Capitolo 8: "His arms, my house"

370 40 0
                                    

Mi sveglio per colpa di un raggio di sole, dritto negli occhi.
Appena apro gli occhi sussulto al vedere il mio viso molto vicino a quello del rosso.
Quant'è bello quando dorme.
È sempre bellissimo.
Desideravo abbandonarmi tra le sue braccia, riposare la mente contro la sua guancia, provare il calore d'un altro essere umano. Lo desideravo da 1094 giorni, adesso.
E si, li ho contati tutti.
Starei ore ore,anche tutta la vita così,al sicuro,tra le sue braccia. A casa.
Le sue braccia, la mia casa.
Le labbra socchiuse, gli occhi serrati e il sereno sul suo bellissimo viso.
Dio, Taehyung. Sei una gioia per gli occhi.
Sospiro per poi rivolgere lo sguardo al soffitto.
E dopo aver ammirato questa meraviglia, mi concedo ancora alcuni minuti di sonno.
Mi sveglio nuovamente.
Il letto sembra leggero.
Mi giro verso Tae, ma tutto ciò che trovo é il letto vuoto.
Ti prego, non dirmi che te ne sei andato.
Ti prego, non di nuovo.
Non posso sopportare altri giorni senza te, Tae.
Per favore.
"Oh, sei sveglio. Scusa, ero andato a prendere la colazione." dice una voce entrando in camera.
Tae!
Lo guardo.
"Tutto bene Kookie?" mi chiede poggiando la colazione sul letto.
"S-si. È solo che temevo tu te ne fossi...andato." confesso guardando in basso.
"Hey, io non ti lascio più. Capito?" mi dice sorridendo, accarezzandomi la guancia.
Sorrido a mia volta per poi annuire.
"Mangiamo? Ho preso le ciambelle.." dice facendo riferimento alla nostra prima colazione insieme.
Ridacchio per poi prenderne una.
"Sai una cosa? Dovremmo reincontrarci tutti insieme. Intendo, i BTS. E magari potresti tornare. Non è lo stesso senza te..." inizia a parlare.
Un sorriso triste nasce sul mio viso.
"Non abbiamo perso i rapporti durante questi anni, ma non penso potrò più tornare." dico tristemente.
"Jungkook, sei sempre stato speciale per la band. Ti prego. Il loft è cosi vuoto da quando sei andato via. È da 3 anni che sento quel vuoto dentro. Ci siamo incontrati nuovamente dopo 3 anni e mi rendo conto che abbiamo solo sprecato tempo. Non aspettiamo più, Jungkook." dice per poi posare lo sguardo sulle mie labbra ed avvicinarsi lentamente.
"Non...aspettiamo più per nulla." dice ormai ad un soffio dalle mie labbra.
Dio, quanto vorrei baciarti.
"T-Tae no...ti prego.." dico allontanandomi lentamente.
"Ho paura.." dico.
"Paura di cosa Kookie?" chiede dolcemente.
"Ho paura di dirti addio. Perché dire addio vuol dire dimenticarti in qualche modo, e io non posso dimenticare una parte di ciò che sono. Ho questa paura perché so che se ti baciassi non riuscirei a non farlo più. Forse è meglio aspettare, dammi del tempo. Rischierei di rovinare tutto di nuovo, e non posso. Non lo sopporterei." dico sentendo gli occhi pizzicare.
"Per te aspetterei tutta la vita. Però ti prego non piangere. I tuoi occhi non possono essere rovinati da queste lacrime inutili. Vieni qui." dice sorridendo a labbra chiuse per poi abbracciarmi.
Annuso a fondo il suo profumo dolce. Lo stesso di tempo fa.
"Mi sei mancato tantissimo, Tae..." dico con la voce soffocata nell'incavo del suo collo.
"Anche tu piccolo." risponde stringendomi.
"Jungkook?" mi chiama.
"Si?" rispondo.
"Ricordi...la lettera che mi hai lasciato in camera, sotto il cuscino?" chiede.
"Quando me ne andai? A dire la verità ricordo solo di averci messo tutto me stesso dentro. Non ricordo una parola." dico.
"Io...ce l'ho ancora. Piansi così tanto che si bagnò l'intera lettera...e non mi vergogno a dirtelo." dice guardandomi negli occhi.
"Vorresti leggerla?" mi chiede.
Annuisco.
"Ma che peccato, è al loft" dice sarcasticamente.
Ridacchio.
"Incorreggibile." dico ridendo.
Finiamo la colazione e dopo esserci preparati usciamo incontrandoci con Jimin.
"Heyheyhey, non mi ringraziate?" chiede facendo un occhiolino.
"Niente di quello che pensi. Ci siamo chiariti e adesso siamo...." dice Tae interrompendosi.
Vedendo il suo silenzio, Jimin gli viene in aiuto.
"Fidanzati?" chiede.
Scuotiamo all'unisono la testa.
"Amici?" chiede nuovamente.
Scuotiamo la testa nuovamente.
"Migliori amici?" prova di nuovo.
"Troppo per essere amici, ma troppo poco per essere qualcosa in più..." dico.
"Ho afferrato il concetto, penso. Adesso dovremmo tornare al loft Taehyung." dice Jimin.
"Viene anche lui." dice sorridendo il rosso.
"Cosa?! Fantastico! Andiamo forza!!!" esclama felice il biondo.
Così chiamiamo un taxi che ci porta al luogo desiderato.
Appena arrivati, mi si stringe il cuore alla vista del loft. È tutto come l'avevo lasciato. Troppi ricordi qui dentro.
Entriamo.
"Ragaaaazziiii abbiamo una sorpresa!" esclama Jimin chiamando tutti che si recano velocemente all'entrata.
"Eeee.....ENTRA!" esclama il biondo.
Prendo un respiro e valco la soglia di quel luogo che 3 anni fa significava cosi tanto per me.
Appena mi vedono i ragazzi guardano subito Taehyung, che sorride ampiamente.
"Tranquilli, è tutto apposto tra di noi. Vi spiego meglio dopo."
Detto questo i ragazzi si precipitano tutti addosso a me per abbracciarmi.
"Così lo uccidete!" esclama divertito Tae.
Dopo varie domande e chiacchierate, i ragazzi si spostano.
"Tutto tuo" dice Namjoon.
Taehyung sorride per poi fiondarsi nuovamente tra le mie braccia.
Ci stringiamo forte, come avessimo paura che potremmo svegliarci da un momento all'altro.
"Adesso si che sei a casa." mi sussurra.
"Tra le tue braccia sono sempre a casa, Tae." rispondo annusando il suo profumo.
Dopo quest'affermazione mi stringe di più accarezzandomi la schiena.
"Vuoi vedere la lettera?" mi chiede.
"Magari dopo, adesso credo che noi dobbiamo dare spiegazioni ai ragazzi." rispondo sorridendo.
Annuisce.
"Kook è quasi pronto il pranzo, vorresti mangiare qui?" chiede Jin sorridendo.
"Certo che si!" rispondo felice.
"Allora aiuta Taehyung ad apparecchiare, oggi è il suo turno." ride Jin indicando un Taehyung imbronciato che sbuffa.
"Dai Taehyung, almeno sei in buona compagnia." dice Namjoon facendo un occhiolino.
"E va bene. Forza Kookie dammi una mano." ridacchia Tae.
Rido per poi andare in sala da pranzo con lui.
Gli altri sono in salone a parlare e ridere.
C'è un lungo corridoio che divide sala da pranzo e cucina da salone e la scala che porta alle camere.
La mia camera, vorrei tanto rivederla.
Magari più tardi.
"Okay, mettiamoci a lavoro." dice Tae prendendo la tovaglia.
Iniziamo ad apparecchiare ridendo qualche volta.
"Hyung, mi prendi i piatti? Non ci arrivo!" chiedo mettendomi sulle punte.
"Aspetta, altrimenti si brucerà tutto." dice mescolando il pranzo.
"Va bene farò da solo." dico salendo su uno sgabello.
D'un tratto, siccome mi metto sulle punte, lo sgabello sfila.
"JUNGKOOK!" grida Tae prima di afferrarmi prontamente tra le sue braccia, a modi sposa.
"Hyung..." dico prendendo fiato per lo spavento.
"Ti avevo detto di aspettare. Stai bene piccolo?" mi chiede un po arrabbiato.
"S-si...scusa Tae..." dico.
"Non scusarti...solo sta più attento..." dice piano avvicinandosi.
"Avresti potuto farti male, e non lo avrei sopportato..." sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.
I nostri nasi si sfiorano. È tutto cosi bello.
Guardo le sue labbra così vicine alle mie.
Voglio cosi tanto sentire il loro sapore, di nuovo.
"Tae..." sussurro.
"Shhh, ti prego.." dice avvicinandosi ancora di più.
Proprio quando le nostre labbra stanno per sfiorarsi, la porta della cucina si apre.
"Ragazzi! Abbiamo fame!" dice Yoongi.
Tae mi fa scendere velocemente e subito ci separiamo.
"S-si abbiamo fatto..." risponde quest'ultimo evidentemente imbarazzato.
"Va bene, allora torno di là." dice Yoongi facendomi un occhiolino d'intesa.
Sbuffo imbarazzato.
"Kookie, scusa." dice.
"Sta tranquillo.." gli sorrido per rassicurarlo.
"Comunque, grazie." continuo.
"Di cosa?" chiede.
"Di avermi praticamente salvato la vita." dico sorridendo.
"È come se in quel momento stesse cadendo il mondo, quindi l'ho afferrato." dice piano.
Sorridiamo entrambi e finiamo di apparecchiare per il pranzo.

•|God Bless That Book.|• Taekook.Where stories live. Discover now