Scorbus 2

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1 settembre 2017

Albus sa di non essere leale come James, suo fratello, sempre pronto a mettere il bene degli altri prima del proprio, e costantemente disposto a fare quel fatidico passo avanti di fronte agli errori altrui, come a dire "è colpa mia, punisci me" che bisogna ammetterlo, è simbolo di grande coraggio, soprattutto se si deve avere a che fare con la furia di Ginny Potter. Albus sa anche di non essere orgoglioso come sua sorella Lily: le critiche e gli insulti, infatti, gli scivolano addosso come acqua, pronti ad essere restituiti al momento giusto, con affermazioni e gesti forse un po' troppo velenosi.

Albus è arrogante e permaloso, divertito dalle occhiate curiose di chi già se lo immagina con un cravattino rosso e oro al collo. La verità è che non lo conoscono, nessuno lo conosce davvero.

«Il Capello Parlante
tiene conto della tua scelta.»

Albus ha capito che non c'è un bel niente da scegliere, perché quale è il suo posto lo sa già. Mentre il Capello Parlante gli sfiora le ciocche di capelli ribelli ritti sulla testa, non si aspetta di essere smistato in Grifondoro.

E nell'esatto istante in cui tutta la Sala Grande smette di respirare, Serpeverde guadagna un nuovo giovane mago.

Albus Severus non è sorpreso, si alza lento senza abbassare lo sguardo, con gli occhi verdi che brillano sotto la luce delle candele. Poco distante da lui, un ragazzino biondissimo sorride.



28 gennaio 2020

Scorpius vuole urlare, piangere, imprecare, perché fa male, male da morire. Gli gira la testa, ha la gola secca, prova sollievo nello stringere i pugni fino a perderne la sensibilità, ma dura solo per poco. In un attimo il sollievo lascia spazio alla consapevolezza che una parte di lui se ne è andata con sua madre e non tornerà mai più.

Astoria è morta e lui la odia perché non è pronto ad andare avanti da solo.

Respira affannosamente, ha la vista offuscata dalle lacrime e accanto a lui, la lettera di suo padre brucia lenta sul pavimento.

Albus lo scuote, parla, forse grida, ma Scorpius non lo sente, non sente niente neanche quando le dita corrono a riafferrare la pergamena in fiamme e la premono tra i palmi.

Il dolore fisico sostituisce quello emotivo, per due secondi al massimo. La devastazione torna non appena il suo migliore amico gliela strappa dalle mani, e Scorpius prova ad odiare anche lui, perché Albus non capisce. Non sa cosa si prova. Ma non ci riesce.

Lo stringe con forza, e Albus ricambia la stretta con la stessa intensità senza curarsi delle costole che fanno male. Lascia scorrere le dita tra i capelli biondi di Scorpius, mentre questo affonda il viso nell'incavo del suo collo e inspira forte il profumo di Albus che, poco a poco, lo calma.

Non è solo, il suo migliore amico è con lui, e forse questo basta per andare avanti.




15 dicembre 2022

Scorpius è bello, statuario, con gli occhi grigi e luminosi come due fanali, capaci di ferire, insultare, ma anche amare con un solo sguardo. Molte ragazze — anche ragazzi a dire la verità — sperano che un giorno lui possa rivolgere loro, una delle occhiate che rifila esclusivamente al suo migliore amico.

Albus sa che spesso Scorpius lo guarda nello stesso modo in cui lo osserva Alice Paciock, la sua ragazza. E se ne compiace.

Non ha però, una spiegazione riguardo a questo, non prova neanche più a convincersi che sia così per tutti i migliori amici. Semplicemente, ha imparato a convivere con la facilità con cui sente il petto gonfiarsi di gioia, e le guance colorarsi di rosso, quando le loro dita di sfiorano mentre camminano vicini, o quando i loro sguardi si incrociano per caso.

Ed è spiazzato, l'aggettivo giusto per descrivere il modo in cui si sente Albus, non appena le labbra di Scorpius si posano sulle sue, un sabato mattina di dicembre.

Sente la mano dell'amico che gli preme sulla nuca, piano, mentre la lingua gli accarezza l'entrata umida con sicurezza, completamente padrone della situazione, prima di farsi spazio nel suo palato.

Albus stringe la camicia di Scorpius tra le dita, trattenendolo quando prova ad allontanarsi, e gli tira un labbro tra i denti, incapace di spingerlo via come farebbe un qualsiasi ragazzo fidanzato sano di mente.

Finalmente, dopo anni, sente che la sua vita è completa.

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