Capitolo XXIV

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Guardavo il foglio e la punta della penna continuamente.. quasi come se scrivere qualche parola fosse così complicato da bloccarmi.

Feci nuovamente qualche sospiro, alzai un attimo gli occhi e vidi le foto mie e di Pietro attaccate sulla scrivania. Non volevo separarmi da lui, non lo volevo affatto ma non potevo restare li, ne tanto meno portarlo via con me.

Decisi quindi di raccogliere quel poco coraggio che mi era rimasto ed iniziare dunque a scrivere:

"Non voglio che tutto cominci sempre allo stesso modo, con la parola caro e poi la virgola.. vorrei cominciare quasi come fosse un discorso parlato, perchè dio non sono brava con le parole. Non voglio che ti arrabbi e che pensi che sono andata via per qualcosa che centra con te.. vado via perchè ho capito che questo non è il mio posto, e sicuramente i problemi diminuiranno senza la mia testa calda in giro. Ho provato troppa sofferenza da quando sono qui, e per qui non intendo alla Stark Tower intendo ogni momento da quando sono nata! Gli spostamenti che abbiamo fatto con Clint e Laura sono stati così brevi che nemmeno me ne sono accorta, e poi la vita da supereroe non fa per me. Ho amato molto a causa tua, questo posso scriverlo e urlarlo quante volte vuoi.. ricordo ancora le nostre liti e disaccordi all'inizio della mia permanenza alla torre, i pancakes integrali che ti eri convinto di non voler mangiare, il nostro primo bacio.. tutto. Sei, e credimi sarai sempre una parte fondamentale di me amore mio, ma ho bisogno di ritrovare me stessa e di avere delle risposte che solo andando via da qui posso trovare.. ho bisogno di avere qualcosa in più di un padre che non è stato capace di amarmi, di Clint che ha saputo solo prendermi in giro.. ho bisogno di abituarmi ad essere me stessa, e credimi, è la cosa più complicata che potessi decidere di fare! Questi nuovi poteri che sto scoprendo, hanno bisogno di essere controllati, e non posso farlo se tutti continuano a mettermi pressioni addosso! Non voglio sembrarti negativa ma, nel trovare questa parte di me che non conoscevo potrei perdermi, potrei non ritrovare più la strada, e questo mi condurrebbe alla morte. Sono un ordigno pronto ad esplodere Pietro, e non voglio che tu debba vivere con l'ansia, aspettando il momento in cui dovrai definitivamente dirmi addio. Non voglio un ultimo bacio, non voglio un ultima carezza, non voglio modificare niente della magnifica routine che abbiamo creato assieme... spero solo che anche se passeranno gli anni ti ricorderai sempre di me, e riuscirai comunque ad essere felice. Ti lascio qui e adesso con questa lettera, perchè è giusto che almeno tu, che sei stato l'unico a seguirmi anche quando sono andata via già una prima volta riceva un saluto, un addio. Credo di amarti Pietro Maximoff, e non solo perchè è bello sentirselo dire o leggerlo... ne sono sicura perchè è solo quando vedo il grigio dei tuoi capelli, il ghiaccio dei tuoi occhi o il tuo splendido sorriso che riesco a sorridere anch'io. E non importa se adesso ho 19 anni e sono ancora una bambina, sono certa che se la mia fosse stata una vita normale, l'avrei spesa tutta al tuo fianco. Ti amo Pietro Maximoff, ma non cercarmi dopo aver letto questo, perchè se il tuo sentimento è ricambiato sai che non avrei mai avuto motivo di scriverti tanto, se non per bloccare la tua frenetica voglia di seguirmi. Difendi il mondo, salva ancora qualcuno, fallo anche per me.. e se dovessi piangere o sentirti solo, guarda le stelle e prendi un gran sospiro, io lo faccio tutte le volte che non mi sei potuto stare vicino. Ovunque andrò, ti porterò con me nel mio cuore, e cercherò di trovare la pace, solo per tornare un giorno da te. Ti amo Pietro Maximoff, e nonostante questo sia un addio, delle mie ultime parole puoi farne una certezza."

Piegai la parte bassa del foglio verso l'interno, poi lo girai e feci lo stesso con quella superiore.

Gli scrissi sopra "Pietro", la poggiai sul letto e poi tornai alla terrazza.

-Mi mancherete tutti, ma devo andare.- sussurrai tra me e me

Diedi un ultimo sguardo a tutto, poi mi voltai e mi librai in volo verso la vecchia casa di Laura e Clint. Volevo tornare anche li un'ultima volta, salutare la mia mamma, che a quanto pare era sepolta li vicino, e poi sparire, probabilmente per sempre.

Arrivai in quaranta minuti di volo, rivedere quella casa fece affiorare un sacco di ricordi.

Girai all'interno di essa, sfiorando i mobili col palmo della mano destra, a volte anche con la sinistra..

Era tutto così familiare, quasi come se non fossi mai andata via da quella casa.

Gironzolai ancora e ancora, quasi come se una parte di me non voleva andare via, ma dovevo. Non ero stata obbligata da nessuno, fu una mia scelta quella di allontanarmi da tutto, ma potevo capire me stessa e la mia malinconia.

Se andavo via, era per stanchezza. Non si può sopportare tanto e pretendere di restare inermi in piedi... e se per stare meglio bisognava fare un passo avanti, avrei raccolto il mio coraggio e ne avrei fatti anche cento.

Presi uno dei maglioncini che usava sempre Laura in inverno, il suo preferito in realtà e lo misi dentro lo zaino, poi uscii fuori per andare a darle un ultimo saluto.

Arrivai davanti la sua lapide, a pochi metri da casa... mi scese qualche lacrima nel vederla.

-Non ti hanno reso giustizia, eh mamma?- dissi spostando qualche piccola foglia depositatasi li sopra

-Non hanno messo nemmeno una tua foto, ti hanno lasciata qui e se ne sono andati. Beh non preoccuparti, la tua morte ha portato tanto dolore ma ha portato anche una nuova speranza nel mio cuore... quella di trovare la pace, e questa volta davvero mamma. Ti ricordi, quando Clint parlava sempre di mio padre come un'eroe? Beh adesso so la verità mamma, so chi era veramente e quello che mi ha fatto... Adesso anche Clint mi ha abbandonata, la tua morte l'ha distrutto così tanto che ha deciso di andarsene in Italia, non so  per quale motivo e onestamente non mi importa più.

Vorrei solo che tutto fosse più semplice mamma... ho passato una vita d'inferno e non voglio più alcuna responsabilità, non voglio essere un supereroe, non voglio fare più parte di una famiglia che non è la mia... voglio poter scegliere come vivere la mia vita, viaggiare ed esplorare.. essere umana per una volta!

Spero solo che nonostante la mia decisione di separarmi da tutti gli altri, papà compreso tu sarai sempre al mio fianco, perchè se in questa cosa non avrò neanche il tuo appoggio mamma... sarò sola per il resto della mia vita.- dissi poggiandomi sulle ginocchia, di fronte la lapide

Alle mie parole una leggera e piacevole ondata di vento mi avvolse, facendo inebriare leggermente i miei capelli.

In quel piccolo sospiro d'aria, sentii come l'abbraccio di mia madre, avvolgermi e proteggermi, così sorrisi, mi alzai e presi la borsa che sottostava ai miei piedi.

-Lo prendo come un si mamma. Perdonami se non ti verrò a trovare qui, ma ti cercherò ogni attimo nei miei pensieri.- dissi per poi volare definitivamente via dalla casa

Non potevo arrivare alla stazione volando, così volai fino ad un certo punto del bosco per poi iniziare una bella camminata a piedi. Arrivata su una delle strade principali, presi un Taxi che mi portò fino alla Stazione Centrale di New York, e da li, sarebbe iniziata la mia nuova avventura.

Un viaggio, verso una vita migliore.

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