12. Playstation

3.9K 221 170
                                    

"Si, cazzo... Non avrei mai pensato che sarebbe stato così.."

"Te lo avevo detto Michael... Dio, non è mai stato così nemmeno per me.."

"Cazzo, potrei morire in questo momento..."

"Lo so! Queste patatine sono fottutamente buone! Le sanno cucinare così bene solo in questo posto!" Esclamò Luke, facendo annuire Michael, che si trovava completamente d'accordo.

Dopo che il diciassettenne aveva cercato di convincerlo in tutti i modi a dargli un piccolo bacio a stampo, non riuscendoci, il tinto gli disse che glielo avrebbe dato solo se gli avesse offerto un pranzo coi fiocchi. Ovviamente, dopo che Luke aveva pagato e nel bel mezzo del pranzo, Michael fece notare al biondo che non lo avrebbe mai baciato. Voleva solo mangiare.

"Ti odio, ma ti amo lo stesso." Asserì Luke, spalmando la patatina che aveva in mano nel Ketchup. Cominciò a giocarci, immergendola prima nella salsa rossa e poi nella maionese, facendo alzare gli occhi al cielo a Michael.

Era un'azione che compieva spesso, quando era con Luke.

"Smettila, non si gioca con il cibo." Lo rimproverò. Il biondo non riuscì a far a meno di pensare a Michael come al suo dominatore, che lo avrebbe rimproverato e punito ogni volta in cui lui avesse sbagliato. Per questo, continuò a giocare con il cibo.

"Sennò che succede?" Ghignò, avvicinandosi pericolosamente al viso del più grande, che arretrò leggermente, sentendosi a disagio. Una cosa che il piccolo sapeva fare benissimo, era proprio metterlo a disagio.

"Piantala, Luke.." sussurrò, facendo sorridere il ragazzo. Voleva pensare che stesse sussurrando perché provava le stesse cose che stava provando lui, anche se sapeva quanto fosse impossibile.

Luke era in grado di riconoscere quando una cotta si faceva strada dentro di lui e Michael era davvero una grande cotta. Lo guardava in continuazione, gli piacevano molto i suoi occhi verdi.

Aveva notato che le sue labbra erano molto più rosse di molte altre, e avrebbe voluto che Michael si tagliasse quel piccolo accenno di barba.

Il più giovane era un grande osservatore, sembrava superficiale, all'esterno, forse un po' lo era.

"Che cosa faremo dopo?" Domandò Luke, sentendosi in improvvisamente in imbarazzo. Si sentiva ridicolo. Come poteva piacergli un ragazzo di ventidue anni?

"Beh,ci abiti tu qui. Non dovresti saperlo tu?" Gli chiese quest'ultimo, facendo avvampare il più piccolo, che si sentì ancora più ridicolo.

Odiava quando aveva una cotta, diventava molto più suscettibile. Ora sapeva che qualsiasi cosa Michael avrebbe voluto che lui facesse, lui l'avrebbe fatta. Questo pensiero gli fece venire in mente qualche scena sporca, ma scosse la testa, cercando di togliere quelle immagini di torno almeno per un po'.

Michael, intanto, stava sorridendo. Sapeva di piacere a quel piccolo ragazzino, era una cosa che trovava carina.

"Beh, potremmo andare a casa mia..." mormorò il biondo. Michael stava per rimproverarlo, ma Luke non gli lasciò il tempo di farlo. "Dico, ho la play, lo so che sei più grande, ma a tutti piace la play. Sono serissimo adesso, giuro che non voglio scompare." Disse, senza nessun accenno di malizia. Michael sospirò, annuendo.

"Okay...Luk-"

"Cioè, no. Voglio scopare, quello sempre, però possiamo comunque giocare alla play se tu non vuoi."




[Dal prossimo i capitoli saranno lunghi quindi preparatevi sos]

text back ; muke clemmingsWhere stories live. Discover now