Pub

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  AVVERTO CHE CI SONO SCENE PIUTTOSTO SPINTE, si parla di sesso e alcool. Leggete a vostro rischio. Pubblicherò anche fanfiction più tranquille in futuro, state tranquilli. Vi prego di non giudicare male questo lavoretto fatto in poco tempo, è una semplice fanfiction. Non prendete esempio dai comportamenti che ho descritto. I personaggi nella storia sono tutti maggiorenni, sebbene comunque giovani.

~~~

-Seriamente? Lo sai che odio bere! E poi cosa ci faccio con quattro ragazzi come te e i tuoi amici, Freddie?
-Suvvia, sono super simpatici! E hanno anche dei pacchi mica male...
-Sei disgustoso. Se solo osano toccarmi...
Freddie era tuo amico da anni, in un certo senso ti eri abituata alle sue continue serate a cantare e suonare con quei ragazzi della band. Ma questa volta ti aveva letteralmente costretta a unirti a loro. Freddie era un bravo ragazzo, e poi si era trovato anche una bella e buona fidanzata, Mary (gliel'aveva presentata Brian, uno dei membri del gruppo) ma degli altri sapevi poco, quasi nulla.
-Dai, coraggio! Hai la mia parola che nessuno ti farà nulla! Ma vedrai che ti pentirai di essere così scettica, tesoro.

All'orario prestabilito bussarono alla porta dell'appartamento, e andasti ad aprire: davanti a te si stagliavano tre figure. Uno era alto, sottile, con una massa di ricci scuri lunghi fino alle spalle; un altro aveva gli occhi azzurri, i capelli biondi e lo sguardo perso, intento a fumare una sigaretta; l'ultimo era il più basso, con lunghissimi capelli castani e dei vispi occhi grigio/verde. Sorrideva leggermente, fissandoti con un'intensità mai vista.
-Ciao ragazzi! Freddie è quasi pronto, adesso prendiamo le giacche. Vi ha detto che vengo pure io, giusto? Mi chiamo Y/N!
-Io sono Brian!
- Roger.
- Uhm, io mi chiamo John. Piacere!
-Allora, pronti a sfondare qualche ragazza?- Freddie era sempre il solito. Ma tu no, ti sentivi diversa. John ti aveva come conquistata. Volevi letteralmente uscire solo con lui. "È questo ciò che chiamano 'amore a prima vista' ?" Ti chiedesti, arrossendo.

Il pub era gremito di gente, ma tu non avevi occhi che per lui, quel ragazzo dai lunghi capelli. Beveva come se non avesse avuto né fegato né stomaco, sembrava poter mandar giù bicchieri e bicchieri di birra. -Sei astemia Y/N?
-Sì, diciamo... ho assaggiato qualcosa, ma non reggo proprio nulla. E in più non mi piace nemmeno il sapore dell'alcool,  così preferisco evitare.
-Wow, che forza di volontà. Io ho sempre bisogno di un bicchierino ogni tanto, mi aiuta a sopportare il dolore della vita.
-Pure poeta adesso... và che sei ubriaco Deacy, smettila o ti ritroviamo nel cesso a vomitare pure l'anima!- Roger non era da meno, in realtà. Ma Freddie e Brian erano d'accordo con lui, per una volta:
- Questo è l'ultimo, tesoro. Non vorrei che dovessi violare Miss Castità, qui, visto come vi guardavate con occhi di triglia prima!
-Dacci un taglio, John.
John trangugiò con avidità l'ultimo sorso. -Penso che andrò a ballare.
La musica nell'angolo era alta, e alcuni clienti si erano messi in gruppo ad ancheggiare a ritmo, sebbene non fossero in discoteca.
-Certo che stasera è meno tranquillo del solito, devi avere una bella influenza su di lui, Y/N! Venite, andiamo a ballare anche noi!

John era in mezzo alla folla, ballando come solo lui sapeva fare. Aveva un bagliore negli occhi che ti catturò. Sorrideva. -Sei bellissima Y/N. Ti va di ballare con me?
-Sei davvero brillo! Dai, va bene.
Le sue mani ti strinsero, avvolgendoti in un abbraccio, man mano che la musica rallentava. E scorrevano lungo la tua schiena, dandoti i brividi: erano fredde, ma sembravano scaldarsi ad ogni suo tocco sulla tua pelle.
-Dimmi, John. Cosa ci trovi in me?
- Non lo so, Freddie ci ha parlato bene di te, ma aveva tralasciato la tua bellezza. Sei semplicemente perfetta.
- No, non lo sono affatto, sappilo. Siamo troppo diversi: tu sei così estroverso, divertente, balli meravigliosamente, suoni come se non facessi altro nella vita... Io sono timida, non ho mai avuto la vostra vita spericolata da musicisti...questa per me è la prima volta a ballare in un pub.
-Davvero? Sai che un po' sono come te? Sono timido con gli altri, nessuno mi conosce a fondo. Perché non mi apro.
Da ubriachi si è diversi da come si appare agli occhi della gente. È tutto offuscato, non si capisce niente. Ma si può tirare fuori un lato di sé che normalmente nascondiamo.
- Ma sei davvero ubriaco? Da come parli non sembra. Anzi, sembra tu stia fingendo di esserlo.
- Chi può saperlo? Ti sembro sincero in quello che sto dicendo?
- Sì.
-Allora tanto sobrio non lo sono. Ti va di andare in qualche posto più appartato?
Ovviamente lo volevi. John ti prese per mano, scostando le persone attorno a sé per farsi strada nella calca, che era visibilmente aumentata in quei pochi minuti.
Eri un po' preoccupata di come avrebbero potuto reagire Freddie e gli altri, ma in fondo sapevi che avrebbero approvato. E poi, quello che importava era stare con John, che pareva molto enigmatico. E sempre più sexy.

-Ti piace?- chiese.
Ti aveva portato a uno dei tavolini più lontani, davanti a una terrazza con una vista stupenda. Non c'era nessuno, al di fuori di voi due. Il bagno era proprio lì, a un paio di metri dal tavolo. Era buio, illuminato solo da due candele.
-Come sei riuscito a trovare questo punto? È stupendo! Romantico...
-Veniamo spesso qui, e quando uno di noi vuole stare un po' da solo con una ragazza la porta qui. Stavolta è il mio turno. Non vedevo l'ora di poterlo fare, è la mia prima volta, sai?
- Non lo stai dicendo per tenermi buona, vero?
- No, fidati. Qui nessuno può vederci, ma se dovesse volerci ulteriore privacy c'è la toilette.
John si sedette, con te al suo fianco. Ti accarezzava i capelli con un affetto incredibile, come se si fosse immediatamente affezionato a te.
Le sue labbra si avvicinarono lentamente  alle tue, mentre eri intenta a giocherellare con una sua ciocca castana: premevano, si muovevano, si aprivano leggermente per lasciare entrare le rispettive lingue al loro interno. Non resistetti al lasciar scorrere le tue mani sul suo petto, sbottonandogli la camicia. Non era un ragazzo palestrato, anzi: era magrissimo, con qualche pelo qui e là, ma in quel momento ti sembrava il corpo più sensuale ed affascinante mai visto. Le sue mani invece ti toccavano il seno e la schiena desiderose di spingersi oltre.

I vostri baci si interruppero: -Se andassimo nel bagno? Chiudiamo a chiave... Forse è un po' più scomodo, ma sento che non è sicuro stare qui se vogliamo fare altro oltre che a pomiciare... Non voglio denunce per atti osceni in luogo pubblico- rise John. Annuendo, lo accompagni furtiva nella stanzina, chiudendo a chiave la porta.
-Dove eravamo rimasti?
Lo baciasti con enfasi, lasciando che lui ti abbassasse la zip del vestito, rimanendo in intimo. Le vostre lingue continuavano a rigirarsi, alternate da veloci baci che John sembrava adorare.
L'adrenalina del momento e l'eccitazione si concentrarono tutte nei pantaloni del giovane, facendo ben sentire la loro presenza. Dopo aver sbottonato anche i pantaloni e infilato una protezione comparsa per magia nelle tasche del ragazzo, l'erezione entrò tra le tue cosce. Al primo sussulto John si preoccupò: -T-ti sto facendo male? S-sei vergine, vero?
-S-sì... Ma non importa...
-Importa eccome, invece. Provo a fare più delicatamente... Non voglio farti male, ok?
E così fece. Il sangue uscì, il dolore si sentiva lo stesso, ma avere lui che ti guardava con quegli occhi premurosi ti faceva dimenticare tutto. E il piacere non tardò a venire, perché dopo aver finito da parte sua, le dita del bassista fecero la loro bella figura. Dopo esservi rivestiti, uscendo dal bagno, John ti lanciò un'occhiata abbastanza eloquente: "Non dirlo a nessuno" dicevano i suoi occhi, "Voglio che quanto è successo stasera rimanga il nostro segreto". Ma dalla sua bocca uscirono queste parole: -Spero che ti sia piaciuto... So di non essere granché,  ma ti andrebbe di vederci più spesso? So che è un po' strano da parte mia, non mi affeziono mai a nessuno così di colpo... Ma ecco... Sarei felice se volessi essere la mia ragazza, mi piaci davvero tanto. Hai qualcosa di diverso dalle altre.
-Certo. E sì che mi è piaciuto, è stata la serata più bella della mia vita... Ti ringrazio. Posso dire di aver vissuto una vita un po' spericolata anche io...
John rise. La sua risata era così contagiosa!
E col sorriso sulle labbra, vi ricongiungeste al gruppo.
Gli occhi di John non mentivano, non raccontò nulla delle ore passate con te ai ragazzi. Era ritornato il ragazzo chiuso, schivo e riservato di prima. Ma tutti sapevano che quella altro non era che una maschera. E ora lo sapevi anche tu.

John Deacon: raccolta di One Shots Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz