ad aspettarli, nessuno che li obbligava a proseguire o che rassicurava loro di essere al sicuro. Questo rassicurò Thomas.

"Benvenuti nel cottage del Signor. Sullivan. Sapevamo di dovervi accogliere prima o poi ma speravamo in circostanze migliori. Insomma, la situazione non potrebbe andare peggio. Signorina Rachel, lieto di rivederla."

Rachel sorrise all'uomo e lo seguì. I ragazzi si scambiarono un'occhiata per poi seguire la ragazza e l'uomo dentro l'abitazione.

Il salone era un po' troppo piccolo per permettere a tutti di prendere posto così alcuni rimasero in piedi.

Sullivan sedeva in modo posato, voltato verso la grande finestra che dava modo di ammirare il chiaro di luna. Roteò lentamente, sorseggiando il suo te.

"Non fatevi ingannare dall'apparenza, sono molto felice di avervi qui nel mio cottage. Benvenuti ragazzi."

Rachel si alzò dalla poltrona e lo raggiunse. Sullivan si alzò di scatto e la avvolse fra le sue braccia.

"Piccola Rachel, mi spiace per quello che avete dovuto passare. Prometto che vi proteggerò con la mia stessa vita e che la farò pagare ad Ava una volta per tutte."

Rachel non rispose.

"Abbiamo saputo che Gally è vivo." sbottò Thomas avvicinandosi ai due. Sullivan sciolse l'abbraccio e si avvicinò al ragazzo, ne guardò gli occhi e i lineamenti e sorrise.

"Thomas?"

"Lei mi conosce?"

"Certo che si. Conosco ognuno di voi. Mi aspettavo di vedere qualcun altro... Avrete affrontato il peggio che si potesse chiedere."

"Si signore, è così."

"Conoscete Gally?"

"Ha ucciso la donna che amavo. Farei a meno di conoscerlo ma ha reso la vita impossibile a tutti coloro che hanno vissuto con lui nel labirinto."

Sullivan assunse un'espressione addolorata e dispiaciuta.

"Mi spiace per tutto il dolore che mio figlio vi ha causato. Le mie più sincere condoglianze, Thomas."

"Cosa? Gally è suo figlio?!" chiese Thomas in preda alla collera.

"Sono padre del ragazzo che è entrato nel labirinto, non di quello che è diventato. Nemmeno lui ha delle colpe dopotutto e non sto cercando di difenderlo, credimi. Wicked ha impiantato un chip nel vostro organismo, grazie al quale potevano manovrarvi come meglio credevano. In realtà potrebbero anche rintracciarvi e venirvi a cercare qui."

"Cosa?!" esclamò sbalordito Thomas.

"Non vi preoccupate, possiamo rimuoverli in modo che non vi trovino. Meglio se procediamo in fretta, non credete?"

I ragazzi vennero scortati nei sotterranei, dove le pareti d'acciaio ricordavano lievemente quelle della fortezza di Wicked. Alcuni erano terrorizzati, altri non vedevano l'ora di liberarsi del chip. Si misero in fila e nel giro di un'ora tutti i chip furono tolti e distrutti.

"Anche se Ava vi trovasse, finché siete sotto la mia custodia nessuno potrà mai toccarci e farvi del male. Non ve lo prometto perché non voglio darvi aspettative ma sappiate che potete fidarvi anche se significa chiedervi molto."

"Lei non è obbligato a farlo, eppure lo sta facendo. Le siamo grati Signor. Sullivan. Coloro che ci hanno lasciato, la penserebbero così."

"Ti ringrazio per la comprensione Rosalyn."

Into The Maze.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora