Vederci chiaro

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Luca si svegliò con la testa dolente quel giorno, alle nove e mezza del mattino si trovava in un aula vuota dell'università per ripetere il libro in una sorta di ininterrotta cantilena di auto convincimento. Il solito pugno al petto di ansia giunse con la prima distrazione, quel pugno che ti ricorda che devi ancora studiare. Con una bottiglia d'acqua da due litri sul banchetto di una delle poltrone dell'aula e il libro aperto a metà, si sentiva solo la sua voce riempire la stanza.

Vibrò il telefono, era Sara che le chiedeva quando si sarebbero potuti rivedere, mentre stava scrivendo Luca sentì delle voci giungere nell'aula, e si fermò con le mani sui tasti. Sara insieme ad altri colleghi erano appena entrati e si stavano sedendo nei banchetti, lei lo aveva visto e non aveva accennato a un saluto. Rimase inerme ad aspettare un messaggio, o un saluto, magari un invito a riunirsi, stavano preparando la stessa materia, e lei ne era a conoscenza. Uno di loro si alzò e andò alla lavagna contestando l'affermazione di Sara, scrivendo la formula corretta di una teoria di Fisica, Luca dall'alto delle poltrone guardava la scena sapendo la risposta e gongolando tra sé e sé. Decise di cambiare aula perché non riusciva a studiare con lei nella stessa stanza, scese i gradini ma non poté fare a meno di intervenire al dibattito:<< Ha ragione il collega alla lavagna, la formula giusta è quella che ha scritto lui>> disse, e il collega alla lavagna ridendo disse: <<Ti ringrazio! Ma tu non sei nostro collega?>>, fece cenno di assenso Luca e il ragazzo davanti a lui si avvicinò per presentarsi: <<Piacere Giorgio>> si strinserolamano,<<Luca>>, <<Vieni  ti presento gli altri colleghi>>, <<Peppe, Salvo, Alessandro e Sara>> strinse la mano a tutti e prima che Luca potesse dire che conosceva Sara, lei allungò la mano e si presentò.

<<Rimani a studiare con noi Luca, sei bravo magari ci dai una mano>> disse Salvo, un ragazzo tozzo e riccioluto. Luca guardò Sara per capire la sua espressione e cercare in lei una risposta, ma lei distolse lo sguardo assumendo una espressione di totale indifferenza. Gettò i libri sulla scrivania in cui solitamente si sedevano i professori, e con i nervi a pezzi, accettò l'invito e cominciò a rispondere alle domande dei suoi colleghi con una determinazione che lo fece sorprendere, si conquistò le attenzioni di Sara, che nel frattempo si stava mordendo il labbro e le scriveva di nascosto messaggi provocanti nella chat privata, ma Luca non fece altro che porre il silenzioso e ignorarla per tutta la mattinata. A ora di pranzo i ragazzi proposero di andare a mangiare al panificio di fronte l'Università ma Luca disse loro di avere un impegno da non poter rimandare, si scambiarono i numeri di telefono e si divisero. Tutti tranne Sara e Luca erano andati via dall'aula.

<<Sei stato bravo con i ragazzi>> disse Sara, guardando Luca come se fossero di nuovo a casa sua da soli: <<Come mai mi ignori?>> disse, <<Aspetta tu come ti chiami?>> rispose Luca con tono ironico, la guardò con occhi pieni di rabbia, mentre prendeva i libri e li riponeva nella borsa, lei gli si avvicinò per sussurrargli qualcosa all'orecchio, ma Luca le prese il viso fra le mani e guardandola negli occhi gli disse:<<Sei patetica>>, si voltò e uscì dall'aula contento della sua decisione, per la prima volta nella sua vita non si era lasciato schiacciare da una ragazza, e la sensazione gli era piaciuta parecchio, credeva di potersi fidare di Sara, si era lasciato illudere da una notte con una ragazza apparentemente intelligente, e con un bel viso, credendo che per una buona volta sarebbe riuscito a ottenere di più, nonostante Luce lo avesse avvisato, lui si era illuso per quel breve tempo, ma era uscito vincitore perché aveva aperto gli occhi e aveva visto chiaramente quale fosse l'intenzione di Sara. Riconobbe di sé, che non poteva essere come la sua amica, non riusciva ad alienarsi da un rapporto fisico, non sarebbe mai riuscito ad escludere le emozioni che provava, e gli andava bene così, l'avrebbe dovuta gestire diversamente, e riconoscere quando sarebbe stato il momento di allontanarsi. Come adesso, era uscito da solo.

Acqua SalataWhere stories live. Discover now